L’Associazione Gruppo di Betania si accende con le rinnovabili
Sono stati inaugurati presso l’Associazione Gruppo di Betania, l’Onlus che si occupa di iniziative di solidarietà a sostegno di singoli e di famiglie bisognose, due impianti a fonti rinnovabili realizzati da Kinexia, società del Gruppo Sostenya quotata a Milano che opera nel comparto delle energie rinnovabili, grazie al progetto “GSE. Energie per il sociale”.
‘GSE. Energie per il sociale’ è il progetto realizzato dal Gestore dei Servizi Energetici con l’intento di promuovere e agevolare la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili di alta qualità e di interventi d’efficienza energetica, di mobilità sostenibile e d’illuminazione intelligente, presso realtà che operano nel sociale. L’iniziativa è nata per creare ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale, vantaggio economico e promozione sociale in accordo con la filiera dell’industria della green economy, impegnata nel progetto per fornire pro bono prodotti e servizi necessari alla realizzazione degli impianti.
Presenti al taglio del nastro Nando Pasquali, Presidente e Amministratore Delegato del GSE – Pietro Colucci, Presidente e Amministratore Delegato di Kinexia – Claudia Maria Terzi – Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, Guido Podestà – Presidente della Provincia di Milano, Basilio Rizzo – Presidente del Consiglio Comunale di Milano.
L’intervento di Kinexia presso la sede del Gruppo di Betania consiste nel rivestimento del tetto della storica sede della Onlus con un impianto fotovoltaico da 20.000 kWh e un impianto solare termico da 12 m² che consentiranno all’AGB di sostenersi con la produzione di energia rinnovabile e di abbattere così i costi legati all’approvvigionamento energetico della struttura, che dal 1980 ad oggi ha ospitato 1.614 ragazze.
Kinexia, azienda italiana che opera nello sviluppo e nella realizzazione di iniziative nel settore delle energie rinnovabili e dell’ambiente, nell’ambito delle proprie attività di corporate social responsability, oltre a donare gli impianti, si è impegnata, insieme al GSE, a portare avanti un programma di formazione sui temi della sostenibilità ambientale dedicato alle educatrici dell’Associazione e alle ospiti.
“L’intervento presso il Gruppo di Betania è il primo realizzato sul territorio milanese nell’ambito di ‘GSE. Energie per il sociale’, un progetto capace di coniugare innovazione e solidarietà” ha dichiarato Nando Pasquali, Presidente e Ad del GSE in occasione del taglio del nastro. “Pietro Colucci e l’azienda che dirige hanno subito accolto lo spirito dell’iniziativa dall’alta valenza etico/sociale, sostenendo la Onlus non con donazioni episodiche, ma con un progetto energetico sostenibile capace di contenere le emissioni di CO2 e costi energetici della struttura”.
Pietro Colucci, Presidente e AD di Kinexia, interpretando pienamente lo spirito dell’iniziativa del GSE, ha affermato: “Siamo onorati di essere stati selezionati dal GSE per questo importante progetto di solidarietà e di avere realizzato per la Comunità Betania i due impianti a fonti rinnovabili. Crediamo fermamente che sia possibile conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale. Il constatare che il nostro impegno per coniugare gli interessi degli azionisti a quelli degli stakeholder verso la creazione di valore condiviso venga riconosciuto sia dalle istituzioni che dal mercato, è un’importante conferma del nostro modo di fare Impresa”.
«La Lombardia deve raggiungere se non superare, entro il 2020, l’11,3% di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il progetto che ha messo insieme GSE, Kinexia e l’Associazione Gruppo di Betania non è solo un importante e prezioso mattoncino che contribuisce all’obiettivo che tutta la Lombardia avrà di fronte nei prossimi anni. Esso è anche testimonianza positiva della possibilità di un’alleanza fra profit e non profit nel cogliere le opportunità offerte dal cambiamento del modello di utilizzo dell’energia: anche da qui possono nascere quelle occasioni di sviluppo e di occupazione di cui abbiamo urgentemente bisogno” ha dichiarato Claudia Maria Terzi, Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia.
“L’odierna inaugurazione assume, a mio avviso, un chiaro valore simbolico – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà.- Mi riferisco non solo alla scelta, operata da un’Associazione da sempre al servizio dei più deboli, di destinare l’approvvigionamento della sede all’uso delle rinnovabili, ma anche alla stretta collaborazione attuata tra Istituzioni (il GSE, il cui azionista è il Tesoro), Imprese (Kinexia) e Terzo settore (Gruppo di Betania Onlus). Insieme, in un’ottica anticiclica che traguarda la fase della ripresa economica, i tre attori coinvolti hanno dimostrato come una società moderna dovrebbe funzionare”.
“Questo progetto è la dimostrazione di come le imprese che puntano sull’innovazione e la sostenibilità possono svolgere un ruolo importante per l’ambiente ma anche per il sociale. Con importanti ricadute non solo economiche ma anche di promozione delle organizzazioni del terzo settore che potranno produrre energia da fonti rinnovabili, diminuendo emissioni e costi. Ma anche offrire importanti opportunità di sviluppo e crescita professionale: un esempio di via italiana alla green economy” ha detto Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale di Milano.
Madre Teresa Gospar, Presidente dell’Associazione Gruppo di Betania che da oltre trent’anni si occupa di adolescenti, ha sottolineato la capacità di questo progetto di far lavorare insieme Istituzione pubblica, profit e Terzo settore. “È urgente, ha commentato Madre Teresa Gospar, che queste tre realtà dialoghino tra loro, imparino ad ascoltarsi, perché abbiamo bisogno, finalmente, di costruire un nuovo modello di società dove, insieme alla ricerca del profitto venga ricercato anche il valore aggiunto: il bene comune, la capacità di generare inclusione sociale, il coinvolgimento reale dei giovani. I giovani, il nostro futuro, dice madre Teresa, si sentono in un punto nodale della storia ma non si riconoscono nella società in cui sono e, perciò, la mettono in crisi. Noi di AGB, operatori laici e religiose, ci proviamo ogni giorno e ci auguriamo – come è avvenuto per questo progetto – di poter incontrare chi con noi abbia il coraggio di rischiare per il nostro futuro”.
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