La crescita del mini idro secondo Frendy Energy

Frendy Energy: il nuovo decreto legge sulle rinnovabili continua a premiare, in particolare, lo sviluppo dei piccoli salti nei canali irrigui. Sommersa 2.0 pronta per essere testata entro l’estate.

Pubblicato il 15 giugno 2015

Frendy Energy, società attiva in Italia nella produzione di energia elettrica attraverso impianti mini idro e quotata all’Aim Italia dal 22 giugno 2012, a seguito delle molte richieste pervenute dai soci in merito al futuro delle rinnovabili e dei relativi incentivi, disciplinati dal nuovo Decreto legge in fase di approvazione, il cui testo è stato ampiamente diffuso dai vari organi di stampa ed agenzie, dimostra ancora una volta di aver scelto la nicchia giusta, premiata dal Legislatore.

Infatti, per il terzo Decreto legge consecutivo il Ministero dello Sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente, ha confermato la volontà di premiare lo sviluppo del mini idro ed in particolare nei canali irrigui o comunque dove l’acqua è già derivata e quindi non spostata dai fiumi o corsi naturali, consentendo ai relativi impianti l’accesso diretto alle tariffe incentivanti senza passare per i famosi e famigerati “registri”.

Di conseguenza la tariffa incentivante per 20 anni per gli impianti con potenza non superiore a 250 kW, rimane praticamente invariata a 0,21 euro, una tariffa che consente davvero di poter innovare e investire in questo smisurato settore, sui cui da sempre si è concentrata Frendy Energy.

Basti pensare che anche la tendenza in Europa va verso il mini idro, visto il grande lavoro della Commissione Europea nel programma denominato Restor Hydro, dove sono stati individuati in Europa ben 350.000 piccoli salti da ri-attivare ovvero sedi di vecchi mulini ora abbandonati; difficile immaginare quanti altri piccoli impianti nei canali irrigui ci possano essere da realizzare ex novo, grazie alle tecnologie che la stessa Frendy Energy in collaborazione con il Gruppo Scotta, ha messo a punto in questi ultimi 8 anni per i piccoli salti idraulici di ogni tipo, genere e portata.

Rinaldo Denti, Presidente e fondatore di Frendy Energy commenta: “Per noi tutti delle rinnovabili gli incentivi e la visione del Legislatore nel delineare la tendenza sono di primaria importanza, e per fortuna che si è concretizzata una previsione a noi chiara sin da subito, ovvero che la fonte idroelettrica è la fonte rinnovabile per eccellenza con una storia italiana consolidata. Sembra chiaro quindi che si intenda spingere gli imprenditori ad innovare nel mondo del mini idro, realtà che piace agli agricoltori, ai cittadini ed alle autorità tutte, dal momento che non ha nessun impatto sull’ambiente ed è portatrice di soli vantaggi per la collettività. Entro l’estate potremmo terminare i test anche sul campo della promettente evoluzione della Sommersa, ovvero la 2.0 a doppia regolazione”.

Infine questo Decreto contiene un piccolo ma importantissimo articolo, Art.22 , che è la dimostrazione che in Italia il dialogo e la concertazione tra Autorità diverse, Associazioni varie e imprenditori, è possibile. Infatti, un freno allo sviluppo dei piccoli salti nei canali irrigui è da sempre stata l’incredibile complicazione di leggi e regolamenti che nel corso di un secolo si sono concatenate in un groviglio di giurisprudenza diventato incomprensibile a tutti, con la conseguenza di scoraggiare molte iniziative meritevoli. Ecco che questo articolo fa chiarezza anche per il Decreto legge precedente, semplificando il lavoro di tutti e soprattutto quello del Gse nel riconoscere gli incentivi.



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