Aqua Italia, Associazione federata Anima – Confindustria, da sempre è impegnata sul fronte nazionale ed europeo per partecipare alla stesura di regole che possano dar luogo a un mercato sempre più trasparente. In quest’ottica, la tutela del consumatore ricopre un ruolo chiave come emerso chiaramente dal DM del Ministero della Salute “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” dello scorso febbraio.
Diversi articoli del nuovo DM, infatti, prevedono che il produttore e il distributore mettano in commercio apparecchiature che, se utilizzate e manutenute secondo quanto previsto dal manuale d’uso e manutenzione, assicurino le prestazioni dichiarate e che l’acqua sia sempre conforme ai requisiti stabiliti dal DLgs. N.31 del 02.02.2011 e s.m.i.
A tal proposito, è obbligatorio offrire una garanzia assoluta della qualità dell’acqua trattata durante tutto il periodo di vita dell’apparecchiatura. Questo implica una responsabilità ripartita tra produttore, venditore, manutentore e l’utente finale che dovrà essere in grado di valutare le performance del prodotto seguendo il manuale di istruzioni obbligatorio consegnato all’atto dell’acquisto. I consumatori che acquistano un dispositivo di trattamento domestico dell’acqua, quindi, possono essere certi di aver acquistato un prodotto sicuro, controllato e garantito.
I trattamenti dell’acqua utilizzati nei bar e ristoranti, invece, ricadono nella vigente legislazione in materia di sicurezza alimentare (Direttiva 98/83/CE). Quest’ultima garantisce la qualità dell’acqua erogata al netto della manutenzione periodica obbligatoria che il proprietario del locale deve effettuare con personale qualificato.
“I sistemi di filtraggio dei locali pubblici di cui si sta parlando in questi giorni”, sostiene Giorgio Moro, Presidente di Aqua Italia, “necessitano di manutenzione periodica proprio come, ad esempio, le automobili. Se, dopo aver percorso un certo numero di chilometri, l’auto non venisse revisionata da personale competente, potrebbe non garantire la medesima performance. I nostri prodotti necessitano della medesima cura”.
Aqua Italia, infine, ritiene necessario che vengano diffusi i risultati delle analisi dei controlli effettuati dai NAS in diversi locali pubblici, in quanto svariate segnalazioni di aziende del settore evidenziano l’applicazione di sanzioni al ristoratore sulla base di interpretazioni non corrette dell’attuale legislazione sulle acque potabili trattate e non.
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