Sanpellegrino ha pubblicato il primo Rapporto sulla creazione di valore condiviso che illustra l’impegno dell’azienda per la cura di una risorsa preziosa come l’acqua, dalla fonte alla tavola e oltre. Il Gruppo genera benefici tangibili sotto il profilo sociale, economico e ambientale, per le persone, a partire da quelle che lavorano per l’azienda, le famiglie, i clienti, le comunità in cui opera.
Il coinvolgimento delle comunità per la valorizzazione dei territori, la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’impegno a crescere generazioni più sane attraverso la promozione di una corretta idratazione sono i driver di una politica aziendale orientata alla creazione di valore condiviso, con piani industriali e investimenti di oltre 100 milioni di euro sul territorio che favoriscono una crescita sostenibile. Il valore economico generato dal Gruppo Sanpellegrino nel 2016 è stato di 911 milioni di euro, con un incremento del 10,4% rispetto al 2014. Nello stesso anno, il valore economico distribuito agli stakeholder è stato pari a 885,9 milioni di euro (+ 11,4% rispetto al 2014), con una crescita del 14,5% del valore distribuito ai dipendenti e del 7% di quello reso alle Pubbliche Amministrazioni e con 161 milioni di euro distribuiti alla collettività attraverso progetti di sostegno locale, al netto di tasse e concessioni.
L’imbottigliamento dell’acqua minerale è un’attività non delocalizzabile, che crea occupazione e valore nelle comunità locali. Il report evidenzia lo stretto legame tra l’azienda e le comunità in cui opera: quasi il 70% dei 1.531 dipendenti lavora sul territorio ed è residente a meno di 10 km dai siti produttivi. Questo comporta una ridistribuzione di valore legata all’occupazione diretta sul territorio di oltre 64 milioni di euro, con un indotto locale diretto che supera i 95 milioni di euro. Nel corso del 2016, il Gruppo Sanpellegrino ha, infatti, generato un valore economico (occupazione diretta + indotto locale diretto) pari a 161 milioni di euro nei territori dove sono presenti le fonti, cifra alla quale si aggiungono 4,4 milioni di euro relativi a tasse e concessioni di emungimento.
Un valore destinato a crescere anche grazie agli investimenti realizzati e pianificati in Italia dal Gruppo Sanpellegrino che nel 2016 ha aperto lo stabilimento Nestlé Vera a Castrocielo (FR). Una smart factory alimentata al 100% con energie rinnovabili, che si pone un obiettivo di emissioni zero e consente una riduzione di circa il 25% delle emissioni di anidride carbonica legate al trasporto. Il progetto industriale, del valore di 16 milioni di euro, infatti, ha consentito di completare l’approccio multi-fonte di Nestlè Vera che, attraverso la distribuzione delle sorgenti sul territorio nazionale, contribuisce a valorizzare le risorse idriche locali e ad avvicinare il luogo di imbottigliamento e di consumo, riducendo di conseguenza l’impatto ambientale.
A questo si aggiunge un investimento di 90 milioni di euro per la realizzazione della Flagship Factory di San Pellegrino Terme (BG), che ha l’obiettivo di rendere il sito produttivo ancora più performante per sostenere il business dell’azienda nei prossimi anni. Toccherà al celebre studio di architettura danese BIG progettare la nuova casa dell’acqua minerale S.Pellegrino, destinata a diventare il biglietto da visita del Gruppo e una risorsa economica e turistica per l’intera comunità. Anche Levissima si prepara a rinnovare il proprio stabilimento, con un progetto fortemente integrato nel territorio e teso a valorizzare le montagne dalle quali sgorga la sua acqua.
La salvaguardia delle fonti e dei territori circostanti è alla base delle politiche di sostenibilità ambientale di Sanpellegrino che ha predisposto nella zona di captazione un sofisticato sistema di sicurezza per garantire la purezza originaria dell’acqua minerale. Nelle zone di rispetto e protezione l’azienda effettua, invece, controlli stringenti per preservare le aree evitando che si installino attività invasive o potenzialmente inquinanti. Ne è un esempio la tenuta di Acqua Panna a Scarperia, nel Mugello, un’area di oltre 1.300 ettari dedicata esclusivamente ad azienda agricola biologica e area faunistica per l’incremento della fauna selvatica. La salvaguardia delle risorse idriche per Sanpellegrino coincide anche con l’ottimizzazione del loro utilizzo, attraverso la riduzione del consumo di acqua nei processi produttivi, pari a 1,8 litri per litro imbottigliato (- 6% rispetto al 2014).
Il Report riflette anche l’impegno di Sanpellegrino sul fronte della riduzione dell’impatto ambientale che si traduce nella diminuzione del 14,8% della quantità di anidride carbonica emessa per ogni litro di acqua trasportata rispetto al 2012, nel risparmio di oltre 6.000 tonnellate di PET nei propri packaging negli ultimi 8 anni e nella scelta di una logistica sostenibile. Oltre il 41% dell’acqua imbottigliata dal Gruppo viaggia, infatti, su rotaia, rimorchi ultraleggeri o su mezzi innovativi alimentati a LNG (Gas Naturale Liquefatto) con una capacità inquinante 11 volte inferiore rispetto ai più moderni veicoli per il trasporto merci. Nel caso di Levissima, questa percentuale sale a quasi il 50%, in crescita costante negli anni.
Anche le performance energetiche degli stabilimenti del Gruppo sono in costante miglioramento, con una riduzione del 37% del consumo di energia dal 2010 e l’utilizzo del 100% di energia acquistata da fonti rinnovabili. Un altro fronte importante è l’impegno per l’innovazione dei packaging: Levissima utilizza un’innovativa bottiglia, proveniente per il 30% da materie prime di origine vegetale, con cui è prodotta l’intera gamma La Litro e per una parte consistente della linea 150 frizzante.
Ricorre infine quest’anno il decimo anniversario del Progetto Ghiacciai Levissima, una partnership con l’Università degli Studi di Milano per lo studio e la salvaguardia dei Ghiacciai italiani.