Edizione N° 2 del 9 marzo 2005

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Energie e Ambiente

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Edizione N° 2 del 9 marzo 2005


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Mutamenti climatici: riaprire il dialogo
09-03-2005 Il consiglio Ambiente dell’Ue, che riunisce i 25 ministri competenti in materia ambientale, tiene questo mese un importante sessione dedicata ai mutamenti climatici. I lavori hanno l’obiettivo di lanciare un segnale forte a tutti i Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione quadro di Rio sulla necessità di riaprire il dialogo.

Un invito rivolto soprattutto agli Usa che non vogliono ratificare il protocollo di Kyoto, ma che hanno già manifestato la loro disponibilità a partecipare alla nuova conferenza internazionale che si terrà a Bonn in maggio. Punto di partenza è la nuova comunicazione preparata dalla Commissione sul dopo Kyoto, arricchita di uno studio sul rapporto costi/benefici delle misure attuate dall’Ue per la lotta all’effetto serra.

L’ultima risoluzione adottata dal consiglio all’inizio dell’anno riafferma che l’approccio globale dovrebbe basarsi su un’ampia consultazione transnazionale per elaborare un regime post 2012 efficace per l’ambiente, redditizio e giusto socialmente, tenendo conto delle specifiche capacità dei vari Paesi. Viene riconfermato il sostegno all’obiettivo a lungo termine della Convenzione quadro (limitare l’aumento della temperatura globale della Terra affinchè non superi di più di 2 °C il livello pre industriale) per raggiungere il quale si prevede la necessità di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 15% almeno e forse del 50% nel 2050, rispetto al 1990, anno di riferimento.

A sostenere scientificamente il rilancio europeo di Kyoto sono gli ultimi dati forniti dallo studio climatico. L’estate 2003 è stata la più calda da 500 anni. I ricercatori affermano che dall’inizio dell’era industriale la temperatura della Terra è aumentata di 0,6 °C e di 0,9 °C in Europa e, in assenza di adeguate contromisure, nel 2050 aumenterà di 5,7 °C.

Notizia tratta dalla rubrica Attualità – Unione Europea, a cura di Stefano Valentino, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

Italia doppiamente condannata per le discariche illegali
09-03-2005 La prima sentenza punisce l’assenza di misure adeguate per l’evacuazione dei rifiuti presenti sul sito del vecchio stabilimento Enichem di Manfredonia, in provincia di Foggia. Il tribunale di Lussemburgo constata che le autorità italiane non hanno fornito nessuna informazione sull’attuazione effettiva dei progetti preliminari di bonifica delle zone inquinate e dei piani di sicurezza d’urgenza. In seguito a un ricorso, la Commissione Europea era giunta alla conoscenza dello stato del sito contaminato da anidride arseniosa, 30000 t di sale di sodio, decine di tonnellate di prodotti tossici e migliaia di tonnellate di sostanze infiammabili. Il Governo italiano si è difeso dichiarando il suo impegno nell’attuazione di lavori di rimozione e di eliminazione dei rifiuti in talune zone del sito Enichem entro la fine del 2004, anche se ciò non è sufficiente a evitare la condanna.

La seconda sentenza dichiara l’Italia colpevole di non aver gestito i rifiuti della discarica di Campolongo nel Comune di Ascoli Piceno, una discarica chiusa nel 1988, ma ancora inquinante poiché abbandonata. In base al ricorso di autore ignoto, la Commissione ha scoperto che la discarica, situata sulla sponda destra del Tronto, regolarmente inondata, produceva ogni giorno 35 m2 di inquinanti che infiltravano nella falda acquifera. La discarica non era autorizzata ed è poi stata chiusa senza avviare operazioni di risanamento. La corte rileva la violazione delle disposizioni della direttiva Ue del ’75 (modificata nel 2001) sui rifiuti almeno fino al giugno 2002, data in cui il Governo italiano ha ricevuto il parere motivato della Commissione Europea. La Commissione afferma che per ora l’unico nuovo elemento potrebbe essere la preparazione di un progetto preliminare di risanamento senza che sia certo che possa finanziarsi adeguatamente. L’Italia ha annunciato che il Comune di Ascoli ha chiesto un progetto di risanamento e che nel gennaio 2004 la regione Marche ha attuato con il Comune di Ascoli un progetto preliminare di risanamento.

Notizia tratta dalla rubrica Attualità – Unione Europea, a cura di Stefano Valentino, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

Assemblea generale del Nimby Forum
09-03-2005 Si è svolta il 15 febbraio in Fondazione Fiera Milano la nuova Assemblea generale dei partecipanti al Nimby Forum, il progetto di ricerca sull’accettabilità sociale di impianti e infrastrutture partito a giugno del 2004 per iniziativa di Allea, società di comunicazione e relazioni istituzionali, in collaborazione con Agici.

Iniziano a profilarsi gli indirizzi conclusivi di questa prima edizione del Forum, con la conferma di alcuni dati di tendenza evidenziati dal monitoraggio della stampa italiana (preponderanza di articoli relativi a contestazioni verso impianti legati al ciclo dei rifiuti, 81% del totale, su 2.200 articoli analizzati da giugno a oggi, contestualmente però ad un aumento delle contestazioni verso gli impianti legati alla produzione di energia, passati dal 5 al 10% da novembre a oggi e permane una scarsa presenza delle aziende tra le voci citate dagli articoli, presente solo nel 6% dei casi) e una prima individuazione di iniziative e proposte concrete a sostegno di un migliore dialogo con il territorio e della ricerca concreta di processi di sviluppo sostenibile.

Assoelettrica, da parte sua, lavora all’ipotesi di una “Giornata dell’Energia” come primo passo di un processo più ampio di coinvolgimento della popolazione sui temi dell’energia nella vita quotidiana.

Nell’ambito del Nimby Forum sta prendendo forma anche un’ipotesi di allargamento di questa iniziativa, estendendola ai Ministeri dell’Ambiente e delle Attività produttive per arrivare a un esempio concreto di sinergia pubblico-privato nei processi di informazione e formazione.
Il Ministero dell’Ambiente, dal canto suo, ha dato vita ad un comitato di esperti di comunicazione ambientale per studiare gli ambiti in cui intervenire con un’azione più efficace di educazione ambientale.

Mancato recepimento della Direttiva Quadro Acque
09-03-2005 Tale direttiva doveva essere recepita negli ordinamenti nazionali degli Stati membri entro il 22 dicembre 2003. Il deferimento alla Corte di Giustizia avviene a qualche mese dell’invio all’Italia, il 7 luglio 2004, del “parere motivato”.

La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia della Comunità Europea dato che lo Stato Italiano non si è conformato al parere motivato. Qualora la Corte di giustizia stabilisca che si configura una violazione del trattato, lo Stato membro in questione sarà tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi alla normativa comunitaria.

La Commissione, ai sensi dell’articolo 228 del trattato, ha facoltà di procedere contro lo Stato membro che non abbia preso i provvedimenti imposti dalla sentenza della Corte di giustizia, inviando nuovamente a detto Stato membro un primo avvertimento scritto (lettera di costituzione in mora) e quindi un secondo (e ultimo) avvertimento scritto, un parere motivato.

Lo stesso articolo consente inoltre alla Commissione di chiedere alla Corte di irrogare allo Stato membro in questione una sanzione pecuniaria.

VNU affida a Fiera Milano Tech l’organizzazione delle fiere Rich-Mac, Aqua, Milano Energia e Oil&Gas, in programma a Milano dal 4 al 7 ottobre
09-03-2005 Nell’ambito di un processo strategico volto a riorganizzare le attività fieristiche facenti capo a Bias Group, a decorrere dal 25 febbraio VNU Business Publications ha affidato a Fiera Milano Tech, società facente parte del gruppo Fiera Milano, la licenza d’uso dei marchi relativi alle fiere Rich-Mac, Aqua, Milano Energia e Oil&Gas.

Milano Energia 2005 si propone come una grande vetrina nell’ambito della quale saranno esposte le novità relative alle fonti energetiche tradizionali e alternative quali: centrali termiche, termoelettriche, idroelettriche e turbo-gas; soluzioni di energia eolica, solare; processi e tecnologie per la cogenerazione; componenti, sistemi e processi energetici; bionergia; celle a combustibile; idrogeno.

I convegni – ai quali è prevista la collaborazione di Fast (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), Ati (Associazione Termotecnica Italiana), Ais/Isa (Associazione Italiana Strumentisti/International Society for Measurement Italy Section), Gisi (Gruppo Imprese Strumentazione Italia), Fondazione Megaglia, Aper (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), Fuell Cell Italy – tratteranno temi d’attualità, con particolare riguardo ai nuovi sviluppi delle fonte energetiche alternative.

Nell’ambito di Milano Energia 2005 si svolgerà Oil&Gas 2005, manifestazione nella quale saranno esposti impianti, strumenti e tecnologie per la ricerca, l’estrazione, il trasporto, lo stoccaggio, la raffinazione, la trasformazione, la distribuzione del petrolio e del gas metano.

In questa edizione, Milano Energia amplia i suoi confini e si caratterizza sempre di più come un evento ad alta integrazione tecnologica. In contemporanea con la rassegna, infatti, si terranno:
· Rich-Mac, rassegna internazionale della chimica e delle apparecchiature chimiche e per analisi, ricerca, controlli e biotecnologie;
· la seconda edizione di Aqua, mostra convegno delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione delle acque, dedicata alla “gestione globale del ciclo dell’acqua”;
· Expobiotech, area dedicata alle biotecnologie e alle loro applicazioni nei settori farmaceutico, ambientale, agro-alimentare, cosmetico.

Dalle aree dismesse all’eccellenza ambientale
09-03-2005 Rilanciare e rafforzare l’identità del territorio attraverso la creazione di ecodistretti è la grande sfida lanciata da Unione Europea, Regione Lombardia e raccolta con il progetto Sustainable Emas North Milan (Senomi) dell’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni, dall’Agenzia Sviluppo Nord Milano, dall’Associazione Imprenditori Nord Milano.

Strumento strategico per il raggiungimento dell’ambizioso traguardo è il sistema europeo di ecogestione e audit Emas 2, uno standard di certificazione ambientale di territorio che si rivolge prioritariamente alle piccole e medie imprese e che ora viene proposto alle 47 società dei distretti produttivi artigianali sorti in questi ultimi anni sulle aree sestesi ex Falk ed ex Breda.

Leva Arti Grafiche, Sai Automazione (quadri elettrici per apparecchiature industriali), Autotrasporti Fraconti, Farti (guarnizioni industriali) e Sadema (testaletto per ospedali e case di cura) sono le prime imprese sestesi ad aver aderito al progetto. Emas 2 le impegnerà a migliorare la loro efficienza ambientale e a condividere il rispetto di una serie di standard e parametri ecologici, in pieno accordo con le indicazioni che emergono dalle Agende 21 locali del Nord Milano e con un’attenzione particolare ai temi comuni dell’energia e dei rifiuti.

Giornalisti ambientali in erba
09-03-2005 Il progetto rivolto agli studenti italiani, lanciato da Cobat (consorzio obbligatorio batterie esauste), Legambiente e NewspaperGame nasce dall’esigenza di ascoltare pareri più freschi su quelle piccole-grandi cose che possono migliorare la vita di tutti i giorni, che si tratti del risparmio di risorse ed energia o del corretto recupero dei rifiuti pericolosi.

Gli studenti delle scuole elementari (classi quarte e quinte), medie e superiori possono scrivere articoli su tre argomenti legati all’ambiente che saranno ospitati dal sito www,newspapergame.com. Ogni settimana i sei articoli più interessanti saranno pubblicati sui quotidiani che aderiscono all’iniziativa: La Stampa, Il Giornale di Sardegna, Il Tempo, Il Secolo XIX, La Gazzetta del Mezzogiorno e La Sicilia.

Per partecipare basta collegarsi al sito www.newspapergame.com, cliccare sul link “Compatibilmente” e scrivere un articolo di 1300 battute sugli argomenti proposti. I gruppi di lavoro e i singoli studenti possono scrivere su tutti gli argomenti e inviare anche più di un articolo per tema. I tre argomenti riguardano le nuove tecnologie di comunicazione, i rifiuti pericolosi e il comportamento individuale rispetto alla tutela dell’ambiente.

Incentivi fiscali contro le emissioni nel settore dei trasporti
09-03-2005 In base alla futura normativa gli Stati membri saranno autorizzati a fornire incentivi fiscali per i veicoli dotati di motori diesel con limiti di emissioni di particolato più restrittivi rispetto a quelli imposti attualmente nell’ambito della norma Euro 4.

Un documento di lavoro, pubblicato recentemente raccomanda di fissare sin d’ora il limite per poter beneficiare degli incentivi fiscali al valore indicativo di 5 mg al chilometro, ossia una riduzione di circa l’80% rispetto al limite di 25 mg, diventato obbligatorio dall’inizio di gennaio.

Questa iniziativa dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a proporre incentivi fiscali per ridurre le emissioni di articolato in un quadro comunitario coerente.

Notizia tratta dalla rubrica Attualità – Unione Europea, a cura di Stefano Valentino, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

Le trappole dell’elettronica
09-03-2005 I video dei televisori, gli schermi dei computer, i circuiti dei calcolatori e dei telefoni cellulari sono straordinarie miniere di quasi tutti gli elementi della tabella di Mendeleev. Solo per fare un esempio i video dei computer e dei televisori contengono da 2 a 4 chili di piombo. La Commissione Europea ha emanato delle direttive che dovrebbero assicurare il corretto smaltimento dei residui dei materiali elettronici, ma saranno effettive dal 2006.

Nel frattempo intere navi di rottami di apparecchiature elettroniche vengono inviate dagli Stati Uniti e dall’Europa in Cina dove viene recuperato tutto il possibile e spesso si tratta di materiali di grande valore commerciale; le operazioni di separazione purtroppo espongono i lavoratori, in genere donne, a pericoli di intossicazione per il contatto con molte componenti tossiche. La pressione esercitata da vari gruppi ambientalisti, fra cui Greenpeace, e una associazione che controlla le attività inquinanti della capitale dell’industria elettronica americana (Silicon Valley) sta inducendo alcuni produttori di apparecchiature a modificare i materiali e i cicli produttivi.

Chimica del carbone
09-03-2005 L’energia solare e le altre soluzioni energetiche basate su risorse rinnovabili non piacciono alle imprese che producono petrolio e carbone. Nella situazione di turbolenza energetica che stiamo attraversando risorgono vivaci interessi sull’uso del carbone. Di questo combustibile fossile, presente nelle viscere della Terra in molte forme merceologiche diverse, come antraciti, litantraci, ligniti, con diversissime composizioni chimiche (contenuto in zolfo e ceneri) e diverso potere calorifico, esistono riserve stimate da dieci a trenta volte superiori a quelle del petrolio e del gas naturale insieme.

Il carbone, che è stato il re dei combustibili per tutto l’Ottocento e che ha avuto e ha tuttora un posto importante tra le fonti energetiche, ha vari inconvenienti: pericoli per i lavoratori delle miniere, elevata emissione di anidride carbonica per unità di calore liberato (più del petrolio e molto più del gas naturale), emissione di composti solforati nell’atmosfera, elevato contenuto di residui inorganici della combustione (le ‘ceneri’) contenenti zolfo, elementi radioattivi, metalli pesanti, mercurio, difficili da filtrare per impedirne la liberazione nell’atmosfera.

Non fa meraviglia che proprio in Inghilterra, la patria del carbone (nella quale peraltro le miniere sono state chiuse, ancora col loro patrimonio energetico quasi intatto una ventina di anni fa) investa ancora soldi per la ricerca sul carbone ‘pulito’. Le innovazioni in questo campo sono esportabili ed esportate nei grandi Paesi in cui il ricorso al carbone è ancora elevato, come la Cina e la Russia.

Da VNU più valore al Direct Marketing: parte il servizio di List Rental
09-03-2005 Vnu Business Publications Italia è in grado di offrire un database completo e unico in Italia, come supporto alle azioni di Direct Marketing, attraverso una banca dati di nominativi aggiornati dinamicamente che, attualmente, coprono decine di migliaia di aziende in Italia operanti nell’ambito dell’informatica professionale, dell’automazione industriale, dell’elettronica, della meccanica e dei media e marketing.

Inoltre è disponibile, grazie all’acquisizione di Bias Group, la lista della più importante fiera specializzata di automazione ed elettronica italiana, oltre a tutti i nominativi dei visitatori registrati di altre fiere in settori specifici (Rich-Mac, Milano Energia, Manufacturing Forum, Mostre-Convegno ecc).

I criteri di selezione disponibili si basano su un ampio insieme di variabili quali: la funzione aziendale, il numero di dipendenti, il fatturato, la tipologia di settore, l’area geografica ecc. Ciò per consentire all’utente di ottenere il massimo in termini di focalizzazione e, quindi, di efficacia nella propria azione di direct marketing.

Nel panorama delle attività b-2-b, il nuovo servizio di List Rental offerto da VNU intende porsi quale mezzo complementare alla pubblicità tradizionale, in grado di offrire ad aziende e professionisti tutto il potenziale di una delle banche dati attualmente più complete in Italia in ambito di mercati industriali.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito Internet: www.vnu.it, cliccando sulla relativa sezione.

Ogm: il senato approva il decreto anti-coesistenza
09-03-2005 “Questo è un provvedimento oscurantista e anti-coesistenza, che rappresenta un chiaro dispregio nei confronti delle scelte dell’Unione Europea, le quali come noto hanno indicato nella coesistenza tra le diverse colture il futuro dell’agricoltura”. Questo il duro commento di Roberto Gradnik, Presidente di Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica, all’approvazione in Senato del disegno di legge di conversione del decreto legge sulla coesistenza tra colture geneticamente modificate, convenzionali e biologiche.

“Con una scelta di sapore medioevale – aggiunge Gradnik – il nostro Paese oggi nega alle imprese agricole la libertà di scegliere di coltivare piante geneticamente modificate: e lo fa introducendo una moratoria sine die alla messa in coltivazione di prodotti sicuri e autorizzati al commercio in Europa da anni. È evidente che con questo provvedimento viene minata la capacità dell’Italia di fare innovazione nei fatti e non a parole”.

“Si tratta di una scelta autolesionista, che impedirà all’agricoltura italiana di usufruire dei prodotti
più innovativi oggi sul mercato. Ma che soprattutto avrà un impatto negativo sull’economia agricola
complessiva e su un filone di ricerca, quello agrobiotecnologico, sul quale stanno investendo
significativamente tutte le economie più avanzate. Tutte, tranne evidentemente l’Italia”.

“Nel rispetto della certezza del diritto ci attendiamo che il Governo, e in particolare il Ministero dell’Agricoltura, si facciano carico, con un alto provvedimento normativo, della reintroduzione del termine della moratoria al 31 dicembre 2005, peraltro già contemplato nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri” conclude Gradnik.

Pet: nove milioni di tonnellate all’anno
09-03-2005 Il Pet, secondo la sigla che troviamo in tante bottiglie anche in Italia, assorbe negli Stati Uniti una frazione importante dei 15 milioni di tonnellate di polietilene prodotti ogni anno nel Paese.

La tendenza all’uso del Pet nelle bottiglie di bevande tende ad aumentare, soprattutto se si troverà una soluzione al suo uso anche negli imballaggi della birra e delle altre bevande che sono attualmente commercializzate in ‘lattine’ di alluminio. Nel caso della birra una delle difficoltà è costituita da una certa permeabilità della resina al passaggio dell’ossigeno.

Quasi contemporaneamente è stato annunciato il lancio di un altro prodotto di condensazione, il Ptt, questa volta fra l’acido tereftalico e l’1,3-propanediolo, un glicole con un atomo di carbonio in più rispetto al glicole etilenico usato nel Pet. Le buone caratteristiche merceologiche del Ptt e delle fibre ottenute con questo polimero erano note da tempo, ma restava la difficoltà di produrre su larga scala il propanediolo prodotto a sua volta dall’acroleina. Una svolta è rappresentata dall’entrata nell’affare della Tate & Lyle, una multinazionale dello zucchero, che produrrà il propanediolo per fermentazione. Un altro passo nella chimica da materie rinnovabili.

Notizia tratta dalla rubrica Innovazione, a cura di Giorgio Nebbia, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

Sondaggio sulle agrobiotech
09-03-2005 Secondo un sondaggio pubblicato mercoledì 2 marzo sull’inserto TuttoScienze – La Stampa, il 59% degli italiani si è dichiarato favorevole al proseguimento della ricerca nel campo delle biotecnologie applicate all’agricoltura.

Dal sondaggio emerge inoltre che il 41% degli intervistati consideri gli Ogm utili. Questi dati quindi ribaltano quanto fino a oggi affermato da più parti, e cioè che l’opinione pubblica italiana sia compatta nel rifiutare qualunque applicazione delle agrobiotecnologie. I dati pubblicati fanno parte di una più ampia indagine realizzata in collaborazione con il Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie intitolata “Biotecnologie e opinione pubblica in Italia”, che sarà presentata a Roma il prossimo 14 marzo.

Desta invece preoccupazione quanto emerge in relazione alla percezione che gli italiani hanno della comunità scientifica: il 74,1% la considera infatti divisa sull’argomento. Questa distorta percezione contrasta con le forti prese di posizione che la comunità scientifica italiana ha preso nel corso degli anni in difesa delle agrobiotecnologie.

Basti pensare al Consensus Document “Sicurezza alimentare e Ogm”, sottoscritto da 18 prestigiose società scientifiche italiane in rappresentanza di oltre 10.000 ricercatori e presentato a Milano lo scorso 3 novembre, nel quale si afferma che “gli Ogm oggi in commercio, avendo con successo superato tutte le analisi e l’iter necessario all’autorizzazione, sono da ritenersi, sulla base delle conoscenze attuali, sicuri sia per l’uso alimentare umano che animale”.

Vizi e virtù del selenio
09-03-2005 Berzelius identificò la fonte della nocività nei fanghi che si formavano durante il processo, attribuendola dapprima all’elemento tellurio e poi riconoscendo che il metalloide tossico era il selenio. La fabbrica svedese evitò l’avvelenamento dei lavoratori cambiando la fonte dello zolfo, la materia prima impiegata fino allora. Già un interessante esempio di come i danni ambientali e alla salute possono essere evitati ricorrendo a una buona chimica e cambiando materie e processi tecnologici.

Per un po’ di anni del selenio non si è più parlato fino a quando è tornato all’attenzione mondiale in seguito alla scoperta che la sua resistività elettrica cambia quando è illuminato. Ha cominciato l’americano Alexander Bell (1827-1922) a costruire dei fotorivelatori al selenio, predecessori degli esposimetri per macchine fotografiche. Ma la seconda avventura del selenio era appena cominciata.

Nel 1883 il tedesco Charles Fritz costruì una cella fotovoltaica al selenio che trasformava la radiazione solare in elettricità con un rendimento fra l’1 e il 2%. Un valore basso, ma neanche tanto se si pensa che oggi le celle fotovoltaiche al silicio hanno rendimenti fra il 10 e il 15%.

Comunque la scoperta delle proprietà fotoelettriche del silicio ne hanno fatto un materiale utile nel campo della fotografia e della televisione. I primi rudimentali e ingegnosi televisori, all’inizio del Novecento, sfruttavano il principio di colpire, con una successione di segnali luminosi, una superficie rivestita di selenio; si generava così, punto per punto una corrente elettrica che poteva essere trasmessa a distanza e ritrasformata in segnali luminosi.

Mentre la televisione cominciava i suoi passi trionfali (uno dei primi usi fu in Germania durante le Olimpiadi del 1936 e, nello stesso anno, in Inghilterra per le cerimonie dell’incoronazione di Giorgio VI), nel 1937 un biologo americano scopriva che la causa delle malattie di molti animali negli allevamenti del Dakota era dovuta all’elevato contenuto di selenio di alcune piante dei pascoli.

Ma la terza vita del selenio comincia nel 1957, quando il biochimico Klaus Schwarz negli Stati Uniti scoprì che alcune malattie metaboliche degli animali erano dovute invece proprio alla sua mancanza e potevano essere curate addizionando selenio alla dieta. Strano elemento questo metalloide, chimicamente vicino come proprietà allo zolfo, utile per migliorare la qualità dei vetri e per colorare le ceramiche, biologicamente utile a basse concentrazioni ma tossico a concentrazioni elevate, tanto che le norme internazionali prescrivono che la concentrazione del selenio nelle acque potabili non debba superare 0,01 milligrammi per litro.

Notizia tratta dalla rubrica Innovazione, a cura di Giorgio Nebbia, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

Ogm: innocui o pericolosi?
09-03-2005 Come è ben noto, è possibile, con operazioni di ingegneria genetica, generare artificialmente quelle modificazioni di comportamento e di proprietà che erano in parte ottenute attraverso processi di ibridizzazione.

Il problema con gli Ogm sta nel fatto che le modificazioni possono essere ottenute con l’inserimento nel patrimonio genetico di organismi, vegetali o animali, di importanza economica e alimentare, di parti del patrimonio genetico di organismi del tutto estranei. Vengono oggi commercializzate sementi di molte piante geneticamente modificate che hanno migliori caratteristiche di resistenza ai parassiti e alle condizioni meteorologiche avverse e che hanno maggiori rese per ettaro.

Resta il dubbio su quello che può succedere trasferendo queste modificazioni genetiche nelle persone che si nutrono di alimenti ottenuti da piante Ogm. L’Unione Europea pone dei vincoli alla circolazione di tali prodotti, la cui eventuale presenza negli alimenti commerciali deve essere dichiarata. Questa normativa pone importanti problemi chimici e merceologici; nelle sementi è relativamente facile riconoscere se si tratta di piante Ogm ma le cose si fanno più complicate quando si devono cercare le origini in prodotti come l’olio o l’amido derivati da piante Ogm.

La chimica e l’acqua
09-03-2005 Fra la chimica e l’acqua esiste un duplice rapporto. Molte attività umane, dall’agricoltura alle varie industrie, alla vita domestica, generano sostanze che vengono smaltite nei corpi idrici naturali: si tratta di concimi e pesticidi, di innumerevoli composti inorganici e organici, di detersivi e residui di alimenti eccetera. Per questo ‘la chimica’ figura spesso sul banco degli imputati. Ma la stessa chimica può avere un ruolo determinante nella difesa delle acque dall’inquinamento e nel controllo della qualità delle acque, specialmente di quelle destinate al consumo umano.

Anzi, a mano a mano che gli standard di qualità delle acque potabili si fanno più rigorosi, nel nome della difesa della salute umana, ormai non solo nei Paesi industrializzati, ma anche in quelli emergenti e poveri, dove la contaminazione delle acque è responsabile della perdita di milioni di vite umane ogni anno, proprio alla chimica si ricorre per tecnologie di depurazione e di analisi.

Un tema ben noto, ma che sta assumendo crescente importanza, tanto che ‘Chemistry for Water’ è stato il titolo della Conferenza internazionale ‘Chemrawn’, la quindicesima organizzata sugli aspetti chimici dell’uso delle materie prime dall’Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata Iupac.

La conferenza si è tenuta nel giugno 2004 a Parigi e ha offerto una rassegna dei mezzi disponibili per alleviare nel mondo il disagio di 2.400 milioni di persone che non hanno servizi igienici e fognature e di 1.000 milioni di persone che non hanno accesso ad acqua potabile di decente qualità. Per questo gigantesco numero di utenti la ricerca e le imprese devono sviluppare processi per il trattamento delle acque usate in modo da rimetterle in ciclo, attraverso l’addizione di agenti chimici o per filtrazione attraverso membrane e tramite processi di dissalazione.

Notizia tratta dalla rubrica Innovazione, a cura di Giorgio Nebbia, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

DuPont Packaging & Industrial Polymers aumenta i prezzi degli elastomeri speciali
09-03-2005 DuPont Packaging & Industrial Polymers (P&IP) ha annunciato l’aumento di 0,3 euro/kg del prezzo di vendita degli elastomeri DuPont Vamac GLS, Vamac HVG e Vamac DP.

“Abbiamo un impegno con i nostri clienti – dichiara M. Coletta, Global Market Director, Transportation – e continueremo a soddisfare l’aumento della domanda di elastomeri etilene acrilici che offrano alte prestazioni e un forte contenuto d’innovazione ai prodotti in cui vengono utilizzati. Questo aumento è necessario per garantire la continuità dell’investimento di DuPont nell’innovazione e qualità dei prodotti, oltre alla capacità di soddisfare una domanda in crescita. L’aumento ci aiuterà inoltre a garantire la continuità della fornitura e dell’assistenza ai clienti”.

Chimica e rapporti internazionali
09-03-2005 Ne è convinta l’amministrazione americana; il ministero degli esteri ha chiesto a varie società scientifiche, fra cui la società chimica americana, di svolgere corsi di chimica e tecnologia per i suoi funzionari. Non c’è dubbio che chi rappresenta un Paese all’estero ha a che fare con problemi tecnico-scientifici che richiedono un’adeguata preparazione; si pensi, solo per fare un esempio, ai funzionari che devono partecipare, per conto dell’Italia, alla redazione delle normative europee nel campo merceologico (qualità dei prodotti, limiti di qualità), dell’ambiente, nell’ambito degli organismi internazionali come le Nazioni Unite, la Fao, l’Ocse, dove i problemi politici ed economici si intrecciano strettamente con quelli tecnici e merceologici, nei quali la chimica ha sempre un ruolo centrale.

Notizia tratta dalla rubrica Innovazione, a cura di Giorgio Nebbia, pubblicata sulla rivista Inquinamento.

Gestire i gas in piena sicurezza: corsi di formazione “su misura”
09-03-2005 Personalizzati sulle esigenze del cliente, i corsi sono tenuti da docenti con profonda esperienza nel settore dei gas, corredati da dispense e manuali, sia su supporto cartaceo sia magnetico, e attrezzatura tecnica per la presentazione, oltre a un attestato finale di partecipazione.

I corsi principali sono dedicati ai seguenti argomenti: gas tecnici e loro manipolazione in sicurezza; gas criogenici liquefatti e contenitori fissi; gas puri, miscele di calibrazione e standard metrologici; utilizzo dei gas negli ospedali per personale tecnico e sanitario; utilizzo dei gas di saldatura (Metal fab).

Ogni incontro segue il medesimo schema: nel corso della prima parte vengono illustrate notizie riguardanti la storia e i settori di attività del gruppo Siad, la seconda parte è invece dedicata all’approfondimento delle caratteristiche, della classificazione dei gas e dei metodi di fornitura e di stoccaggio.

Sono inoltre fornite informazioni dettagliate relative alle precauzioni da adottare al fine di ridurre al minimo i rischi associati all’utilizzo dei gas ed alle norme di intervento in caso di emergenza. Tutti gli elementi necessari per un corretto utilizzo dei gas vengono infine riassunti nella scheda di sicurezza, elaborata da Siad e analizzata dai docenti al termine del dibattito.

Il personale Siad fornisce infine il materiale più aggiornato in merito alla normativa Adr, che regola il trasporto di merci pericolose su strada.