Edizione N° 8 del 12 ottobre 2005

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OGM: secondo una ricerca Eurisko, un agricoltore italiano su due è favorevole
12-10-2005 “La ricerca – ha dichiarato Patrick Trancu coordinatore del Cedab – ha il pregio di far emergere per la prima volta il punto di vista delle imprese agricole italiane in tema di agrobiotecnologie: un agricoltore su due è favorevole alla coltivazione, ma il 57% ritiene che la legge sulla coesistenza varata dal Governo non permetterà loro di coltivare piante geneticamente modificate. Il 59% condanna le politiche di chiusura in tema di OGM perseguite dagli ultimi due governi. Mi auguro che il duro giudizio espresso nei confronti dei governi di centro sinistra e di centro destra, le cui politiche di chiusura alle agrobiotecnologie sono considerate dagli agricoltori stessi contrarie all’interesse del sistema agricolo italiano, faccia riflettere sulla necessità di aprire all’innovazione tecnologica, in linea con quanto stanno facendo altri governi in Europa. Le norme tecniche di coesistenza che il Governo si appresta a varare dovranno quindi permettere una reale coesistenza e non introdurre regolamenti bizantini che avrebbero come unico obiettivo quello di scoraggiare la coltivazione di piante geneticamente modificate in Italia”.

“Per anni – ha proseguito Patrick Trancu – si è voluto far credere che gli agricoltori italiani non sono interessati alle piante geneticamente modificate. La realtà è invece ben diversa: un agricoltore su due è favorevole e addirittura un agricoltore su quattro nel comparto biologico auspica la coltivazione di piante geneticamente modificate in Italia”.

Dal 1° gennaio 2006 il Progetto ecoR’it per la gestione dei RAEE IT diventa Consorzio
12-10-2005 All’indomani dell’entrata in vigore del D.Lgs. n.151/2005 sui RAEE, l’incontro ha dato la possibilità a numerosi e importanti gruppi di operatori dei settori coinvolti, di confrontarsi con le Istituzioni e di aggiornarsi sulle caratteristiche di “sistemi” di gestione dei RAEE già definiti nelle linee operative e che entreranno in funzione a breve scadenza.

Il Decreto legislativo n.151 del 25 luglio 2005 sui RAEE, che recepisce la Direttiva 2002/96/CE, stabilisce che, a partire dal 13 agosto 2006, tutti i produttori di apparecchiature informatiche ed elettroniche presenti in Italia saranno chiamati a creare e gestire, sul territorio nazionale, sistemi di raccolta, recupero e trattamento di rifiuti hi-tech efficienti ed efficaci.

I partecipanti alla Conferenza hanno dimostrato particolare interesse sia per ecoR’it – Progetto Pilota e la sua esperienza “sul campo” di otto mesi di attività di gestione di RAEE dell’Information Technology in sei regioni e 11 province (in totale 165 di RAEE raccolti), sia per la proposta di ecoR’it – Consorzio.

Tra gli obiettivi del Consorzio ecoR’it confermati dal Progetto Pilota, il presidente ha indicato la messa a punto di procedure semplici e chiare per gli utenti finali che facilitino il rispetto e migliorino la conoscenza delle disposizioni di legge sui RAEE.
Infine, Giulio Rentocchini ha invitato i colleghi dei Consorzi presenti a “fare squadra” per mettere a punto soluzioni condivise ai problemi ancora aperti della nuova legislazione, da proporre alle Istituzioni competenti.

Sep Emat: in Croazia più attenzione per rifiuti e trattamento acque
12-10-2005 Affluenza in crescita alla seconda edizione di Sep/Emat dove erano presenti 200 espositori, di cui 30 provenienti dall’Italia. Gli operatori italiani hanno segnalato la grande attenzione di quelli croati per le tecnologie collegate alla gestione dei rifiuti e al trattamento delle acque. A questo proposito il presidente di PadovaFiere, Ferruccio Macola, e il direttore di Fiera Zagabria, Davorin Spevec, hanno dato l’avvio a una serie di incontri per l’organizzazione congiunta di una conferenza periodica sullo stato di salute dell’Adriatico.

Particolarmente interessanti sono stati il convegno internazionale sui rifiuti ospedalieri e l’incontro sul finanziamento dei progetti ambientali dei Balcani in collaborazione con il Ministero dell’ambiente italiano.

Significativa la presentazione a Zagabria del progetto Tec Park Net, organismo trasversale tra parchi scientifici e tecnologici che si inserisce nel progetto EU Future Region, macro regione collocata tra Nord Est italiano e i più vicini paesi dell’Est europeo.

Prossimo appuntamento internazionale del salone delle ecotecnologie a Bucarest nel 2006. Sep Italia sarà invece a Padova dal 15 al 18 marzo 2006.

Si è conclusa con successo Zero Emission Expo 2005
12-10-2005 Cinque gli eventi che si sono tenuti in contemporanea offrendo ai visitatori una ricca parte espositiva e un nutrito calendario di conferenze: Eolica Expo Mediterranean, CO2 Expo, Idrogeno Expo, Eco Motori Expo e Geo Energy.

Oltre 4.000 visitatori, 150 espositori provenienti da 20 Paesi, un’area espositiva di 6.000 m2, 7 conferenze, 200 relatori e un’Area Test Drive, sono questi gli ingredienti che hanno fatto di Zero Emission Expo un evento senza precedenti nel panorama nazionale.

Nel corso della tre giorni romana tanti gli eventi di richiamo, tra i quali la presentazione del Mercato delle Quote di Emissione del Gestore del Mercato Elettrico. Presenti più di 250 fra le maggiori imprese italiane che operano nei settori dell’energia, della siderurgia, del cemento, della calce, del vetro, della ceramica e della cellulosa, che dovranno ridurre le proprie emissioni di gas serra.

Nutrita la partecipazione anche ai corsi del Kyoto Club sull’eolico e sulla Direttiva Emission Trading. A caratterizzare gli eventi della giornata conclusiva la partecipazione di Paolo Sottocorona dell’emittente televisiva La7. Sottocorona ha presentato la propria trasmissione televisiva della domenica mattina Omnibus che, con un’iniziativa nata nel 2005, ha portato a conoscenza dell’opinione pubblica le diverse applicazioni dell’energia dal vento.

È stata registrata inoltre una grande attenzione da parte dei media nazionali e internazionali, tra i quali Radio 24, che ha trasmesso direttamente dai padiglioni della fiera, e le numerose testate di settore presenti come media partner dell’evento.

Zero Emission Expo dà appuntamento al prossimo anno dal 27 al 30 settembre. Oltre agli eventi già collaudati proporrà anche Casa Energia Expo 2006, prima edizione del Salone per la casa che produce e risparmia energia.

Pollutec Paris 2005: 1.400 espositori e più di 40.000 visitatori attesi
12-10-2005 A due mesi e mezzo dall’apertura, il salone ha già assegnato il 90% circa della superficie espositiva. Tra gli espositori internazionali, si nota una presenza forte di paesi asiatici (Cina, Corea e Giappone). Tra i francesi, gli stand collettivi registrano sempre la più forte progressione, dovuta a una partecipazione senza precedenti delle regioni (in particolare l’Ile-de-France), ciò fa sperare in una numerosa presenza di piccole e medie imprese particolarmente innovative.

Su una superficie di 50.000 m2, il salone presenterà l’offerta più completa di attrezzature e servizi per la prevenzione e il trattamento di ogni tipo di inquinamento: acqua e rifiuti/riciclaggio, ma anche aria, fonti energetiche pulite o rinnovabili, paesaggi e suoli, gestione dei rischi, analisi/misura/controllo e inquinamento acustico.

Tra le tematiche in crescita quest’anno: Riciclaggio e valorizzazione (Recyclage et valorisation); Bonifica del paesaggio e del suolo (Dépollution des sites et sols); Ambiente, Rischi e Salute (Environnement, Risques et Santé); Energie Rinnovabili (Energies renouvelables); biomassa, solare, eolica, piccola energia idroelettrica. Pollutec dedicherà inoltre per la prima volta un ampio spazio alle soluzioni concrete in tema di Sviluppo Sostenibile/Eco-progettazione attraverso una nuova Area in grado di fornire informazioni, guide e strumenti metodologici e testimonianze riguardo a una selezione di prodotti che possono essere inquadrati tra gli acquisti eco-responsabili.

Più di 400 espositori internazionali provenienti da una trentina di Paesi sono attesi a Pollutec quest’anno, sia su stand individuali sia nell’ambito di partecipazioni collettive. Saranno presenti anche enti pubblici, industriali e società di servizi. 15 Paesi hanno annunciato la loro partecipazione con padiglioni nazionali: la Germania (Renania Settentrionale Westfalia, Baviera e Baden Wurtemberg), l’Austria, il Belgio (la capitale Bruxelles e la Vallonia), il Brasile, il Canada, la Cina, la Corea, la Gran Bretagna, l’Ungheria, il Giappone, il Lussemburgo, i Paesi Bassi (tramite l’Ambasciata Olandese a Parigi), la Polonia, la Svizzera e gli Stati Uniti.

Come sempre, l’innovazione tecnologica avrà un posto d’onore. Cinque premi saranno conferiti ai prodotti e alle tecniche innovative durante la manifestazione, tra cui gli EEP Awards 2005 (il giorno 30 novembre), premio europeo dell’innovazione ambientale, organizzato dall’associazione EEP (Stampa Europea dell’Ambiente), con la collaborazione dell’EFAEP (Federazione Europea delle Associazioni degli Operatori dell’Ambiente).

Importante punto d’incontro mondiale tra domanda e offerta di tecnologie, Pollutec accoglierà numerosi incontri internazionali, in grado di offrire agli operatori eco-industriali presenti valide opportunità d’affari.

Sono attese al salone numerose delegazioni, in particolare dall’Europa e dai Paesi nuovi membri dell’Unione Europea, dai Paesi dell’Africa (Senegal, Camerun, Ghana…), dal Magreb, dal Canada, dall’America Latina (Brasile, Messico, Colombia, Cile…) e dall’Asia (Cina e Corea).

Per permettere di ottimizzare la visita e facilitare i contatti tra operatori, Pollutec metterà a disposizione una serie di servizi specifici: Area accoglienza internazionale (« Espace Accueil International »), dove sarà possibile beneficiare di consigli da parte di esperti francesi in tema di ambiente e export, visite a siti significativi nella regione dell’Ile-de-France; guide alla visita bilingue (francese/inglese) complete di tutti gli eventi collaterali che si svolgeranno durante il salone e le innovazioni più significative.

Bayer è stata inclusa nel Climate Leadership Index
12-10-2005 Anche quest’anno il titolo Bayer è stato confermato fra i titoli dell’indice di sostenibilità mondiale Dow Jones Sustainability World Index (DJSI World) e dell’indice europeo Dow Jones STOXX Sustainability Index (DJSI STOXX). Bayer è sempre stata inclusa in questi due indici di sostenibilità sin dal momento della loro creazione avvenuta, rispettivamente, nel 1999 e nel 2001.

Relativamente alle emissioni dei gas a effetto serra, Bayer ha già superato gli obiettivi definiti dal protocollo di Kyoto e dalla commissione di indagine del Parlamento tedesco: l’obiettivo per la Germania consisteva nella riduzione entro il 2005 del 25% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990 e del 50% entro il 2020. Bayer ha già ridotto a livello mondiale le emissioni di gas a effetto serra di oltre il 60%.

Il Climate Leadership Index, costituito nel 2002, valuta il contributo sostenibile da parte delle aziende in relazione alla protezione del clima e in che misura le aziende affrontano le problematiche pertinenti in modo credibile e trasparente. Gli indici di sostenibilità Dow Jones, che nella loro forma attuale sono in vigore per un anno a partire dal 19 settembre 2005, indicano Bayer come azienda leader a livello internazionale in termini di performance nei confronti della sostenibilità. Il gruppo di Leverkusen ha ricevuto, fra altre, le più elevate valutazioni nel settore dei prodotti chimici nelle categorie della protezione ambientale e della sicurezza e salute dei dipendenti. Anche in termini di criteri economici, come i rapporti con clienti e investitori, Bayer è stata giudicata leader a livello internazionale e ha ricevuto un particolare riconoscimento per la policy relativa alla trasparenza e chiarezza delle comunicazioni in questi ambiti.

Il criterio di sostenibilità sta diventando un elemento che influenza in modo sempre più incisivo le scelte degli investitori. 155 fornitori di servizi finanziari, con patrimoni gestiti che ammontano a un totale superiore ai 16 trilioni di euro, basano le loro scelte di investimento sul Climate Leadership Index mentre i fondi comprendenti patrimoni gestiti per un totale di circa 3,5 miliardi di euro fanno riferimento ai Dow Jones Sustainability Group Indexes.

Delle 500 maggiori aziende del mondo quotate in borsa, le prime 50 sono presenti nel Climate Leadership Index. La valutazione viene effettuata da Innovest Strategic Value Advisors, agenzia di rating statunitense. Fra le 2.500 maggiori società incluse nell’indice mondiale Dow Jones Global Index, le migliori 250 in termini di sostenibilità sono incluse nell’indice DJSI World, mentre il miglior 20% delle società che hanno ottenuto una buona valutazione in termini di sostenibilità nell’indice europeo Dow Jones STOXX 600 si qualificano per entrare nel DJSI STOXX. Il benchmarking in questo caso viene determinato dalla famosa agenzia di rating svizzera, SAM Research.

Nucleare: chiesto al Governo il rilancio della produzione
12-10-2005 Gli esponenti della delegazione hanno consegnato alla Presidenza del Consiglio un documento nel quale si precisano le richieste e le motivazioni.

Nel documento si chiede, in particolare, il rilancio della ricerca, la riapertura della centrale di Caorso e la programmazione, attraverso la legge sulla grandi opere, di diverse nuove centrali e che la CDL ponga nel suo programma di governo la questione nucleare. Tali richieste sono motivate, tra l’altro, con il fatto che “l’energia nucleare e’ a tutt’oggi quella che di gran lunga tutela maggioramente la salute e l’ambiente”; che “l’effetto serra pone una seria ipoteca sull’uso continuato delle energie di origine fossile”; che il costo e la riduzione della risorsa petrolio penalizza pesantemente la nostra economia; che il costo dell’energia elettrica prodotta con il nucleare è il più basso; che gli ordinativi di nuove centrali nucleari sono in forte ripresa in tutto il mondo.

Entra in servizio un nuovo grande parco eolico a Cocullo
12-10-2005 Il parco eolico, uno dei più grandi in Italia, sarà costituito da 37 aerogeneratori di taglia unitaria pari a 850 kW (per un totale di 31,45 MW) e coprirà il fabbisogno energetico di oltre 10.000 famiglie. L’energia prodotta annualmente dall’impianto eviterà il rilascio in atmosfera di 60.000 tonnellate di CO2, 380 tonnellate di NOx, 380 tonnellate di SO2 e 4.300 tonnellate di polveri, oltre a far risparmiare 260.000 barili di petrolio.

Nel 2004, in Italia erano installati 1.261 MW di potenza eolica, con un incremento del 36,7% rispetto al 2003. In Europa, l’Italia si colloca al quarto posto, preceduta dalla Germania, con 16.649 MW (+ 13,9%), dalla Spagna, con 8.263 MW (+28,7%), e dalla Danimarca, con 3.083 MW (+0,2%). Quest’ultimo Paese riesce a soddisfare con l’eolico il 15% del proprio fabbisogno di energia elettrica. La potenza eolica installata in Europa alla fine del 2004 era di 34.725 MW (+20% rispetto al 2003), in America di 7.391 MW, (+7,5% sul 2003), in Cina di 769 MW, (+ 34,7% sul 2003) e in Giappone di 991 MW, (+30,2% sul 2003). In totale nel mondo sono stati installati 47.912 MW di potenza eolica, rispetto ai 40.301 del 2003.

Nel 2004 le installazioni eoliche nel mondo sono cresciute di 8.154 MW, cioè del 20% rispetto all’anno precedente. Nel 2004, l’Europa è la regione che ha dominato il mercato dell’eolico mondiale, con il 72,8% delle nuove installazioni (5.938 MW), seguita dall’Asia con il 13,2% e dall’America con il 6,3%. In Europa, gli Stati in cui si sono realizzati più impianti nel 2004 sono stati la Spagna (con 2.064 MW installati), la Germania (con 2.054 MW), l’Italia (con 357 MW) e il Portogallo (con 274 MW). Il mercato ha avuto una forte crescita negli ultimi 5 anni (a un tasso medio del 40%) e potrebbe arrivare a soddisfare il 12% dei fabbisogni elettrici mondiali entro il 2020.

L’energia prodotta dai venti annualmente è pari al 2% del totale dell’energia solare che raggiunge la Terra, ovvero 200 volte il consumo di petrolio di tutte le nazioni del mondo. Il forte consumo energetico mondiale è coperto per il 42% dal petrolio, per il 22% dal gas naturale, per il 16% dai combustibili solidi, per il 14% dal nucleare e solo per il 6% dalle fonti rinnovabili.

L’Europa ha attivato diversi programmi volti a creare un mercato dell’energia verde che miri anche al raggiungimento degli obiettivi fissati a Kyoto. In Italia, già dal 1991 si sta cercando di far fronte alla situazione attraverso una politica di liberalizzazione della produzione elettrica da fonti rinnovabili.

“La produzione di energia elettrica per mezzo di impianti eolici – osserva Carmelo Scalone, direttore generale di Gamesa Energia Italia – non genera sostanze inquinanti né polveri e contribuisce a ridurre in modo rilevante le emissioni di anidride carbonica, anidride solforosa e ossidi di azoto. Le moderne tecnologie impiegate per la fabbricazione delle pale hanno permesso di risolvere in via definitiva la questione delle emissioni acustiche delle turbine eoliche. L’impatto sul paesaggio viene minimizzato anche grazie all’impiego di vernici antiriflettenti, all’interramento degli elettrodotti di collegamento tra le turbine e alla scelta di opportuni layout di impianto. Come socio fondatore di Anev – Associazione Nazionale Energia del Vento – Gamesa realizza i propri impianti secondo il codice di autodisciplina che gli associati hanno liberamente scelto di darsi per far sì che in Italia si faccia esclusivamente dell’eolico di qualità”.

“Il parco eolico di Cocullo contribuirà in maniera rilevante al raggiungimento degli obiettivi assunti dall’Italia per il rispetto del protocollo di Kyoto. Il rapporto dell’impianto con l’ecosistema circostante è ottimo; la fauna terrestre convive senza problemi con le turbine, la distanza fra le macchine permette il proseguimento delle attività di pascolo preesistenti e non sono stati rilevati impatti con l’avifauna, anche grazie all’effettuazione preliminare di accurati studi sulle abitudini e sulle rotte migratorie dei volatili. Oltre agli importanti benefici economici riservati al Comune di Cocullo come proprietario dei terreni su cui sorge il parco eolico, vanno considerati i positivi effetti sul piano occupazionale: il personale impiegato nelle fasi di costruzione e di esercizio è stato selezionato tra gli abitanti del Comune di Cocullo e di quelli limitrofi; l’inserimento in organico è stato preceduto da un periodo di formazione, in parte svolto presso la Scuola Manutentori Eolici di Gamesa in Spagna e in parte sugli altri impianti realizzati da Gamesa in Italia”.

Nobel chimica: premiato trio che ha scoperto danza degli atomi
12-10-2005 “La metatesi è paragonabile a un ballo di gruppo in cui le coppie si scambiano”, ha spiegato l’Accademia Svedese delle Scienze, nella motivazione del premio. Il premio è andato a Chauvin, che fu il primo a spiegare il funzionamento della reazione, e ai suoi due colleghi statunitensi che successivamente lavorarono allo sviluppo, alle applicazioni posteriori e alla scoperta dei catalizzatori che la rendono possibile.

L’istituzione svedese ha sottolineato soprattutto le “fantastiche possibilità” aperte dalla scoperta nel campo della farmacologia e anche i vantaggi per l’uomo, la società e l’ambiente delle sue applicazioni nello sviluppo della chimica verde. La metatesi (termine la cui etimologia deriva dal greco, ‘meta’ e ‘thesis’, che significa cambio di posizione) è oggi usata quotidianamente nell’industria chimica e, grazie agli studi dei ricercatori premiati, ha conquistato maggiore efficienza, semplicità d’utilizzo e compatibilità ambientale.

Chauvin fu il primo a spiegare nel dettaglio, nel 1971, il funzionamento della metatesi e anche a individuare quali tipi di composti metallici funzionano come catalizzatori nelle diverse reazioni. Una volta conosciuta la “ricetta” si trattava di sviluppare i catalizzatori. Fu lo statunitense Schrock che nel 1990 riuscì a produrre un composto metallico che fungeva da catalizzatore. Due anni più tardi, il suo connazionale, Grubbs, sviluppò un catalizzatore ancora più efficace, che era capace di mantenere la stabilità nell’aria e utilizzabile in molteplici applicazioni.

Chauvin, che è nato nel 1930, lavora all’Institut Francais du Petrol, di Rueil Malmaison, Francia; Grubbs (60), al California Institute of Technology, di Pasadena (California) e Schrock (63) al Massachusetts Institute of Technology (Mit), Cambridge, Maryland.

Preoccupazione sull’applicabilità del Reach
12-10-2005 Più di 300 partecipanti si sono riuniti in Fiera a Milano per discutere delle principali tematiche relative alla politica industriale e dell’ambiente, che toccano direttamente l’industria chimica e le Regioni chimiche.

“La Rete europea delle Regioni chimiche ha da sempre sostenuto la necessità di una profonda revisione della proposta Reach della Commissione in modo da renderla applicabile soprattutto per le PMI” ha sostenuto il presidente della rete, oltre che Ministro per l’Economia e l’Occupazione della Sassonia Anhalt, Horst Rehberger.

“Accogliamo con favore – ha commentato Thomas Jostman, Executive Director di Cefic (Federazione Europea delle Industrie Chimiche) – l’iniziativa delle Regioni chimiche di includere la dimensione regionale nell’ambito della politica di coesione promossa in seno all’Unione Europea. Gli effetti della regolamentazione europea influiscono direttamente sulle Amministrazioni Regionali e sulle industrie chimiche. È fondamentale che queste esperienze siano prese in considerazione prima che la nuova regolamentazione sia recepita a livello di istituzioni europee. Questa è la ragione per cui Cefic considera l’Ecrn come uno strumento per una migliore governance Europea” .

Il prossimo Congresso delle Regioni chimiche si terrà in Catalonia nel 2006.

AssICC incontra Federchimica
12-10-2005 Giorgio Squinzi ha presenziato come “ospite d’onore” a una riunione di membri dell’AssICC presso il Circolo dell’Unione del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano in un utile e apprezzato incontro-confronto con gli imprenditori della distribuzione chimica.

Squinzi ha sottolineato come la chimica italiana, rispetto alla situazione generale dell’industria del nostro Paese, non sia per ora totalmente negativa, ma ha fatto rilevare come non ci si debba aspettare un grande futuro: delocalizzazione di diverse nostre produzioni, sostanziale non coinvolgimento del mondo politico nella chimica, spontanea avversione alla chimica da parte dell’opinione pubblica, sono elementi che hanno un loro peso e condizionano uno sviluppo. A questo proposito Squinzi ha affermato: “Ne consegue che dobbiamo contare solo sulla nostra forza di imprenditori – produttori e distributori – e sviluppare/utilizzare tutte le possibili sinergie. È di grande importanza la condivisione di valori e comportamenti in quanto prevede la complementarietà dei due mondi: quello del produttore e quello del distributore”.

Impegni assunti da entrambe le Associazioni riguardano la diffusione di un programma di regole comportamentali relativamente a salute, sicurezza e ambiente largamente diffuso in Nord America e in Europa e non ancora sufficientemente in Italia (Responsible Care).

Nel luglio 2005 è stato poi firmato un Product Stewardship, accordo tra industria (Federchimica) e distribuzione (AssICC), che traccia le linee guida per la condivisione delle responsabilità e il corretto rapporto tra Fornitore e Distributore.

Quanto al REACH (Registration, Evaluation, Authorization of Chemicals) viene giudicato come un “male inevitabile” che purtroppo introduce elementi di rigidità senza promuovere un miglioramento. Si prevede che avrà un impatto notevole sui produttori, distributori e utilizzatori.

Passati in rassegna i punti salienti, nevralgici del mondo della chimica, la presentazione di Squinzi, integrata da quella del presidente AssICC Giorgio Bonetti, si chiude con un messaggio di fiducia nell’intraprendenza italiana: procedere con coraggio perché il mercato ci aspetta ma non può attendere.

Cambio al vertice di Solvay Solexis
12-10-2005 Pierre Joris, ha 47 anni, è belga ed è laureato in ingegneria civile e fisica all’università di Liegi in Belgio, con un master in scienze aeronautiche conseguito a Stanford negli USA. È entrato nel Gruppo Solvay nel 1984 come ricercatore al centro ricerche NOH di Bruxelles, ricoprendo progressivamente molte cariche nel settore delle materie plastiche ed è stato a capo dell’Olefins Department.

Nel 2001 è stato nominato presidente & CEO di Solvay Engineered Polymers negli USA per poi ritornare a Bruxelles nell’agosto del 2004 come general manager della Strategic Business Unit“Performance Compounds”.

La società ha la direzione centrale e il centro ricerche a Bollate, a Nord di Milano, e il più grande stabilimento produttivo ad Alessandria. Altri impianti e sedi commerciali sono in Francia, Stati Uniti, Brasile,Giappone, Cina e Corea.

Solvay Solexis, ex Ausimont, entrata a far parte del Gruppo Solvay nel 2002 per un valore di 1,3 miliardi di euro, vanta oltre 4200 brevetti depositati, con una propensione alla ricerca nella chimica del fluoro e delle specialità per fornire i settori più avanzati della tecnologia industriale: elettronica, semiconduttori, auto, aerospaziale, edilizia e architettura, cavi e connettori, processi chimici e superfici.

A un giovane docente del Politecnico il premio italiano per la chimica
12-10-2005 Avere un’età non superiore ai 35 anni e soprattutto essersi distinti per ricerche di notevole originalità nel campo della Chimica Organica: questi i requisiti necessari per ricevere la prestigiosa medaglia “G. Ciamician” conferita ogni anno dalla Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana (l’organo ufficiale nazionale che raggruppa la maggior parte dei chimici italiani) e che quest’anno è stata assegnata a Pierangelo Metrangolo, docente di Chimica presso il Polo Regionale di Como del Politecnico di Milano.

Il prestigioso riconoscimento quest’anno è stato consegnato in occasione dell’apertura del XXX Convegno Nazionale della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana che si è tenuto a Siena dal 19 al 23 settembre 2005.

Le ricerche di Metrangolo si concentrano nel campo della chimica supramolecolare, ovvero di quella parte della chimica che studia il legame esistente tra le molecole, il loro comportamento e la loro evoluzione. Gli studi compiuti si sono focalizzati su una serie di strumenti in grado di manipolare le molecole a livello nanoscopico, fino ad ottenere nuovi e interessanti materiali.

Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito a motivo dell’individuazione e lo studio di nuovi tipi di interazioni fra le molecole, l’originalità dell’approccio seguito nell’indagine dei fenomeni di riconoscimento e autoassemblaggio, l’impatto dei risultati ottenuti in chimica supramolecolare dagli studi condotti da Metrangolo.

Da un punto di vista delle applicazioni infatti, gli studi offrono importanti sbocchi sia in campo chimico e farmaceutico sia nel campo delle nanotecnologie, aprendo la strada a materiali del tutto inediti.

Il Trieste Science Prize va a un biologo brasiliano e a un fisico indiano
12-10-2005 I vincitori della prima edizione del Trieste Science Prize sono il biologo brasiliano Sergio Henrique Ferreira, che ha posto le basi per la cura dell’ipertensione, e il fisico indiano T.V. Ramakrishnan che ha permesso importanti scoperte scientifiche nel calcolo quantitativo delle condizioni di trasformazione dei liquidi in solidi. Ciascuno ha ricevuto un premio pari a 50 mila dollari, consegnato da Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, Ernesto Illy presidente onorario di illycaffé e C.N.R. Rao presidente di Twas.

Istituito da Twas e da illycaffè, assieme al Comune di Trieste e in collaborazione con la Fondazione Internazionale per il Progresso e la Libertà delle Scienze, il Trieste Science Prize è un riconoscimento destinato agli scienziati dei Paesi in via di sviluppo, che lavorano e vivono nel Sud del mondo e che abbiano ottenuto importanti risultati svolgendo ricerche presso le istituzioni di tali Paesi. Il Premio ha ottenuto il patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana.

Sergio Henrique Ferreira, professore di farmacologia alla facoltà di medicina dell’Università di San Paolo a Ribeirão Preto, Brasile, ha cominciato la sua carriera analizzando gli effetti analgesici del veleno di un serpente brasiliano, il Bothrops jararaca, riuscendo a dimostrare che gli enzimi producono degli inibitori chimici in grado di ridurre l’ipertensione e di inibire la sensibilità al dolore. Le sue scoperte hanno meritato l’attenzione di aziende farmaceutiche internazionali e hanno contribuito a porre le basi scientifiche per la cura dell’ipertensione e dei dolori cronici.

T.V. Ramakrishnan, professore di fisica presso l’Università hindu Banaras di Varanasi, India, ha elaborato con il collega Mohamed Yussouff le basi teoriche per studiare i solidi considerandoli alla stregua di versioni “congelate” a livello atomico dei liquidi densi, caratterizzati da correlazioni già forti tra le particelle subatomiche, che sono in questo caso ulteriormente rafforzate. Questa scoperta ha consentito agli scienziati di comprendere meglio i meccanismi di alterazione dei sistemi densi classici, con ricadute importanti sulle ricerche scientifiche relative al trasporto quantico, ai nanosistemi e alle transazioni metallo-isolanti.

Il riconoscimento di 100 mila dollari è offerto da illycaffè e verrà conferito da una giuria internazionale ogni anno a rotazione in diversi ambiti scientifici; a matematici e medici è rivolto il Trieste Science Prize 2006. Nel 2007 toccherà a Chimica e Agraria, nel 2008 a Scienze della Terra e Ingegneria. Il premio potrà essere assegnato a un unico scienziato o ex equo a due studiosi.

DuPont Fluoroproducts aumenta la capacità produttiva del film PVF DuPont Tedlar
12-10-2005 Componente indispensabile per assicurare l’elevata efficienza dei moduli fotovoltaici, il film PVF DuPont Tedlar viene utilizzato come materiale protettivo di rivestimento, offrendo resistenza agli agenti atmosferici e alle sollecitazioni meccaniche, oltre a una lunga durata d’esercizio ai componenti delle celle solari. Il film è particolarmente adatto per soddisfare la forte e crescente domanda proveniente dall’industria fotovoltaica, aerospaziale, grafica e delle costruzioni.

La società prevede che questo mercato avrà una crescita annuale di oltre il 30% nei prossimi anni, crescita dovuta alla grande ondata di produzioni e installazioni di pannelli fotovoltaici in tutto il mondo. Nell’ultimo anno la capacità dei film PVF è già stata notevolmente ampliata nelle sedi Usa. Piani per la costruzione di almeno una nuova linea di produzione negli Stati Uniti sono già stati avviati e, al momento, sono allo studio progetti per ulteriori impianti negli altri continenti.