Un idroelettrico più amico dei fiumi. È questo l’obiettivo del progetto CH2oice, che ha sviluppato una certificazione rigorosa che permetterà al consumatore di utilizzare l’energia idroelettrica che davvero rispetta l’ambiente.
La certificazione è stata presentata presso la Libera Università di Bolzano il 14 dicembre da Istituto di Ricerche Ambiente Italia, Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), Cirf (Centro italiano per la riqualificazione fluviale), Studio Frosio e Wwf.
Rinnovabile non vuol dire necessariamente ‘sostenibile’. Gli impianti idroelettrici, infatti, sono spesso al centro di polemiche per il loro impatto sugli ecosistemi fluviali. Dall’esigenza di mettere ordine in questo quadro e chiarire quale sia l’energia idroelettrica davvero ‘verde’, nasce CH2oice.
Il progetto ha sviluppato una metodologia di certificazione molto rigorosa ed economicamente fattibile che non solo risponde ai criteri della Direttiva Quadro sulle Acque, ma li supera garantendo agli impianti certificati un valore aggiunto ambientale rispetto agli altri. Un idroelettrico sostenibile è possibile e CH2oice lo dimostra; la metodologia è stata testata sul campo in quattro impianti tra Trentino e Veneto. Tre di essi sono risultati certificabili a costi accessibili.
Il 14 dicembre a Bolzano, oltre a presentare il marchio e i risultati della sperimentazione sugli impianti, la fondazione Reef (proprietaria del marchio 100% Energia Verde) ha spiegato come produttori certificati CH2oice potranno mettere sul mercato un prodotto energetico ‘di alta qualità’ destinato ai consumatori più esigenti e sensibili alla tutela ambientale. Ma la certificazione sarà uno strumento anche per gli enti pubblici che potranno contare su verifiche di compatibilità affidabili, riducendo i costi dei controlli: il rispetto dell’ambiente degli impianti certificati sarà garantito da un comitato scientifico composto dai maggiori esperti di fiumi italiani e da un comitato di garanti che include Legambiente e Wwf.
CH2oice: www.ch2oice.eu