42 discariche evitate in undici anni grazie alla raccolta-riciclo delle bottiglie in PET

Pubblicato il 17 agosto 2012

Dal 2000 al 2010 il riciclo del packaging in PET delle acque minerali ha portato in Italia benefici concreti all’ambiente evitando 42 discariche e 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Questi i risultati dello studio che il Gruppo Sanpellegrino, la più grande realtà nel campo beverage in Italia e principale produttore di acque minerali, ha commissionato ad Althesys, società specializzata nella consulenza strategica e nella ricerca nei settori ambiente, energia ed utilities. I dati, emersi da un’analisi costi-benefici, dimostrano come il riciclo delle bottiglie in plastica possa dare un contributo concreto all’economia green del Paese, riducendo drasticamente l’impatto ambientale della plastica prodotta dall’industria del beverage e generando indotto e occupazione.

Il PET, sigla che sta per polietilenetereftalato, è oggi uno dei materiali più utilizzati per confezionare l’acqua minerale perché leggero, resistente e riciclabile al 100%. Nell’industria delle acque minerali il packaging riveste un ruolo centrale ed è per questo fondamentale l’utilizzo di materiali, come il PET, in grado di proteggere la qualità e la purezza originarie dell’acqua minerale, mantenendone inalterate le sue proprietà distintive.

Il PET, grazie al processo di raccolta e riciclo, può essere trasformato in risorse riutilizzabili come, morbidi pile, rivestimenti per automobili, panchine per i parchi e, dal 2010, con l’entrata in vigore del decreto Ministeriale n.113, anche in nuove bottiglie per l’acqua minerale in R-PET (PET riciclato), creando così un ciclo virtuoso, bottle-to-bottle.

La ricerca condotta dall’Istituto Althesys è stata effettuata in un’ottica di sistema considerando, oltre ai risvolti sull’ambiente, anche quelli sulla collettività; ne deriva che, negli undici anni presi in esame, la raccolta-riciclo del PET ha dato benefici al Paese per 1,2 miliardi di euro. I risvolti economici hanno contribuito a far nascere o a far crescere una molteplicità di attività industriali e di servizi che danno concretezza al concetto di green economy. L’indotto è costituito principalmente dai servizi di raccolta differenziata, che hanno portato attività e occupazione, dalle attività logistiche, più articolate e complesse rispetto alla raccolta indifferenziata, e dai processi di selezione e riciclo, che hanno favorito la nascita e lo sviluppo di aziende specializzate, formando un tessuto di piccole e medie imprese. Non mancano, infine, benefici da prevenzione per un valore pari a 23 milioni di euro: la riduzione all’origine degli imballaggi implica minori volumi di rifiuti e mancati costi di raccolta, selezione e smaltimento, meno trasporti e minori emissioni di CO2.

Dai dati emerge, inoltre, come il Gruppo Sanpellegrino, preso in esame in qualità di principale player nell’industria delle acque minerali, attraverso un piano di raccolta-riciclo delle bottiglie prodotte dal Gruppo stesso, abbia in undici anni portato al Paese benefici complessivi per 232 milioni di euro. Sotto il profilo ambientale, è stato possibile evitare l’emissione di circa 559.000 tonnellate di CO2 e il volume degli imballaggi riciclati, pari a 204.863 tonnellate, corrisponde a otto discariche evitate. La raccolta differenziata ha poi permesso di recuperare materie prime seconde da riciclare per un valore stimato in oltre 35 milioni di euro.

L’ulteriore contributo, in termini di indotto, è generato dalle attività di raccolta differenziata delle bottiglie in PET e dalle successive fasi di selezione e avvio al riciclo. Nel complesso si è sviluppato un indotto, nuove attività economiche e occupazione, per circa 152,8 milioni di euro, al netto dei relativi costi.

“Il nostro Gruppo è da anni impegnato in un programma di corporate social responsibility basato sul concetto di sostenibilità, intesa sia come responsabilità ambientale, volta a ridurre l’impatto della nostra produzione, sia come sensibilità sociale, per educare i cittadini a uno stile di vita virtuoso, partendo da una corretta gestione dei rifiuti e del PET in particolare. I risultati di questo studio dimostrano come la direzione intrapresa sia un buon punto di partenza nella costruzione di un’impresa sempre più aperta alla sostenibilità”, dichiara Daniela Murelli, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Sanpellegrino.

Gli studi condotti dall’Istituto Althesys sul riciclo delle bottiglie in PET fanno parte di una ricerca a più ampio spettro, che riguarda il mondo degli imballaggi in plastica. Questa ricerca dimostra come, analizzando i costi-benefici della raccolta-riciclo di tutti gli imballaggi in plastica dal 2000 al 2010, in Italia siano state evitate 117 discariche, 8,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e come si siano generati benefici stimati per 2,7 miliardi di euro.

“Le nostre analisi hanno mostrato come le attività di raccolta e riciclo abbiano ricadute importanti nel settore degli imballaggi in plastica e in particolare del PET, sia sotto il profilo economico e industriale, sia in termini ambientali. Queste ricadute sono frutto di un forte sviluppo tecnologico e di rimarchevoli progressi nel riciclo, sia in termini di crescita della raccolta differenziata, che di tecnologie di riciclo”, conclude Alessandro Marangoni, presidente di Althesys.

Althesys: www.althesys.com
Gruppo Sanpellegrino: www.sanpellegrino-corporate.it



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