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	<title>termocoppie &#8211; Energia Plus</title>
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	<title>termocoppie &#8211; Energia Plus</title>
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		<title>Emerson ottimizza l’efficienza di combustione grazie alla funzionalità degli analizzatori di ossigeno</title>
		<link>https://energia-plus.it/emerson-ottimizza-lefficienza-di-combustione-grazie-alla-funzionalita-degli-analizzatori-di-ossigeno_79166/</link>
		<pubDate>Tue, 02 Dec 2014 08:30:55 +0000</pubDate>
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		<description><![CDATA[<p>Emerson Process Management ha incrementato le funzionalità della linea di strumenti Rosemount Analytical 6888 per l’analisi dell’ossigeno nei gas di scarico con una diagnostica che permette di mantenere un livello di ossigeno ottimale nei fumi di combustione, consentendo al tempo stesso di ottimizzare l’efficienza della combustione di caldaie di grandi dimensioni e di fornaci industriali. [&#8230;]</p>
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				<content:encoded><![CDATA[<p><a title="Emerson Process Management" href="http://www.emersonprocess.com" target="_blank" rel="nofollow">Emerson Process Management</a> ha incrementato le funzionalità della linea di strumenti Rosemount Analytical 6888 per l’analisi dell’ossigeno nei gas di scarico con una diagnostica che permette di mantenere un livello di ossigeno ottimale nei fumi di combustione, consentendo al tempo stesso di ottimizzare l’efficienza della combustione di caldaie di grandi dimensioni e di fornaci industriali. Molti impianti fanno fatica a sopravvivere tra tagli di budget e riduzione di personale; in quest’ottica, le nuove funzionalità dello strumento 6888 permetteranno di ridurre le necessità di manutenzione ed incrementeranno l’accuratezza delle misure.</p>
<p>L’analizzatore modello 6888 incorpora la diagnostica “calibration recommended” che suggerisce di effettuare una calibrazione attraverso una valvola solenoidale incorporata nell’elettronica della sonda con cui la calibrazione automatica diventa più che mai semplice. L’accuratezza nelle attività di manutenzione è massimizzata. La diagnostica incorporata riduce il costo relativo alla fornitura ed installazione di un box separato di solenoidi e riduce la necessità di cablaggi e di tubazioni tra il sensore e l’elettronica. Le ore di lavoro richieste sono di conseguenza ridotte. Inoltre, la diagnostica “calibration recommended” elimina la necessità di effettuare calibrazioni sulla base di attività programmate ed una grande quantità di validazioni (check di calibrazione) o di calibrazioni effettive. Il nuovo analizzatore include anche la diagnostica “plugged diffuse/filter” per le applicazioni in cui sono presenti ceneri o particolato all’interno dei gas da analizzare: questa funzione riduce ulteriormente il tempo di lavoro e di manutenzione ed incrementa l’accuratezza della misura.</p>
<p>Un’altra caratteristica di 6888 è l’opzione di inserzione variabile, che permette una sostituzione della sonda direttamente nella tubazione dove fluisce il gas. Grazie alla lunghezza standard della sonda, disponibile da 0,5 a 3,65 metri per installazioni orizzontali o verticali, è possibile in qualsiasi momento adattarne l’inserzione all’eventuale stratificazione che può avvenire in tubazioni di grande diametro.</p>
<p>Doug Simmers, Emerson Process Management Combustion Analyzer Worldwide Product Manager di Rosemount Analytical, ha dichiarato: “Il nuovo 6888 ha aumentato il livello dei nostri analizzatori di gas di scarico, mantenendo al tempo stesso un’economicità eccellente per i nostri clienti. Nelle applicazioni industriali, dove i budget spesso sono contenuti ed il tempo di lavoro del personale è limitato, 6888 permette di effettuare un’analisi essenziale dei gas combusti, riducendo significativamente il tempo di manutenzione ed i costi di calibrazione non necessari, mantenendo al tempo stesso un’elevata accuratezza di analisi. L’aumentata accuratezza non permette solamente di raggiungere una più elevata efficienza di combustione, ma permette di minimizzare la produzione di NOx e di gas serra, come l’anidride carbonica”.</p>
<p>Facile da utilizzare e da integrare, 6888 è completamente riparabile in campo. Tutti i componenti attivi possono essere sostituiti, inclusi i diffusori/filtri, le celle di misura, i riscaldatori e le termocoppie, e tutte le schede elettroniche. 6888 offre la possibilità di comunicazione digitale Hart e Foundation fieldbus e può essere configurato con l’adattatore Smart Wireless Thum per le comunicazioni wireless.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>Emerson Process Management: <a title="Emerson Process Management" href="http://www.emersonprocess.com" target="_blank" rel="nofollow">http://www.emersonprocess.com</a></p>
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		<title>Convertitori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato: università e azienda insieme per la ricerca</title>
		<link>https://energia-plus.it/convertitori-termoelettrici-basati-su-silicio-nanostrutturato-universita-e-azienda-insieme-per-la-ricerca_27813/</link>
		<pubDate>Wed, 06 Jul 2011 11:33:03 +0000</pubDate>
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		<description><![CDATA[<p>L’Università di Milano-Bicocca ed Erg hanno costituito il Consorzio Delta Ti Research per lo sviluppo di una metodologia industriale finalizzata alla produzione di convertitori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato.</p>
<p>The post <a rel="nofollow" href="https://energia-plus.it/convertitori-termoelettrici-basati-su-silicio-nanostrutturato-universita-e-azienda-insieme-per-la-ricerca_27813/">Convertitori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato: università e azienda insieme per la ricerca</a> appeared first on <a rel="nofollow" href="https://energia-plus.it">Energia Plus</a>.</p>
]]></description>
				<content:encoded><![CDATA[<p>L’Università di Milano-Bicocca ed Erg hanno costituito il Consorzio Delta Ti Research per lo sviluppo di una metodologia industriale finalizzata alla produzione di convertitori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato.</p>
<p>I convertitori di nuova generazione si basano su una serie di brevetti di proprietà del Consorzio che sfruttano un fenomeno fisico noto come effetto Seebeck. L&#8217;effetto Seebeck, dal nome del fisico Thomas J. Seebeck che lo scoprì nel 1821, è un fenomeno termoelettrico per cui, in un circuito costituito da coppie di conduttori metallici o semiconduttori, una differenza di temperatura genera elettricità. Fino ad oggi, però, questo principio, alla base delle termocoppie, è stato scarsamente sfruttato dall’industria energetica perché il rendimento dei convertitori è di norma modesto a fronte di costi di produzione troppo elevati.</p>
<p>Le invenzioni brevettate, basate sul know-how del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, consentono invece la produzione su scala industriale di generatori ad alta efficienza che impiegano materiali di larga reperibilità (silicio policristallino). È, infatti, noto che i nanofili di silicio garantiscono una resa maggiore in termini di produzione energetica e una più ampia possibilità di impiego dei convertitori rispetto a quanto attualmente accade con i dispositivi basati su tellururi di piombo o bismuto.</p>
<p>Il Consorzio, interamente finanziato da Erg, coinvolge ad oggi, oltre all’Università di Milano-Bicocca che coordina gli aspetti scientifici del progetto, l’Istituto dei Materiali per la Microelettronica (Imm) del Cnr di Bologna e le Università di Modena e di Verona.</p>
<p>“Il passaggio dalle opportunità aperte dalle nanotecnologie al loro effettivo sfruttamento è spesso reso difficile dai costi di realizzazione delle nanostrutture. Ciò che abbiamo brevettato e su cui stiamo lavorando”, dice Dario Narducci, professore associato di chimica fisica alla Facoltà di Scienze dell&#8217;Università di Milano Bicocca, “è un processo di relativamente semplice e poco costosa industrializzazione, in grado di realizzare pile di nanofili di silicio con le attuali tecnologie microelettroniche ed altre nanostrutture ancora più semplici e meno costose”.</p>
<p>Il valore aggiunto della nuova tecnologia che il Consorzio sta mettendo a punto, consiste nella struttura dei nuovi generatori a effetto Seebeck. L’architettura dei dispositivi di conversione si fonda sulla loro specifica predisposizione alla costituzione di robuste ed efficienti architetture plurimodulari che consentono di realizzare convertitori per tensioni e potenze elevate. Inoltre, le modalità di realizzazione ne dovrebbero permettere il passaggio su scala industriale in tempi relativamente brevi.</p>
<p>I generatori Seebeck possono essere molto versatili. Grazie alle caratteristiche di compattezza, efficienza e capacità di produrre energia in maniera costante e in assenza di fonti di approvvigionamento rilevanti, il loro impiego è stato fin qui principalmente rivolto a contesti nei quali altre fonti energetiche risultano sostanzialmente indisponibili. Essi si prestano, infatti, molto bene ad equipaggiare le sonde per l’esplorazione dello spazio profondo che non possono utilizzare i pannelli solari. Gli impieghi terrestri sono invece stati sempre rivolti a scenari in cui piccole potenze elettriche disponibili localmente hanno un elevato valore d’uso, come, ad esempio, nella velica off-shore o in ambiti rurali.</p>
<p>Rendimenti più elevati e costi di produzione più ridotti potranno modificare in maniera importante le modalità d’uso dei generatori termoelettrici. La disponibilità di dispositivi basati su silicio policristallino nanostrutturato costruiti con le stesse tecniche impiegate per produrre i comuni microchip, autorizza a immaginare qualcosa di equivalente a una nuova fonte energetica rinnovabile e distribuita, il calore disperso a bassa temperatura, la cui disponibilità a livello mondiale può essere stimata nell’ordine di 15.000 gigawatt.</p>
<p>I settori potenzialmente oggetto della nuova tecnologia messa a punto dal Consorzio, saranno quindi il recupero energetico da fonti a bassa-media temperatura, quali reflui di calore industriale e automotive, e lo sfruttamento diretto del calore solare. Inoltre, tali dispositivi ben si prestano anche alla produzione di freddo senza parti in movimento, con applicazioni che vanno dalla refrigerazione industriale a quella civile, dalla sensoristica al controllo termico delle strumentazioni elettroniche.</p>
<p>Università di Milano-Bicocca: <a target="_blank" href="http://www.unimib.it"><strong>www.unimib.it</strong></a><br />Erg: <a target="_blank" href="http://www.erg.it"><strong>www.erg.it</strong></a></p>
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		<title>Convertitori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato: università e azienda insieme per la ricerca</title>
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		<pubDate>Wed, 06 Jul 2011 11:33:03 +0000</pubDate>
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				<content:encoded><![CDATA[<p>L’Università di Milano-Bicocca ed Erg hanno costituito il Consorzio Delta Ti Research per lo sviluppo di una metodologia industriale finalizzata alla produzione di convertitori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato.</p>
<p>I convertitori di nuova generazione si basano su una serie di brevetti di proprietà del Consorzio che sfruttano un fenomeno fisico noto come effetto Seebeck. L&#8217;effetto Seebeck, dal nome del fisico Thomas J. Seebeck che lo scoprì nel 1821, è un fenomeno termoelettrico per cui, in un circuito costituito da coppie di conduttori metallici o semiconduttori, una differenza di temperatura genera elettricità. Fino ad oggi, però, questo principio, alla base delle termocoppie, è stato scarsamente sfruttato dall’industria energetica perché il rendimento dei convertitori è di norma modesto a fronte di costi di produzione troppo elevati.</p>
<p>Le invenzioni brevettate, basate sul know-how del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, consentono invece la produzione su scala industriale di generatori ad alta efficienza che impiegano materiali di larga reperibilità (silicio policristallino). È, infatti, noto che i nanofili di silicio garantiscono una resa maggiore in termini di produzione energetica e una più ampia possibilità di impiego dei convertitori rispetto a quanto attualmente accade con i dispositivi basati su tellururi di piombo o bismuto.</p>
<p>Il Consorzio, interamente finanziato da Erg, coinvolge ad oggi, oltre all’Università di Milano-Bicocca che coordina gli aspetti scientifici del progetto, l’Istituto dei Materiali per la Microelettronica (Imm) del Cnr di Bologna e le Università di Modena e di Verona.</p>
<p>“Il passaggio dalle opportunità aperte dalle nanotecnologie al loro effettivo sfruttamento è spesso reso difficile dai costi di realizzazione delle nanostrutture. Ciò che abbiamo brevettato e su cui stiamo lavorando”, dice Dario Narducci, professore associato di chimica fisica alla Facoltà di Scienze dell&#8217;Università di Milano Bicocca, “è un processo di relativamente semplice e poco costosa industrializzazione, in grado di realizzare pile di nanofili di silicio con le attuali tecnologie microelettroniche ed altre nanostrutture ancora più semplici e meno costose”.</p>
<p>Il valore aggiunto della nuova tecnologia che il Consorzio sta mettendo a punto, consiste nella struttura dei nuovi generatori a effetto Seebeck. L’architettura dei dispositivi di conversione si fonda sulla loro specifica predisposizione alla costituzione di robuste ed efficienti architetture plurimodulari che consentono di realizzare convertitori per tensioni e potenze elevate. Inoltre, le modalità di realizzazione ne dovrebbero permettere il passaggio su scala industriale in tempi relativamente brevi.</p>
<p>I generatori Seebeck possono essere molto versatili. Grazie alle caratteristiche di compattezza, efficienza e capacità di produrre energia in maniera costante e in assenza di fonti di approvvigionamento rilevanti, il loro impiego è stato fin qui principalmente rivolto a contesti nei quali altre fonti energetiche risultano sostanzialmente indisponibili. Essi si prestano, infatti, molto bene ad equipaggiare le sonde per l’esplorazione dello spazio profondo che non possono utilizzare i pannelli solari. Gli impieghi terrestri sono invece stati sempre rivolti a scenari in cui piccole potenze elettriche disponibili localmente hanno un elevato valore d’uso, come, ad esempio, nella velica off-shore o in ambiti rurali.</p>
<p>Rendimenti più elevati e costi di produzione più ridotti potranno modificare in maniera importante le modalità d’uso dei generatori termoelettrici. La disponibilità di dispositivi basati su silicio policristallino nanostrutturato costruiti con le stesse tecniche impiegate per produrre i comuni microchip, autorizza a immaginare qualcosa di equivalente a una nuova fonte energetica rinnovabile e distribuita, il calore disperso a bassa temperatura, la cui disponibilità a livello mondiale può essere stimata nell’ordine di 15.000 gigawatt.</p>
<p>I settori potenzialmente oggetto della nuova tecnologia messa a punto dal Consorzio, saranno quindi il recupero energetico da fonti a bassa-media temperatura, quali reflui di calore industriale e automotive, e lo sfruttamento diretto del calore solare. Inoltre, tali dispositivi ben si prestano anche alla produzione di freddo senza parti in movimento, con applicazioni che vanno dalla refrigerazione industriale a quella civile, dalla sensoristica al controllo termico delle strumentazioni elettroniche.</p>
<p>Università di Milano-Bicocca: <a target="_blank" href="http://www.unimib.it" rel="nofollow"><strong>www.unimib.it</strong></a><br />Erg: <a target="_blank" href="http://www.erg.it" rel="nofollow"><strong>www.erg.it</strong></a></p>
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		<title>Termocoppie per applicazioni estreme e reattori di gasificazione</title>
		<link>https://energia-plus.it/termocoppie-per-applicazioni-estreme-e-reattori-di-gasificazione_16628/</link>
		<pubDate>Fri, 19 Jun 2009 14:07:13 +0000</pubDate>
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		<description><![CDATA[<p>Emerson Process Management presenta la Termocoppia Rosemount, sviluppata per garantire una vita operativa più lunga in condizioni di processo estreme dove la temperatura sino a 1.800°C, la pressione fino a 110 bar e la presenza di gas aggressivi, portano abitualmente a guasti prematuri delle termocoppie standard.</p>
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				<content:encoded><![CDATA[<p>Emerson Process Management presenta la Termocoppia Rosemount, sviluppata per garantire una vita operativa più lunga in condizioni di processo estreme dove la temperatura sino a 1.800°C, la pressione fino a 110 bar e la presenza di gas aggressivi, portano abitualmente a guasti prematuri delle termocoppie standard.</p>
<p>La termocoppia Rosemount isolata è racchiusa all’interno di uno speciale tubo protettivo in zaffiro industriale che, esattamente come lo zaffiro naturale, è resistente alla corrosione ed impermeabile ai gas. Lo speciale progetto consente misure accurate e ripetibili fino ad un periodo di funzionamento compreso tra le 6.000 e le 18.000 ore a seconda dell’applicazione. Questa durata è mediamente tre volte superiore alla vita media di una termocoppia standard. La riduzione del numero di fermate non programmate dovute ad un guasto del sensore comporta un aumento del rendimento dell’impianto. Si riduce inoltre il costo complessivo poiché una maggior vita operativa riduce il numero di sostituzioni richieste per i singoli sensori.</p>
<p>La caratteristica del progetto Rosemount è la sigillatura ermetica del tubo protettivo all’interno della bussola di supporto. Ciò incrementa la sicurezza e garantisce una più lunga vita. Nel caso in cui la sonda si rompa, è previsto un sistema ridondante di sigillatura che impedisce emissioni tossiche dal reattore. Tutte le sigillature sono state testate con azoto alla pressione di 110 bar prima della spedizione. La scatola di giunzione è fabbricata con acciaio forgiato che elimina la possibilità di perdite di gas contenenti idrogeno dal reattore.</p>
<p>Questa nuova termocoppia per alta temperatura può essere impiegata insieme al trasmettitore di temperatura Rosemount modello 3144P per applicazioni critiche di controllo e sicurezza. La diagnostica predittiva della degradazione della termocoppia contenuta nel trasmettitore può incrementare ulteriormente la disponibilità dell’impianto fornendo un allarme quando varia la resistenza della termocoppia. Ciò consente al personale di manutenzione di programmare la sostituzione della termocoppia stessa prima che si presenti un guasto, minimizzando così costi e tempi per la sostituzione.</p>
<p>La nuova termocoppia Rosemount è adatta ad un’ampia gamma di applicazioni nell’Oil&amp;Gas, nelle Raffinerie e nell’Industria Chimica.</p>
<p>&#160;</p>
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		<title>Termocoppie per applicazioni estreme e reattori di gasificazione</title>
		<link>https://energia-plus.it/termocoppie-per-applicazioni-estreme-e-reattori-di-gasificazione-2_82899/</link>
		<pubDate>Fri, 19 Jun 2009 14:07:13 +0000</pubDate>
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		<description><![CDATA[<p>Emerson Process Management presenta la Termocoppia Rosemount, sviluppata per garantire una vita operativa più lunga in condizioni di processo estreme dove la temperatura sino a 1.800°C, la pressione fino a 110 bar e la presenza di gas aggressivi, portano abitualmente a guasti prematuri delle termocoppie standard.</p>
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				<content:encoded><![CDATA[<p>Emerson Process Management presenta la Termocoppia Rosemount, sviluppata per garantire una vita operativa più lunga in condizioni di processo estreme dove la temperatura sino a 1.800°C, la pressione fino a 110 bar e la presenza di gas aggressivi, portano abitualmente a guasti prematuri delle termocoppie standard.</p>
<p>La termocoppia Rosemount isolata è racchiusa all’interno di uno speciale tubo protettivo in zaffiro industriale che, esattamente come lo zaffiro naturale, è resistente alla corrosione ed impermeabile ai gas. Lo speciale progetto consente misure accurate e ripetibili fino ad un periodo di funzionamento compreso tra le 6.000 e le 18.000 ore a seconda dell’applicazione. Questa durata è mediamente tre volte superiore alla vita media di una termocoppia standard. La riduzione del numero di fermate non programmate dovute ad un guasto del sensore comporta un aumento del rendimento dell’impianto. Si riduce inoltre il costo complessivo poiché una maggior vita operativa riduce il numero di sostituzioni richieste per i singoli sensori.</p>
<p>La caratteristica del progetto Rosemount è la sigillatura ermetica del tubo protettivo all’interno della bussola di supporto. Ciò incrementa la sicurezza e garantisce una più lunga vita. Nel caso in cui la sonda si rompa, è previsto un sistema ridondante di sigillatura che impedisce emissioni tossiche dal reattore. Tutte le sigillature sono state testate con azoto alla pressione di 110 bar prima della spedizione. La scatola di giunzione è fabbricata con acciaio forgiato che elimina la possibilità di perdite di gas contenenti idrogeno dal reattore.</p>
<p>Questa nuova termocoppia per alta temperatura può essere impiegata insieme al trasmettitore di temperatura Rosemount modello 3144P per applicazioni critiche di controllo e sicurezza. La diagnostica predittiva della degradazione della termocoppia contenuta nel trasmettitore può incrementare ulteriormente la disponibilità dell’impianto fornendo un allarme quando varia la resistenza della termocoppia. Ciò consente al personale di manutenzione di programmare la sostituzione della termocoppia stessa prima che si presenti un guasto, minimizzando così costi e tempi per la sostituzione.</p>
<p>La nuova termocoppia Rosemount è adatta ad un’ampia gamma di applicazioni nell’Oil&amp;Gas, nelle Raffinerie e nell’Industria Chimica.</p>
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