La Commissione europea chiede all’Italia di conformarsi alla normativa dell’UE sulle discariche a Roma. Vista l’interpretazione restrittiva della definizione di sufficiente pretrattamento dei rifiuti da parte delle autorità italiane, la discarica di Malagrotta nella regione Lazio contiene rifiuti che non hanno subito il pretrattamento prescritto e la Commissione è preoccupata in quanto altre discariche situate nella regione Lazio potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni. Su raccomandazione del Commissario all’ambiente Janez Potočnik, la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia nel quale si richiede l’adempimento entro due mesi. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell’Unione europea.
La direttiva sulle discariche stabilisce che i rifiuti devono essere trattati prima di essere interrati e cioè devono subire processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero. Da un’indagine EU Pilot è emerso che nella discarica di Malagrotta, e forse in altre discariche del Lazio, parte dei rifiuti vengono interrati senza essere prima trattati.
Nel piano di gestione dei rifiuti per la regione Lazio adottato nel gennaio 2012 sono emerse contraddizioni tra la capacità di trattamento meccanico-biologico nel Lazio e il quantitativo di rifiuti prodotto nella Regione. Il deficit di capacità ammonta a 126.891 tonnellate all’anno nella provincia di Latina e a più di un milione di tonnellate all’anno nella provincia di Roma. Di conseguenza, un rilevante quantitativo di rifiuti viene interrato senza subire un adeguato pretrattamento.
Il 17 giugno 2011 la Commissione ha inviato una lettera di messa in mora. Le autorità italiane ritengono che i rifiuti interrati a Malagrotta dovrebbero essere considerati come se avessero subito un pretrattamento, in quanto sono stati sminuzzati prima di essere interrati. Tuttavia, secondo la Commissione, il fatto di sminuzzare o frantumare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non è sufficiente in quanto occorre un trattamento meccanico-biologico dei rifiuti per stabilizzarne il contenuto organico, processo atto a ridurre il possibile inquinamento. La Commissione si preoccupa del fatto che non tutti i rifiuti che vengono interrati nelle discariche abbiano subito il prescritto trattamento meccanico-biologico.
Inoltre, la Commissione rileva con preoccupazione che le autorità italiane non adottano misure sufficienti a ridurre i possibili effetti negativi sull’ambiente e gli eventuali rischi per la salute umana, come prescritto nella direttiva quadro sui rifiuti. Pertanto, la Commissione ha deciso di inviare all’Italia un parere motivato, concedendole due mesi per rispondere.