“Viviamo in un mondo dove si produce più cibo di quanto se ne sia mai prodotto, ma dove la fame non è mai stata così diffusa”. Si apre con questa affermazione di Olivier De Schutter una delle edizioni (distribuita in Italia da Edizioni Ambiente) più importanti del rapporto State of the World del Worldwatch Institute, per la prima volta interamente dedicata al tema dell’alimentazione e della produzione agroalimentare.
Cosa non funziona nel mercato mondiale del cibo al punto da produrre questo gigantesco paradosso? Cosa non va nel nostro sistema produttivo? E quanto ha a che fare tutto ciò con il nostro modo di mangiare?
I risultati di due anni di ricerche effettuate per la maggior parte “sul campo” confluiscono oggi in un volume che costituirà il punto di riferimento per le future analisi su questi temi, al centro di eventi sempre più seguiti come Terramadre e il Salone del Gusto, oltre che dei lavori preparatori per l’Expo 2015 di Milano.
State of the World 2011 conduce il lettore in un viaggio lungo il quale molti luoghi comuni sono smentiti: dalle zone più difficili dell’Africa, dove le comunità rurali hanno messo a punto strategie di sopravvivenza esemplari nel rispettare le scarse risorse a disposizione, fino alle città del mondo più ricco, dove l’agricoltura degli urban farmers sta diventando qualcosa di più di una moda passeggera.
Denuncia circostanziata dei problemi e individuazione delle soluzioni costituiscono come sempre i due poli di interesse nel rapporto annuale State of the World, che si conferma essere una fonte insostituibile di informazione aggiornata e qualificata per il lettore e un vero strumento di lavoro per chi opera e per chi decide su queste materie.
Fondato nel 1974, il Worldwatch Institute è considerato il più autorevole centro di ricerca interdisciplinare sui trend ambientali del nostro pianeta. L’Istituto ha come obiettivo quello di favorire il passaggio verso una società e una cultura sostenibili, in cui dare risposta ai bisogni umani senza minacciare la sopravvivenza dell’ambiente naturale e le prospettive delle generazioni future. State of the World viene pubblicato da quasi trent’anni e tradotto in moltissime lingue.
Worldwatch Institute: www.worldwatch.org
Edizioni Ambiente: www.edizioniambiente.it