Inquinamento luminoso
Il 13 ottobre scorso in occasione della Giornata nazionale contro l’inquinamento luminoso promossa da Legambiente, si è tenuto a Lecce un incontro sul tema “La lotta all’inquinamento luminoso, fra risparmio energetico e tutela dell’ambiente”, patrocinato dalla Regione Puglia, dall’Enea, dall’Unione Astrofili Italiani, con la collaborazione del dipartimento di Fisica dell’Università di Lecce e di alcune associazioni di astrofilia e ricerca astronomica, tra cui International Dark Sky e Cielobuio.
Secondo Vito Lecci, presidente dell’associazione per lo studio e la ricerca astronomica, la Puglia è una delle regioni più colpite dal problema dell’inquinamento luminoso e dal conseguente oscuramento della volta celeste. Un monitoraggio effettuato nel Salento negli ultimi anni evidenzia la perdita di alcune magnitudini in termini di visibilità, equivalenti alla cancellazione di intere costellazioni.
La Repubblica del 13 ottobre scorso, riporta un interessante intervento di Antonio Degli Agli, ingegnere energy manager del Comune di Lecce: “Nel capoluogo salentino, che conta circa 12.500 punti luminosi, lo spreco energetico del flusso luminoso diretto verso il cielo è di circa il 12 per cento, pari a diverse centinaia di milioni di lire l’anno, tradotto in termini di risparmio energetico”.
Al via il riciclo di telefonini in Australia
L’industria dei telefoni cellulari ha unito le forze con un gruppo ambientalista per riciclare i telefonini.
La campagna è stata lanciata lo scorso 19 ottobre a Sydney dall’Australian Mobile Telecomunications Association e dal gruppo ambientalista Planet Ark (Pianeta Arca). Da allora è possibile disfarsi di vecchi telefonini e delle batterie in 1500 località di tutta l’Australia, compresi i punti di vendita dei tre maggiori carrier di telefonia mobile (Telstra, Optus e Vodafone).
I telefonini se da un lato contengono materiali preziosi, dall’altro sono fonte di inquinamento se finiscono nelle discariche. I materiali riciclabili sono l’oro, il rame e la plastica. Da 50 mila vecchi telefonini si può ricavare circa un chilo e mezzo di oro; il cadmio delle batterie può essere usato per produrre nuove batterie. Come riporta la Repubblica del 19 ottobre scorso, il fondatore di Planet Ark, John Dee, ha detto che secondo le stime vi sono in Australia 10 milioni di telefoni cellulari non più in uso. Ogni anno vengono venduti nel paese 3,5 milioni di cellulari nuovi – ha aggiunto – ma le persone sono restie a disfarsi di quelli vecchi, anche se non hanno più alcun valore.
E i telefonini che finiscono nelle discariche causano problemi significativi, specie per il rischio di dispersione di cadmio nell’ambiente.
Le auto aumentano più della popolazione
Una ricerca di Legambiente evidenzia il rapporto con l’auto e il traffico nelle diverse città d’Italia.
Per un bambino che viene al mondo, ogni anno, in Italia, si immatricolano 4,4 automobili. Il singolare raffronto è stato fatto da Legambiente, che ha presentato il 19 ottobre scorso la campagna nazionale “Mal’Aria” contro l’inquinamento da traffico nei centri urbani. La presentazione della campagna – sotto lo slogan “Sindaco ti tengo d’occhio” – è avvenuta a Carrara nell’ambito di “Ariambiente”. In occasione della stessa manifestazione è stata presentata anche una ricerca Nets sui cittadini e il traffico nelle varie città. Come evidenzia Il Manifesto del 20 ottobre scorso, dalla ricerca emerge che i bolognesi sono quelli che si spostano più volentieri a piedi e che gradirebbero di più la chiusura al traffico della loro città e che i napoletani si piazzano agli ultimi posti nell’uso della bicicletta e primi in quello dell’auto. Nell’uso dei mezzi pubblici vincono i milanesi, mentre i fiorentini sono i più contrari alla circolazione delle moto e i romani quelli più convinti che lo smog faccia molto male alla salute.
Un testo sull’ambiente per le scuole
Nelle scuole medie lombarde l’ambiente diventa materia di insegnamento grazie alla distribuzione di un testo appositamente redatto ed all’avvio di un programma di formazione degli insegnanti.
Si chiama “Misteriosambiente” la pubblicazione promossa dalla Fondazione Lombardia Ambiente e finanziata quasi totalmente dalla Fondazione Cariplo, che è stata distribuita lo scorso ottobre nelle 800 scuole (pubbliche e private) lombarde. Il progetto, costato 450 milioni, è partito circa un anno fa ed è rivolto a tutti i ragazzi lombardi che frequentano la terza media. Lo scopo dell’operazione è evidentemente quello di sensibilizzare gli studenti alle tematiche ambientali, come spiega il presidente della Fondazione Lombardia Giovanni Bottari nell’articolo apparso sul Corriere della Sera del 12 ottobre scorso.
Gli argomenti trattati vanno dall’inquinamento atmosferico alla biodiversità fino agli organismi geneticamente modificati e alla gestione del ciclo dei rifiuti: 176 pagine di spiegazioni, anche sotto forma di fumetto. Non mancano neanche una breve storia delle politiche ambientali e un cenno ad avvenimenti storici nell’ambientalismo italiano, come la nube tossica di diossina fuoriscita nel ’76 dall’Icmesa, l’azienda chimica di Seveso (Milano).
Per facilitare la comprensione il testo è corredato da un glossario di termini tecnici alla fine di ogni capitolo; inoltre sono riportati l’indicazione dei siti Web dove attingere altre informazioni, gli indirizzi di associazioni e enti. “Il progetto non si ferma qui – afferma Bottari – ma vuole coinvolgere anche gli insegnanti per i quali è previsto un master sull’ambiente, che dovrà essere realizzato dall’Università”.