Schneider Electric, azienda attiva nella trasformazione digitale dell’automazione e della gestione delle reti dell’energia, con il concorso di Utilitalia, associazione delle aziende che operano nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, ha organizzato a Roma lo scorso 24 marzo un importante evento dedicato alle ‘Tecnologie e soluzioni per la digitalizzazione del servizio idrico’. Durante il convegno, tenutosi nella splendida location dell’hotel Harry’s Bar Trevi nel cuore della Capitale, accanto all’iconica Fontana di Trevi, i relatori, con i loro interventi, hanno tracciato le linee guida per la transizione energetica in corso, sottolineando a più riprese l’imprescindibile uso di tecnologie e servizi smart per la configurazione di un ciclo idrico integrato, senza sprechi: una delle aree nevralgiche su cui bisogna intervenire per rispondere con successo alle sfide di sostenibilità e resilienza a cui siamo chiamati con urgenza.
Se c’è infatti una risorsa che è al centro della rivoluzione che il cambiamento climatico e i preoccupanti scenari globali ci impongono, quella è proprio l’acqua. Occorre preservarla e capitalizzarla, gestirne le dinamiche sempre più imprevedibili, garantirne volumi e disponibilità in modo affidabile. In questo quadro complesso, frutto di un ciclo naturale già assai fragile di suo, l’implementazione degli strumenti digitali può giocare un ruolo estremamente efficace e vantaggioso, che ci permetterà di coniugare una maggiore efficienza dei processi con una riduzione dell’impronta ecologica, attraverso l’adozione di principi di circolarità e riuso, ma anche abilitando formule innovative nella gestione di asset, risorse e persone, sfruttando le possibilità di una più ampia integrazione dei dati e delle informazioni, dotando di maggiore intelligenza le infrastrutture esistenti.
In quest’ottica, è necessario prima di tutto lavorare affinché le tante realtà imprenditoriali della nostra filiera idrica raggiungano, in termini di capacità digitali e produttive, un sufficiente grado di omogeneità, in un mercato caratterizzato invece oggi da grandi disarmonie, come sottolinea nel suo intervento Donato Pasquale, responsabile del segmento WWW per Schneider Electric Italia: “La criticità del settore idrico per il paese è evidente: il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) destina a quest’area 4,38 miliardi di euro e chiede al settore di migliorare l’efficienza di impianti, reti e sistemi, rafforzandone la capacità di reazione alle emergenze. Il digitale è uno strumento essenziale per agire subito mettendo in campo progetti che permettano di ottenere in tempi stretti importanti miglioramenti nella gestione, nel controllo e nella sostenibilità”.
L’Italia, infatti, deve fare i conti con una rete che perde in media oltre il 40% dell’acqua immessa nel sistema. Sprechiamo purtroppo una risorsa scarsa, che per di più viene gestita senza arrivare a generare profitto. A ciò si aggiungono gli effetti problematici del cambiamento climatico, come testimoniano gli oltre 100 giorni di siccità di quest’inverno che possono avere un impatto devastante su un sistema idrico impreparato a una tale avversità e che non si ammoderni rapidamente. “Occupandomi di relazioni istituzionali” aggiunge Nicola Badan, Influence & Regulation Development manager di Schneider Electric, “ho seguito fin dall’inizio il Pnrr al fine di aiutare e supportare i nostri clienti e le diverse filiere. Un piano adottato per consentire al Paese di superare le conseguenze della crisi pandemica e che si sviluppa nell’arco di un quinquennio, fino al 2026, cogliendo anche l’opportunità di avviare il percorso necessario a raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica del 2050 concordati a Parigi. In questo ambito, specialmente nel settore idrico, ci offre la possibilità di superare le attuali disparità territoriali aiutando gli operatori, da Nord a Sud, a dotarsi di requisiti minimi di qualità e di standard coerenti e omogenei nelle prestazioni. Proprio di recente, il 9 di marzo, è stato pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili un bando che prevede finanziamenti per 900 milioni di euro a progetti da realizzare sull’intero territorio nazionale – ma per il 40% destinato alle regioni del Sud – per la riduzione delle perdite, la digitalizzazione e il monitoraggio delle nostre reti idriche, con una copertura complessiva di venticinquemila chilometri”.
Al servizio di questo urgente bisogno d’innovazione del settore, Schneider Electric mette il proprio profilo, la propria esperienza e il proprio know-how in termini di tecnologie avanzate, con risposte e soluzioni efficaci e sostenibili che permettono di ottenere fino al 30% di risparmio energetico, fino al 25% di aumento nell’efficienza operativa, e una riduzione fino al 20% dei costi totali di investimento e gestione. Tra queste, unica sul mercato, Acquadvance, una piattaforma di software per la pianificazione, manutenzione, operatività e ottimizzazione di tutte le infrastrutture che trattano l’acqua, pensata ad hoc per la digitalizzazione del settore. A questa si affianca un’offerta completa di tecnologie smart che trasformano il sistema idrico in un ecosistema evoluto, interconnesso e intelligente. Basandosi sulla piattaforma EcoStruxure for Water and Wastewater, che offre un’architettura per la digitalizzazione aperta e interoperabile, Schneider Electric consente di integrare e innovare i processi esistenti con componenti connessi, sistemi di controllo, applicazioni software, analytics e servizi dedicati. “Schneider è impegnata nel percorso di trasformazione digitale del servizio idrico” torna a spiegare Donato Pasquale “e lo fa attraverso la fornitura di prodotti, sistemi e software che possano agevolare questa delicata transizione. Ovviamente siamo impegnati in un’operazione che va a toccare temi importanti come la sostenibilità, la riduzione della CO2 immersa nell’ambiente, la riduzione dei costi, e quindi anche di consumi più consapevoli e responsabili. Questi due percorsi procedono in parallelo e si alimentano reciprocamente. Ma occorre partire dalle fondamenta, e cioè un servizio idrico più efficiente sia dal punto di vista energetico puro sia da quello operativo”.
Gli step
“Si inizia dall’importanza della qualità del dato, la cui esattezza e affidabilità sono essenziali in questo processo virtuoso. I dati che raccogliamo dal campo, dai sistemi e dai sensori che poi li trasferiscono con puntualità ai nostri sistemi di automazione e che finiscono nei software di analisi che noi chiamiamo Analitycs, servizi digitali che consentono agli operatori di rappresentarsi un quadro efficace e di poter prendere di conseguenza, con la necessaria tempestività, decisioni utili. Tutto questo in Schneider lo chiamiamo ‘EcoStruxure’ dedicato al mondo dell’acqua. Cerchiamo cioè di sostenere i nostri clienti in questo percorso di transizione e di cambiamento guidandoli verso sistemi automatici di acquisizione e di rappresentazione grafica delle informazioni capaci di produrre poi risposte coerenti con tutte le variabili del contesto di lavoro, in quella che potremmo chiamare la ‘sala di controllo’ del futuro. A ciò sono finalizzati i fondi dedicati del Pnrr, a incentivare sistemi di questo tipo. Senza dimenticare un altro tema importante che tocca non solo le infrastrutture, ma anche le persone: le nuove leve e i nuovi talenti che arrivano da una cultura digitale e che in questo settore troveranno spazio adeguato, ottimizzando con le loro competenze digitali anche la preziosa esperienza delle vecchie generazioni. Insomma, le premesse ci sono tutte, e soprattutto c’è la voglia di fare. Poi il contributo di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e il Pnrr daranno una grossa mano”.
L’offerta dei servizi digitali nel dettaglio
Componenti per tutti i sistemi di automazione, di alimentazione e protezione dell’alimentazione elettrica, per i sistemi di gestione come pompe e variatori di velocità, sensori e sistemi di comunicazione radio digitali.
Sistemi di controllo a livello edge, PLC e PAC, interfacce HMI; sistemi di controllo distribuito DCS (Foxboro); sistemi Scada (EcoStruxure Geo Scada Expert); sistemi di controllo anche per l’energia consumata – ad esempio per le pompe, che costituiscono quasi il 90% del consumo energetico nelle reti di distribuzione idrica (EcoStruxure Power Monitoring Expert).
Una vasta gamma di software EcoStruxure Advisor che utilizzano i dati per alimentare applicazioni, analitiche e servizi digitali volti a ottimizzare la gestione e la manutenzione delle pompe, degli asset elettrici, dei processi di manutenzione, della sicurezza, per creare srategie innovative, di tipo proattivo.
L’offerta comprende inoltre software di progettazione, pianificazione, operatività, monitoraggio delle performance, monitoraggio e controllo degli asset.
Gli interventi
Il convegno si è arricchito anche degli interventi di Alberto Bernardini, di Agenia, sugli aggiornamenti e sulle novità in tema di qualità tecnica; di Giovanni Piazzalunga, sempre per Schneider Electric, sulla piattaforma Acquadvance dedicata agli acquedotti e alla digitalizzazione del servizio idrico: di Luigi Mazzola sul tema ‘Digitalizzazione & Motorsport e su come questa abbia migliorato le performances’; di Stefano Cetti, coordinatore della commissione acque potabili Utilitalia, e di Renato Drusiani in apertura. Tutti, in maniera molto esaustiva, hanno aggiunto valore al quadro di risorse e strategie poste in campo. “La digitalizzazione del dato idrico” ha sottolineato Donato Pasquale a conclusione dell’evento, “possibile solo grazie all’adozione della connettività, è la strada maestra per ottenere rapidamente i vantaggi desiderati e per conoscere a fondo le dinamiche di uso e di consumo delle risorse. Un quadro chiaro delle informazioni in gioco consente di evitare gli sprechi e di ottenere dal sistema idrico il massimo rendimento, riducendo al contempo l’impatto ambientale, ma anche i costi. Pensiamo al peso enorme dei consumi di energia elettrica, aggravato da un contesto di grande volatilità come quello odierno. Se vogliamo restare competitivi, dobbiamo dotarci di appropriate tecnologie che permettano di usare in modo molto più efficiente tutta questa energia, e allo stesso tempo gestire in modo ottimale tutta la rete. Questa non è un’opzione, ma una scelta di investimento necessaria”.