Aumento della certificazione ambientale
Le certificazioni dei sistemi di gestione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001 si sono triplicate, superando quota ottocento. Sono finalmente decollati anche i regolamenti comunitari sugli strumenti volontari: le registrazioni Emas italiane sono diventate più di 80, mentre l’Ecolabel è ormai presente su oltre centoquaranta prodotti, resi disponibili da quindici imprese. I notevoli risultati nella certificazione dei sistemi di gestione ambientale è in parte riconducibile alle incentivazioni introdotte dalle pubbliche amministrazioni. Nel Sud Italia, in particolare, i fondi strutturali e la L. 44 stanno conducendo numerose piccolissime imprese a richiedere la certificazione.
Le prospettive di sviluppo nei prossimi anni sono quindi rosee, anche per i numerosi certificatori che hanno ottenuto l’accreditamento. Con l’ampliarsi del fenomeno stanno, d’altronde, emergendo le tipiche necessità di regolazione del mercato e della qualità dell’impegno che avevano già caratterizzato negli anni passati la certificazione di qualità. Le aziende first movers che si sono mosse per prime erano caratterizzate da motivazioni profonde nei confronti della gestione ambientale, considerata come un’occasione per migliorare con continuità le proprie prestazioni, e consideravano la certificazione come un riconoscimento, ma non come un punto di arrivo; alcune di quelle che giungono ora alla certificazione sono, viceversa, spinte dall’esterno e mirano al semplice ottenimento del certificato.
In circostanze di questa natura diviene fondamentale il ruolo del certificatore che deve svolgere una funzione selettiva e di pungolo nei confronti di un effettivo impegno al miglioramento continuo delle performance ambientali. Poiché i certificatori sono operatori economici che obbediscono alle leggi del mercato (secondo le quali chi è più rigoroso di altri rischia di perdere i propri clienti a favore di concorrenti più permissivi), è necessaria la funzione regolatrice degli organismi di accreditamento: coloro che controllano i controllori. Oggi il Sincert, l’organismo di accreditamento dei certificatori dei sistemi di gestione della qualità e dell’ambiente, è chiamato a svolgere un ruolo particolarmente importante proprio nel momento in cui la sua credibilità è più in discussione. è infatti stata ipotizzata la sua sostituzione o il suo affiancamento con un altro organismo di accreditamento. Emas, il regolamento sui sistemi di gestione ambientale ed audit, non soffre problemi di credibilità e con la sua estensione alle attività non industriali dovrebbe avere un’ulteriore espansione.
L’unico elemento di delicatezza consiste nella capacità da parte delle istituzioni di valorizzarne la caratteristica di strumento volontario, volto a riconoscere l’impegno delle organizzazioni più attive in campo ambientale. Anche l’Ecolabel, malgrado i limiti intrinseci dello strumento, ha avuto un discreto successo: l’Italia in poco più di due anni è passata dall’ultima posizione in Europa (con zero aziende) ai primissimi posti. Le imprese che hanno applicato l’etichetta ecologica sui propri prodotti hanno avuto ottimi risultati commerciali, malgrado la conoscenza da parte del mercato sia ancora molto ridotta. E all’Ecolabel si stanno affiancando ulteriori strumenti, come le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto. Un importante compito per le istituzioni è quello di promuovere e accrescere la conoscenza nei consumatori di questi marchi informativi perché il mercato ne valorizzi sempre di più i portatori.
La certificazione ambientale non si limita a questi strumenti: un’altra certificazione di grande interesse recentemente introdotta in Italia è quella forestale basata sui principi del Forest Stewarship Council. Mentre nel mondo 24 milioni di ettari di foreste, 1.600 imprese e 20.000 prodotti hanno questa certificazione, in Italia siamo appena agli albori, con 11.000 ettari e 37 aziende. Un’altra sfida per la quale si stanno adoperando anche le organizzazioni ambientaliste: il WWF, ad esempio, ha recentemente lanciato il club per il legno Ecocertificato. Imprese, certificatori, organismi di accreditamento, istituzioni, consumatori, ambientalisti sono i partner per uno sviluppo sempre più esteso e credibile della certificazione ambientale nel nostro Paese.