Icim qualificato per la certificazione di bioliquidi e biocarburanti in Germania

Icim ha conseguito la qualifica secondo lo schema Iscc DE, indispensabile per avere accesso al mercato tedesco e ai suoi incentivi. L’Italia è il quarto produttore europeo di biocarburanti.

Pubblicato il 3 giugno 2014

Icim, ente di certificazione italiano indipendente, ha ottenuto dal Ministero dell’Agricoltura Tedesco (Ble – Bundesanstalt für Landwirtschaft und Ernährung – Ufficio Federale dell’Agricoltura e dei Prodotti alimentari) la qualifica per il rilascio della certificazione di bioliquidi e biocarburanti secondo lo schema Iscc DE, necessaria per l’accesso al mercato tedesco e ai suoi incentivi.

Icim è l’unico ente di certificazione che pur non avendo sedi di madrelingua tedesca ha ottenuto tale abilitazione che ha richiesto un lungo e scrupoloso iter di verifica da parte del Ble e la creazione, all’interno di Icim, di una divisione ad hoc.

La certificazione Iscc (International Sustainability & Carbon Certification) riguarda i criteri di sostenibilità per la produzione di energia e per l’uso di biomasse, stabiliti nel 2009 dalla Direttiva europea Red sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili. La Direttiva prevede, tra l’altro, stringenti requisiti per tutti i tipi di bioliquidi e biocarburanti – come olio di palma, di soia, biodiesel, bioetanolo, biometanolo – e di biogas provenienti da biomasse (semi, residui, rifiuti ecc.).

Il Ministero tedesco è l’autorità competente in Germania sia per l’attuazione della Red sia per il double counting, il conteggio del quantitativo di biocarburanti che i fornitori di benzina e gasolio immettono in consumo e che dà accesso al sistema di premialità. Condizione necessaria per ottenere gli incentivi è il possesso di una certificazione rilasciata da Organismi già qualificati per lo schema Iscc EU e successivamente anche per la Iscc DE, che integra la norma europea con i requisiti previsti dalla legislazione tedesca.

La certificazione di livello europeo e quella destinata nello specifico al mercato tedesco rappresentano per i produttori italiani una sorta di passepartout per le esportazioni fuori dai confini nazionali, in particolare verso un mercato che vanta numeri in continua crescita. Il contributo delle fonti energetiche rinnovabili nella produzione di energia elettrica lorda in Germania è passato, infatti, dal 7% del 2000 a circa il 23 % del 2013 e gli incentivi sono cresciuti, nello stesso periodo, da 883 milioni di euro a 23 miliardi di euro (Fonte: Efi – Expertenkommission Forschung und Innovation, 2014). D’altro canto, i dati della Assocostieri – Unione di produttori di biocarburante confermano il trend positivo anche per l’Italia, al quarto posto in Europa per la produzione di biocarburanti con una capacità produttiva di 2,5 milioni di tonnellate all’anno e consumi in crescita. Icim è stato il primo in Italia e tra i precursori a livello europeo nella certificazione di biodiesel e biocombustibili: qualificato Iscc EU da due anni, già nel 2010 l’ente aveva definito lo schema proprietario Icim Red – conforme ai requisiti previsti dal Ministero italiano dell’Ambiente – e rilasciato quindi le prime certificazioni ad aziende produttrici di biodiesel sostenibile ottenuto da oli vegetali usati.

“Il biofuel rappresenta una grande opportunità, sostenuta oggi dalle politiche economiche di tutti i Paesi anche in conseguenza al perdurare della crisi mondiale e alla continua ascesa del prezzo del greggio”, dichiara Gaetano Trizio, Amministratore Delegato di Icim. “Abbiamo deciso di aprirci in particolare alla Germania per rispondere a una precisa richiesta degli operatori italiani e spagnoli, che hanno l’esigenza di  presentarsi con tutte le carte in regola in uno dei mercati strategici per lo sviluppo del settore”.

 

Icim: http://www.icim.it



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