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Xylem, turbocompressori efficienti per impianti di trattamento delle acque reflueERT

Da un punto di vista teorico, lo scopo dell’aerazione dei sistemi biologici negli impianti di trattamento delle acque reflue è di portare l’ossigeno contenuto nell’aria direttamente nel cuore della massa liquida e trasferirlo alla biomassa, ovvero alle popolazioni batteriche. Questo apporto di ossigeno consente alla biomassa di degradare la materia organica presente nell’effluente attraverso un metabolismo batterico chiamato respirazione aerobica. Per portare l’ossigeno a questa biomassa, è necessario comprimere l’aria e insufflarla in modo continuo ed omogeneo, creando turbolenza, per ottimizzare il trasferimento di gas / liquido.

La fase meccanica di compressione e insufflazione dell’aria alla biomassa è essenziale per garantire il corretto funzionamento di un impianto di trattamento. La compressione dell’aria per il sistema di aerazione rappresenta generalmente almeno un terzo del consumo totale di energia dell’intero impianto di trattamento delle acque reflue. Le soffianti sono quindi essenziali per garantire il corretto funzionamento del processo ed è importante disporre di macchine efficienti e flessibili per fare un lavoro così energivoro. Ogni impianto di trattamento è inoltre speciale e richiede uno studio specifico di più parti tra loro interagenti quali oltre alle soffianti i sistemi di diffusione, il piping e le valvole di controllo.

È possibile comprimere l’aria utilizzando diverse tecnologie che soddisfano particolari vincoli legati alle esigenze del processo, alle dimensioni della vasca e all’altezza idraulica della stessa, al volume d’aria da comprimere, alle variazioni di carico e a quelle al contorno.

Ancora una volta, l’obiettivo di Xylem è offrire la soluzione che offra il miglior compromesso possibile tra costo dell’investimento, vincoli operativi, longevità e manutenzione.

Nel ventaglio di tecnologie disponibili per la compressione dell’aria, Xylem ha scelto di promuovere e sviluppare turbocompressori TurboMAX e TurboLIGHT, basati sulla tecnologia avanzata MITI che utilizza cuscinetti aerodinamici. La turbina di questi turbocompressori è montata direttamente su un albero motore rotante che si solleva con la generazione di un campo di pressione (cuscino d’aria) attorno a sé durante la sua rotazione.

La struttura deformabile del cuscinetto consiste in una pila di fogli lisci e ondulati (rinforzi). Una delle chiavi di questa tecnologia è il controllo della deformazione del cuscinetto durante il funzionamento, nonché i suoi materiali e rivestimenti specifici di cui è fatto. Per le cosiddette applicazioni “fredde” come quelle di TurboMAX e TurboLIGHT, il foglio è costituito da una pila multistrato in Inconel e Teflon addittivato di nano particelle d’argento in superficie, coinvolte nella lubrificazione agli on-off. Date le prestazioni ineguagliabili della tecnologia MITI, la NASA ne ha fatto largo uso in applicazioni avanzate e con temperature estremamente elevate, che richiedono rivestimenti ancora più complessi.

I vantaggi di queste macchine rispetto ai tradizionali sistemi di compressione dell’aria sono molteplici: