Drupa è la vetrina internazionale dove ogni quattro anni il mondo dell’industria della stampa mette in mostra il meglio della sua produzione. Negli undici giorni della kermesse tedesca (28 maggio – 7 giugno) sarà presente Expert, società veronese con sede a San Martino Buon Albergo e vent’anni di attività alle spalle, la quale progetta e realizza macchine da stampa flessografica, utilizzate solitamente per imprimere caratteri, immagini e colori su film plastici e su carta, prevalentemente in ambito packaging, sia nel settore industriale che in quello del marketing (per citare alcuni esempi, i sacchetti distribuiti nei negozi e nei supermercati, le etichette delle bottiglie, le confezioni di molti alimenti e via discorrendo.
L’azienda, il cui fatturato è in massima parte generato dall’export, ha per clienti realtà di medie e di grandi dimensioni operanti nel settore del confezionamento. “Ciò che distingue Expert dai suoi competitor nazionali ed internazionali – dichiara il CEO Leone Nardon – è la nostra capacità di essere flessibili. Il nostro punto di forza verte nel costruire macchine particolari, con caratteristiche che esulano dall’ordinario. È una prerogativa che ci rende appetibili per una determinata fascia di utenza, quella che necessita di personalizzare la fornitura”.
Per l’azienda, Drupa costituisce come sempre un appuntamento di rilievo, che quest’anno assumerà un valore ancora maggiore: a Düsseldorf verrà esposta (ci saranno dimostrazioni con stampa) una macchina Expert dotata dell’innovativo sistema Zer0Waste.
Nardon illustra così la soluzione che sarà esposta in Germania: “Ne portiamo una nuova, chiamata Zer0Waste che permette alla macchina di iniziare un processo di lavorazione con le pressioni e con il registro di stampa ideali e corretti fin dal momento della partenza. È un sistema che esiste già da un decennio e che ha il pregio di contenere la quantità di materiale di scarto, ma per come è stato progettato ne è prevista comunque una certa quantità”. Per essere chiari occorre tenere presente che una macchina per la stampa flessografica “standard” e di vecchia generazione raggiungeva la pressione e il registro di stampa ottimali dopo aver consumato inutilmente dai 100 ai 200 metri di film (ovvero una pellicola trasparente in plastica avvolta su bobine di lunghezza che può arrivare a 20 mila metri) o carta. Risulta ovvio, in questo caso, che ogniqualvolta cambia la “sessione” di stampa si è di fronte ad un massiccio spreco di materiale (film o carta e inchiostro) e di tempo (e quindi di denaro) e di energia per asciugare i colori. “Macchine prodotte fino ad oggi e similari alle nostre Zer0Waste raggiungono il corretto registro di stampa a fronte di uno spreco di materiale quantificato tra i 40 e i 50 metri. Noi abbiamo realizzato un prodotto che ci permette di avviare il processo di stampa già con registro e con pressione ottimali, eliminando quasi completamente lo scarto”, rivela Nardon. E aggiunge: “È stato possibile conseguire un risultato simile grazie all’utilizzo di una meccanica (guide lineari, carrelli, viti a ricircolo e quant’altro) e di componenti elettronici (fondamentali in termini di precisione nel posizionamento e nel sincronismo dei motori rotativi) di altissima qualità che ci ha fornito Bosch Rexroth”. “Poi per questo genere di macchine – prosegue – il software è fondamentale, noi lo abbiamo creato con algoritmi di intelligenza artificiale e lo abbiamo sviluppato su ctrlX Core X3, la piattaforma di automazione completa di Bosch Rexroth basata su Linux”.
Michele Repaci, che in Bosch Rexroth riveste il ruolo di business development manager in Printing&Converting, chiarisce: “La nostra proposta a Expert è stata triplice e comprende motori, azionamenti e sistema di controllo. È una combinazione di elementi hardware, sopra la quale è stato sviluppato un template software che consente di configurare la linea di stampa e realizzare il relativo commissioning in tempi ridottissimi. Per una macchina flessografica a più colori la cosa più importante è stampare a registro, cioè fare in modo che la sequenza dei colori (possono essere da 2 a 10) rimanga sincronizzata anche durante i cosiddetti transitori. Occorre tenere presente che stiamo parlando di una velocità di stampa che può raggiungere i 500 metri al minuto. Mantenerla contemporaneamente al sincronismo dei colori, è una possibilità data da un buon connubio tra la meccanica e l’elettronica che la controlla. Questa è un po’ la base della tecnologia che noi ormai proponiamo da parecchi anni. Nello specifico delle Zer0Waste attraverso algoritmi di intelligenza artificiale si vuole evitare che la soggettività dell’operatore vada troppo ad influenzare la qualità di stampa, si vuole fare in modo che la macchina lavori con la massima qualità a prescindere dalle impostazioni soggettive determinate dall’utilizzatore. Questi algoritmi sono stati sviluppati su una nuova elettronica, che è ctrlX Core X3, in questo caso non svolgente funzioni di controllo in termini di gestione dei colori, ma utilizzata per impostare i registri di stampa. Siamo dunque in presenza di un’elettronica parallela a quella standard, qui sfruttata in modo un po’ creativo, innovativo, per fare cose che normalmente vengono fatte per così dire a mano”.
“La vera innovazione dal nostro punto di vista è questa -insiste Repaci- cioè l’utilizzo di un controller X3, l’entry level della famiglia di Controller ctrlX Core. È basato su architettura Linux e sistema operativo ctrlX OS, una soluzione Bosch Rexroth che consente massima apertura e possibilità di essere equipaggiato sia con funzioni presenti nel ctrlX App Store, sia con Custom App, cioè applicazioni software realizzate direttamente dagli sviluppatori Expert, come nel caso dell’algoritmo Zer0Waste”.
Nardon non nasconde la propria soddisfazione per la bontà del rapporto instaurato tra Expert e Bosch Rexroth: “Siamo una piccola realtà, e in fase di vendita vantare l’utilizzo di prodotti di estrema qualità come i loro non è un vantaggio indifferente. Anzi, è per il cliente finale la garanzia di avere acquistato una macchina di qualità”.