Edizione N° 34 del 12 febbraio 2008

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Energie e Ambiente

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prodotti
Anvisgroup: supporto in resina termoplastica per le marmitte catalitiche delle automobili
14/02/2008 L’azienda anvisgroup, in collaborazione con Volkswagen, ha sviluppato il primo supporto in resina termoplastica per le marmitte catalitiche delle automobili. In passato, data la posizione vicina al motore dove la temperatura può raggiungere i 175 °C e dove si combinano grandi sforzi sia statici sia dinamici, umidità e agenti chimici, le piastre in acciaio erano considerate insostituibili. Anvisgroup ha tuttavia dimostrato il contrario, grazie allo sviluppo di un supporto innovativo bicomponente realizzato in poliammide 66 rinforzata con fibra di vetro DuPont Zytel e gomma che si è imposto dalla metà del 2006 per un utilizzo nella ‘zona calda’ dei dispositivi di scarico di tutti i nuovi veicoli della piattaforma Golf (PQ35) di Volkswagen.

La produzione di questo supporto ha inizio con lo stampaggio a iniezione della traversa in Zytel. Sono successivamente sovrastampati i cuscinetti in gomma in Epdm (per motori diesel e benzina di piccola cilindrata) oppure in gomma Vmq al silicone, più resistente al calore (per motori a benzina a alte prestazioni). Sono poi assemblate, a pressione, le boccole in alluminio, necessarie per fissare il supporto. Il supporto completo montato tra il collettore di scarico e la marmitta catalitica offre un sostegno flessibile e di attenuazione per il dispositivo di scarico sull’asse x, assorbendo al contempo carichi statici e dinamici sugli assi y e z. In questo modo si evita, per esempio, che il dispositivo di scarico sbalzi in avanti nel caso di una decelerazione improvvisa, danneggiando di conseguenza i soffietti metallici, fragili e flessibili, che sdoppiano i movimenti e le vibrazioni dovuti ai cambiamenti di carico tra il motore e il dispositivo di scarico.

Un’ampia serie di test eseguita da anvisgroup ha dimostrato che Zytel 70G35Hsl – una poliammide 66 stabilizzata al calore e rinforzata con il 35% di fibre di vetro – è conforme ai requisiti degli Oem di affidabilità per l’intero ciclo di vita del veicolo.

L’innovativo design offre inoltre altri importanti benefici: per prima cosa, il componente polimerico pesa solamente 165 g e è quindi considerevolmente più leggero della sua controparte in metallo, che pesa 300 g. In secondo luogo, offre l’opportunità di contenere i costi durante il processo di produzione dato che, per esempio, non è più necessario proteggere la superficie dalla corrosione.

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Il “costo in metano” del latte
13-02-2008 Una mucca produce ogni anno, insieme a circa 50.000 kg di latte, anche circa 50 chili di metano generato durante la digestione del cibo. Nel mondo si calcola che circa 1,2 miliardi di mucche e bovini producano ogni anno circa 75 miliardi di chili di metano, il cui potere di alterazione del clima sarebbe equivalente a quello di circa 1,4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, pari a circa il 7% della massa dei gas, espressi come “anidride carbonica equivalente”, delle emissioni mondiali. Si sa quanto siano incerte queste valutazioni, ma come ordine di grandezza si può dire che un litro di latte ha un “costo in metano” di circa 1 grammo, pari a circa 20g di CO2 equivalente.

Articolo tratto dalla rivista Inquinamento di febbraio 2008, a cura di Giorgio Nebbia.

Nuovo stabilimento per la produzione di caprolattame
13-02-2008 Si dice che la produzione chimica in Italia declina sotto il peso del costo del lavoro, sotto la concorrenza dei produttori cinesi o del sud-est asiatico. Strano. La società tedesca Basf ha aperto un nuovo stabilimento per la produzione del caprolattame e del nylon 6 a Freeport, nello Stato americano del Texas, una località dove tutto è certo più costoso che a Manfredonia e in Cina, eppure lì vanno a produrre i tedeschi, e in Italia, dove sono state chiuse tante fabbriche, va persa anche la cultura industriale e operaia che pure si era formata.

Articolo tratto dalla rivista Inquinamento di febbraio 2008, a cura di Giorgio Nebbia.

notizie
GE Energy triplica In Italia nel 2007 il business eolico
24/01/2008 A conclusione di un anno di crescita record registrata nel 2007 da GE Energy nel settore eolico, l’accordo del valore di un miliardo di dollari firmato con Invenergy LLC rappresenta il più importante ordine di turbine eoliche da consegnare in un solo anno mai realizzato nella storia del mercato globale dell’energia eolica.

GE fornirà a Invenergy 600 MW di potenza con turbine eoliche da 1,5 MG per installazioni in Nordamerica, e 200 MW in Europa con turbine da 2,5xl. È la prima volta che un operatore con sede negli Stati Uniti sceglie la tecnologia a 2,5 MW per progetti in ambito europeo. Tutte le turbine eoliche saranno pronte nel 2009. Gli 800 MW di potenza forniti dalle turbine saranno in grado di soddisfare le richieste energetiche di 275.000 abitazioni.

“Con questo accordo senza precedenti Invenergy si è assicurata più di due gigawatt di turbine GE per il periodo 2007-2009”, ha commentato Victor Abate, Vice President-Rinnovabili di GE Energy. “L’uso di questa nostra tecnologia di successo da parte di un operatore di grande esperienza quale Invenergy permetterà ai singoli stati di soddisfare i loro parametri di energia rinnovabile”.

L’ordine firmato da Invenergy rafforza il ruolo di leader di GE conquistato nel mercato in rapida crescita dell’industria del vento: dal 2004, GE, infatti, ha registrato un incremento del 500% nella produzione di turbine eoliche e prevede un fatturato superiore ai 4 miliardi di dollari nel 2007. Secondo la American Wind Energy Association, negli ultimi due anni GE ha fornito turbine eoliche per circa il 50% della nuova capacità eolica installata negli Stati Uniti.

“In qualità di sviluppatore e operatore globale di progetti eolici, Invenergy si affida alla puntuale consegna di turbine da parte di GE”, ha affermato Michael Polsky, CEO di Invenergy. “L’elevata affidabilità e le caratteristiche di integrazione alla rete offerte dalle turbine eoliche di GE aiuteranno Invenergy a posizionarsi come leader per i sistemi di connessione alla rete”.

Con sede a Chicago, Invenergy vanta progetti operativi o in costruzione equivalenti a oltre 2.700 MW da impianti alimentati da gas naturale e oltre 1.200 MW da fonte eolica in Nordamerica e in Europa. Lo sviluppo dei progetti da fonte eolica è affidato alla sua consociata Invenergy Wind LLC.

La GE 1,5 MW è una delle turbine più diffuse e utilizzate globalmente negli impianti di produzione di energia da fonte eolica, con oltre 7.700 turbine installate in tutto il mondo. Il modello 2,5xl rappresenta l’evoluzione dell’offerta GE in questo campo e si basa sul successo ottenuto dalla tecnologia a 1,5 megawatt. La turbina eolica 2,5xl è la più grande turbina GE disponibile per applicazioni on-shore ed è stata specificamente progettata per soddisfare i parametri imposti dall’Unione Europea, dove la mancanza di spazi disponibili limita le dimensioni dei progetti.

notizie
GE Energy triplica In Italia nel 2007 il business eolico
24/01/2008 A conclusione di un anno di crescita record registrata nel 2007 da GE Energy nel settore eolico, l’accordo del valore di un miliardo di dollari firmato con Invenergy LLC rappresenta il più importante ordine di turbine eoliche da consegnare in un solo anno mai realizzato nella storia del mercato globale dell’energia eolica.

GE fornirà a Invenergy 600 MW di potenza con turbine eoliche da 1,5 MG per installazioni in Nordamerica, e 200 MW in Europa con turbine da 2,5xl. È la prima volta che un operatore con sede negli Stati Uniti sceglie la tecnologia a 2,5 MW per progetti in ambito europeo. Tutte le turbine eoliche saranno pronte nel 2009. Gli 800 MW di potenza forniti dalle turbine saranno in grado di soddisfare le richieste energetiche di 275.000 abitazioni.

“Con questo accordo senza precedenti Invenergy si è assicurata più di due gigawatt di turbine GE per il periodo 2007-2009”, ha commentato Victor Abate, Vice President-Rinnovabili di GE Energy. “L’uso di questa nostra tecnologia di successo da parte di un operatore di grande esperienza quale Invenergy permetterà ai singoli stati di soddisfare i loro parametri di energia rinnovabile”.

L’ordine firmato da Invenergy rafforza il ruolo di leader di GE conquistato nel mercato in rapida crescita dell’industria del vento: dal 2004, GE, infatti, ha registrato un incremento del 500% nella produzione di turbine eoliche e prevede un fatturato superiore ai 4 miliardi di dollari nel 2007. Secondo la American Wind Energy Association, negli ultimi due anni GE ha fornito turbine eoliche per circa il 50% della nuova capacità eolica installata negli Stati Uniti.

“In qualità di sviluppatore e operatore globale di progetti eolici, Invenergy si affida alla puntuale consegna di turbine da parte di GE”, ha affermato Michael Polsky, CEO di Invenergy. “L’elevata affidabilità e le caratteristiche di integrazione alla rete offerte dalle turbine eoliche di GE aiuteranno Invenergy a posizionarsi come leader per i sistemi di connessione alla rete”.

Con sede a Chicago, Invenergy vanta progetti operativi o in costruzione equivalenti a oltre 2.700 MW da impianti alimentati da gas naturale e oltre 1.200 MW da fonte eolica in Nordamerica e in Europa. Lo sviluppo dei progetti da fonte eolica è affidato alla sua consociata Invenergy Wind LLC.

La GE 1,5 MW è una delle turbine più diffuse e utilizzate globalmente negli impianti di produzione di energia da fonte eolica, con oltre 7.700 turbine installate in tutto il mondo. Il modello 2,5xl rappresenta l’evoluzione dell’offerta GE in questo campo e si basa sul successo ottenuto dalla tecnologia a 1,5 megawatt. La turbina eolica 2,5xl è la più grande turbina GE disponibile per applicazioni on-shore ed è stata specificamente progettata per soddisfare i parametri imposti dall’Unione Europea, dove la mancanza di spazi disponibili limita le dimensioni dei progetti.

notizie
La grande distribuzione organizzata sceglie Ecolight
13/02/2008 Ecolight, il primo consorzio a essersi costituito in Italia nel 2004, garantendo l’organizzazione di un sistema operativo efficace per la raccolta e il trattamento dei rifiuti (Raee), si qualifica oggi come il consorzio di riferimento per la grande distribuzione organizzata.

Infatti, dopo Auchan, Castorama Italia, Conforama Italia, Ikea Italia Distribution, Self e Sma, anche Bennet, Bricocenter Italia, Carrefour Distribuzione, Coin, Conad, Gruppo Pam, Leroy Merlin Italia, Oviesse e Penny Market Italia hanno recentemente aderito a Ecolight.

È significativo che le maggiori realtà della distribuzione organizzata, da sempre particolarmente attente alle problematiche di natura ambientale, abbiano deciso di incaricare il consorzio per la gestione della raccolta e dello smaltimento delle apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee) giunte a fine vita e da loro immesse sul mercato italiano.

La grande distribuzione ha infatti trovato in Ecolight le migliori garanzie di trasparenza ed efficienza competitiva oltre a un orientamento volto al pieno soddisfacimento delle esigenze dei consorziati e alla tutela dei consumatori finali.

Ecolight, con più di 400 aziende aderenti, è quindi pronto a offrire assistenza assicurando il corretto adempimento degli obblighi di legge (la normativa entrerà in vigore il 18 febbraio 2008), per quanto riguarda le procedure di ritiro, trasporto, riciclo e trattamento di tutti i Raee a fine vita.

Viridea e Fsc insieme per la gestione sostenibile delle foreste di tutto il mondo
13/02/2008 Viridea, il Garden Center dedicato alla natura in tutte le sue forme, ha ricevuto l’autorizzazione all’utilizzo off-product del marchio Fsc. Questa autorizzazione rilasciata da Fsc permetterà a Viridea di utilizzarne il logo a fini promozionali sui propri cataloghi che, a partire dal 2008, saranno stampati solo su carta certificata Fsc. Si tratta di oltre 5.000.000 di copie all’anno, la cui carta sarà acquistata esclusivamente da stampatori a loro volta certificati secondo gli standard Fsc.

La certificazione, volontaria e di terzi, si basa su norme per la tracciabilità dei prodotti derivati dal legno, come la carta e la cellulosa: tutti i passaggi che portano dalla foresta di origine, dove giace il tronco, fino al prodotto finito sono identificati al fine di garantire che il legno utilizzato provenga effettivamente da foreste correttamente gestite in conformità alle norme del Forest Stewardship Council (Fsc).

Tali norme si basano su 10 principi e 56 criteri di gestione forestale responsabile che si traducono in tutela dell’ambiente naturale, incremento dei vantaggi reali portati a popolazioni, comunità locali e lavoratori, assicurando efficienza in termini economici.

L’ottenimento di questa autorizzazione rafforza e sancisce ulteriormente la posizione di Viridea in qualità di azienda socialmente utile, impegnata nei confronti dell’ambiente e della natura.

GE Energy: Frame 6FA, turbine a gas a ciclo combinato
13/02/2008 La tecnologia di turbine a gas classe F di GE Energy è stata scelta ancora una volta per un progetto presso l’arcipelago spagnolo delle Baleari, dove è programmato l’ampliamento della centrale elettrica di Cas Tresorer, a Maiorca, con tecnologia di turbine a gas a ciclo combinato. Le due nuove unità Frame 6FA, prodotte in Europa, presso gli stabilimenti di Belfort in Francia, aumenteranno di circa 150 megawatt la capacità della centrale.

GE Energy fornirà all’asturiana Duro Felguera, principale azienda appaltatrice del progetto, due generatori a turbina a gas Frame 6FA, che vanno ad aggiungersi ai due già in funzione presso la centrale, oltre a strutture e servizi a supporto. Proprietario e gestore dell’impianto sarà Gas y Electricidad Generación, la filiale operante nelle Baleari di Endesa, la principale utility spagnola.
Il modello Frame 6FA da 75 megawatt rappresenta la classe di medie dimensioni della gamma di turbine a gas GE che integrano la tecnologia F: tecnologia a alta affidabilità che ha ormai superato le 22 milioni di ore di servizio commerciale a livello mondiale. A oggi le unità 6FA commissionate o installate nell’ambito di progetti dislocati in tutto il mondo sono oltre 60, di cui circa 40 in Europa.

Le nuove turbine a gas, consegnate a partire dal quarto trimestre del 2008 e operative dal terzo trimestre del 2009, sono in grado di funzionare sia con gas naturale sia con combustibile liquido distillato, consentendo così a Gas y Electricidad Generación di soddisfare la crescente domanda di elettricità nelle Baleari.

DuPont partecipa alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Bali
13/02/2008 Nel suo intervento alla giornata globale di azione della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Bali, Doug Muzyka, DuPont China President, ha così affermato: “Le innovazioni saranno fondamentali per aumentare l’efficienza energetica degli edifici e dei trasporti e ridurre le emissioni globali di gas a effetto serra”.

Organizzata dal Consiglio Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile e dalla Camera di Commercio Internazionale, la giornata globale di azione di Bali ha riunito circa 300 decisori di società, governi, organizzazioni intergovernative e non governative.

Muzyka ha preso parte al dibattito “Efficienza Energetica: Soluzioni e Opportunità”, che verteva sul contributo che l’efficienza energetica e la gestione della domanda possono offrire allo sviluppo di soluzioni a basso contenuto di carbonio.

“Dal 1990 al 2003, DuPont ha ridotto del 72% le emissioni di gas a effetto serra dei propri stabilimenti. Nello stesso periodo, il consumo di energia della società a livello globale è effettivamente sceso del 6% mentre gli affari hanno registrato un incremento del 40%. Ciò si è tradotto in un risparmio sui costi di oltre 3 miliardi di dollari (Usa),” ha aggiunto Muzyka.
Lo stesso Muzika ha osservato che DuPont è impegnata a fornire soluzioni energetiche alternative e biocarburanti avanzati a livello globale. “Offriamo già soluzioni energetiche alternative come la tecnologia fotovoltaica e delle celle a combustibile,” ha continuato. “La nostra affiliata Pioneer-Hi Bred ha intensificato la produzione di biocarburanti per ettaro, ciò significa che è aumentata la produzione di carburante a parità di terreno utilizzato. Stiamo inoltre per portare sul mercato biocarburanti avanzati e di prossima generazione fra cui l’etanolo cellulosico, che assicurerà un minore impatto ambientale per il settore dei trasporti, e il biobutanolo, che incrementerà l’efficienza energetica grazie al minore consumo per litro rispetto ai biocarburanti esistenti.”

Ulteriore importante traguardo per Netgear: 100 prodotti certificati Energy Star
13/02/2008 I clienti troveranno il marchio Energy Star su un’ampia gamma di prodotti Netgear dotati di alimentatori esterni, tra i quali gateway con modem via cavo, Storage Central Turbo, telefoni WiFi con Skype, molti prodotti wireless 802.11g e la famiglia di router wireless 802.11n RangeMax Next. Inoltre, una vasta serie di prodotti ProSafe dell’azienda realizzati per uffici remoti e filiali si è qualificata per la designazione Energy Star, fra questi gli Smart Switch Stackable e gestiti, gli Smart Switch Gigabit, i firewall wireless e cablati e gli access point wireless. I prodotti Netgear sono conformi alla direttiva RoHS che impone restrizioni sull’uso di sei sostanze (per esempio, piombo e mercurio) impiegate nella produzione di apparecchiature e componenti elettronici.

Da tempo l’azienda è impegnata nella riduzione dei rifiuti di imballaggio e nel favorire il riciclo dei prodotti elettronici, rispettando o spesso superando i requisiti minimi richiesti. È conforme alla direttiva Weee dell’Unione Europea, secondo la quale i produttori sono responsabili del riciclo delle apparecchiature e dei componenti elettronici una volta giunti a fine vita. Recepisce inoltre la direttiva europea del 2004 in materia di imballaggio, che stabilisce gli obiettivi relativi ai materiali riciclabili utilizzati nell’imballaggio. Da sempre garantisce che l’imballaggio dei propri prodotti sia riciclabile: infatti oggi le confezioni sono per l’80% realizzate con materiali riciclabili, mentre è alla ricerca di materiali alternativi che consentano imballaggi con materiali riciclabili al 100%.

Applied Biosystems: marcatori genetici per la tracciabilità delle carni
13/02/2008 Scienziati operanti presso l’Universitat Autònoma de Barcelona, Spagna, hanno sviluppato e validato un test identificativo che può essere utilizzato per confermare la razza e l’origine delle carni provenienti da animali d’allevamento. Il test è stato messo a punto in collaborazione con Applied Biosystems e impiega un numero di marcatori genetici specifici per identificare i singoli animali, fornendo la completa tracciabilità delle carni e proteggendo i consumatori al riguardo.
Lo studio ha validato 46 polimorfismi nucleotidi semplici, scelti da un gruppo di 120, per identificare suini provenienti da cinque differenti linee di razze pure che rivestono notevole importanza commerciale. I 46 polimorfismi nucleotidi semplici sono stati analizzati in ognuno dei campioni di Dna ricavati da centinaia di suini, utilizzando il sistema di genotipazione SNPlex e due analizzatori di Dna 3730 forniti da Applied Biosystems. Il modello dei polimorfismi nucleotidi semplici presenti nel campione di ogni suino ha consentito agli scienziati di identificare i singoli suini e la loro discendenza in relazione a ognuna delle cinque razze esaminate.

Il test può inoltre tornare utile ad allevatori e agricoltori che desiderino identificare marcatori genetici associati ad aspetti particolarmente desiderabili in termini di qualità e sapore delle carni e può essere adattato per scopi di identificazione e tracciabilità in altre specie animali, come ovini, bovini e pollame.

Il sistema di genotipazione SNPlex permette la contemporanea genotipazione di fino a 48 polimorfismi nucleotidi semplici rispetto a un singolo campione biologico e può essere utilizzato con analizzatori genetici prodotti da Applied Biosystems, che stabiliscono lo standard quale la linea più robusta di sistemi elettroforetici capillari disponibili nel mercato, che comprende l’analizzatore di Dna 3730 a 48 capillari per eseguire analisi genetiche a produttività medio-alta.

Bayer: Color Competence Center, sito per formulazioni cromatiche
13/02/2008 Nasce il sito del Color Competence Center di Bayer MaterialScience, che offre le soluzioni più idonee per lo sviluppo di nuove formulazioni cromatiche.

Con la funzione Color Search il cliente può individuare il colore per un nuovo prodotto secondo molteplici modalità. È possibile infatti selezionare la tonalità più appropriata utilizzando i codici Bayer, oppure visualizzarla direttamente su un’iride, oppure ancora utilizzando altre note cartelle colori quali Ral e Pantone. Il cliente può affinare la ricerca selezionando ulteriori parametri, tra i quali l’opacità. Grazie a una simulazione tridimensionale, un solido rotante visualizza il risultato della combinazione scelta.

Se il colore desiderato non è presente nei cataloghi, grazie al servizio Color Match gli esperti del Color Competence Center creeranno appositamente la tonalità richiesta.

Dall’home-page è possibile accedere inoltre ad About the Color, una sezione che rende disponibili, anche per l’utente più curioso ed esigente, approfondimenti tecnici sull’affascinante mondo del colore.

Grazie al nuovo sito l’utente è anche in grado di richiedere on line placchette colore che rendono fedelmente l’effetto cromatico e piccole campionature utili per la produzione dei primi manufatti in sviluppo.

Rapporto rifiuti APAT 2007: nel 2006 crescono produzione di rifiuti e raccolta differenziata
14/02/2008 Una conferma, questa volta positiva, dall’ultimo Rapporto Rifiuti APAT: continua a crescere, infatti, la quantità di rifiuti di imballaggio avviata a recupero, sino all’attuale ammontare di 8 milioni di tonnellate. Nel recupero totale delle singole frazioni merceologiche, l’incremento maggiore, tra 2005 e 2006, si registra per legno (+5,9%), alluminio (+5,3) e plastica (+6,5%).

Quest’ultima risulta essere, inoltre, la frazione maggiormente avviata a recupero energetico, con un incremento di 2,5 punti percentuali, pari a 645.000 tonnellate.

Delicato e preoccupante il tema dei rifiuti speciali, la cui produzione risulta essere in crescita, soprattutto a causa dell’incipiente sviluppo industriale.

I dati relativi al 2005 mostrano una produzione di 55,6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, 5,9 milioni pericolosi e 46 milioni derivanti da attività di costruzione e demolizione, per un totale di oltre 107 milioni. Di questi, ne sono stati gestiti 101,6 milioni di tonnellate; la forma prevalente di gestione dei rifiuti speciali è rappresentata dalle operazioni di recupero di materia, circa 49,4 milioni di tonnellate, mentre 35,6 milioni di tonnellate sono destinati ad attività di smaltimento; un quantitativo pari a 13,9 milioni di tonnellate viene avviato ad impianti di stoccaggio. Lo smaltimento in discarica rappresenta il 19,4% dei rifiuti gestiti, mentre il trattamento biologico o chimico-fisico il 14,6% e l’incenerimento l’1,1%.

A causa dell’alto numero di industrie sul territorio, è la Lombardia a conferire il quantitativo maggiore di rifiuti speciali in discarica: ben 3,7 milioni di tonnellate. In una realtà sempre più condizionata da mutamenti ambientali, l’informazione assume sempre maggiore importanza. Fa riflettere, infatti, quanto emerso sui costi di gestione del servizio di igiene urbana. I dati 2005 riferiscono di un costo medio annuo pro capite di 123,12 euro, destinati alla gestione dei rifiuti indifferenziati (48,8%) e delle raccolte differenziate (16,8%), nonché allo spazzamento e al lavaggio delle strade (14,9%). Una cifra che cresce in proporzione alle dimensioni del comune di appartenenza: dagli 86,91 euro pro capite in comuni con meno di 50.000 abitanti, si arriva anche a 144,22 euro, ove gli abitanti risultano essere maggiori. A somme così elevate, si presume, dovrebbero corrispondere servizi adeguatamente erogati.

Walter Ganapini rassegna le dimissioni da presidente di Greenpeace
14/02/2008 Walter Ganapini, laureato in chimica, già docente nelle Università di Venezia, Udine e Milano, è membro onorario del Comitato Scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. È stato presidente dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Fa parte del Comitato tecnico scientifico della rivista Inquinamento.

Greenpeace ringrazia Ganapini per il prezioso lavoro svolto durante la presidenza e gli fa i migliori auguri per il nuovo e difficile incarico. La Campania guadagna un tecnico di prim’ordine, mentre Greenpeace nominerà al più presto un nuovo presidente.

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Energifera: Tema, macchina di microgenerazione
14/02/2008 Si chiama Tema e è la macchina di microcogenerazione evoluta che permette a tutti di autoprodurre contemporaneamente energia elettrica e termica, sfruttando fonti energetiche primarie di comune disponibilità (nella fattispecie metano della distribuzione civile o Gpl), risparmiando e riducendo le emissioni di gas a effetto serra. Mantiene il massimo rendimento in qualsiasi condizione di funzionamento, rispondendo istantaneamente alle richieste di energia dell’utenza. Viene proposta in tre versioni – 20, 50 e 100 kW elettrici – che consentono erogazioni di picco, di durata programmabile, fino a un massimo di 250 kW elettrici. Si presenta con un ingombro paragonabile a quello di una normale caldaia ed è stata progettata e industrializzata in modo da risolvere definitivamente l’emergenza black out (garantisce un’autonomia energetica totale nei confronti della fornitura elettrica centralizzata) e da minimizzare le emissioni di CO2 nell’ambiente.

La sua principale novità, che la rende assolutamente innovativa e al vertice nel campo dell’efficienza energetica, è il suo funzionamento a velocità variabile che mantiene ottimale il suo rendimento elettrico dal 15 al 125% della potenza nominale, rispondendo istantaneamente a qualunque variazione di consumo dell’utente. Ne consegue una drastica riduzione del tempo di rientro dell’investimento che supera l’antieconomicità dei cogeneratori tradizionali (a velocità fissa), rendendo conveniente a tutti lo sfruttamento dei vantaggi insiti nella cogenerazione.

Alimentata a gas o Gpl, offre inoltre molte funzionalità aggiuntive di altissimo valore. È infatti un Ups (gruppo di continuità) ad alto rendimento e di durata indefinita; consente la correzione del fattore di potenza e l’integrazione di fonti energetiche intermittenti come quelle fotovoltaiche ed eoliche con massimizzazione dell’efficienza, offre la possibilità di usufruire degli incentivi in Conto Energia previsti per il fotovoltaico anche in totale o parziale funzionamento in isola, è caratterizzata da consumi e emissioni acustiche ridotte, permette il passaggio automatico oppure manuale da funzionamento in rete a funzionamento in isola.

Carlesi Strumenti: ThermoZig, termoflussimetro wireless
14/02/2008 Il termoflussimetro wireless ThermoZig, proposto da Carlesi Strumenti, è l’unico strumento che permette di misurare le trasmittanze termiche delle pareti opache di un intero edificio (anche di grandi dimensioni) in un’unica sessione di misura. Grazie ai suoi collegamenti senza fili, è possibile monitorare contemporaneamente e per lunghi periodi tutti i punti di misura necessari (fino a 15). Compatto e facile da usare, offre i seguenti vantaggi: sensibilità 0,01 w/mq; drastica riduzione dei tempi di preparazione del campo di misura data dall’assenza del cablaggio: comodo posizionamento in esterno dei sensori di temperatura in qualsiasi punto dell’edificio; netta riduzione dei tempi di sessione in quanto è possibile misurare contemporaneamente fino a 15 punti; alta precisione delle misure offerta dal sistema di autotaratura dei sensori; batterie dei nodi di misura a lunga autonomia ricaricabili con caricabatteria integrato nel datalogger; possibilità di raccogliere i dati anche a lunghe distanze (fino a 1500 m in campo libero); collegabile direttamente a un pc tramite porta Usb; possibilità di calcolo della trasmittanza in tempo reale durante la fase di acquisizione dati.