I giornali, la Tv e il web danno un’immagine dell’attuale dibattito sui cambiamenti climatici talvolta più simile a uno scontro tra tifoserie calcistiche che a un serio dibattito su un tema che trova fondamento su una base scientifica.
Come è possibile riscontrare opinioni così diametralmente opposte? Alcune risposte sulle nostre effettive conoscenze sul clima e sulla loro ‘trasposizione’ mediatica si possono ora trovare nel libro ‘Il pianeta che scotta. Capire il dibattito sui cambiamenti climatici’, scritto a quattro mani da Luca Fiorani (Enea, Unità Tecnica Sviluppo di Applicazioni delle Radiazioni) e da Antonello Pasini (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, IIA-Cnr).
Il libro introduce il lettore che non è familiare con questo tema alla comprensione del sistema climatico e del modo in cui la ricerca scientifica ne osserva il comportamento e ne coglie la dinamica. ‘Nel far ciò - afferma Fiorani - abbiamo posto una particolare attenzione al tema del metodo scientifico, al ruolo dell’incertezza nella scienza, al fatto che i risultati scientifici vadano contestualizzati e non assolutizzati. Ne risulta un quadro della scienza come attività in progress, in cui non c’è posto per contrapposizioni manichee come quelle che a volte si riscontrano nel dibattito mediatico’.
La dinamica scientifica e il dibattito in corso all’interno di questa disciplina, una volta illustrati, sono messi dagli autori a confronto con il mondo della comunicazione. ‘Ci siamo posti - sottolinea Pasini - alcune domande. Per esempio: cosa ci insegna il metodo scientifico? Come riconoscere sui media un risultato scientifico da uno che scientifico non è? Come smascherare gli ‘esperti’ che tali non sono? Siamo capaci di mettere in discussione la nostra visione del mondo (ideologica, politica, religiosa) alla luce di ciò che ci mostra la scienza?’.
Il saggio cerca di dare una risposta a queste domande, mettendo in luce alcune dinamiche nascoste che spesso portano a un travisamento dei risultati scientifici. ‘La scienza ci indica la strada dell’umiltà e del senso critico nell’analizzare la realtà, anche quella mediata dai mezzi di comunicazione’, conclude Pasini. Scopo ultimo, dunque, è quello di permettere al lettore di formarsi una propria opinione, senza farsi confondere dai facili proclami.
Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (IIA-Cnr): www.cnr.it