La ventiseiesima conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP26), che si sta tenendo a Glasgow (31 ottobre – 12 novembre), è considerata l’occasione chiave per accelerare l’azione di contrasto dell’emergenza climatica.
Molti esperti del settore, attivisti e realtà aziendali come Schneider Electric stanno chiedendo a governi, imprese e società di fare molto di più, con urgenza, e agire molto più velocemente per aumentare l’adozione di energie pulite, l’elettrificazione, l’efficienza energetica e tutte le altre tecnologie che possono avere un effetto positivo sul clima.
“Apprezziamo gli impegni già presi da numerosi governi nel mondo e speriamo che la conferenza COP26 produca più azioni concrete per sostenere una transizione accelerata a un mondo net zero” commenta Olivier Blum, Chief Strategy and Sustainability Officer di Schneider Electric. “Il settore privato è essenziale per questa corsa a un’economia più giusta e sostenibile. Ecco perché, con le nostre scelte pratiche e con le tecnologie abilitanti, vogliamo continuare a porci alla guida di un cambiamento che permetta di raggiungere l’obiettivo del contenimento entro 1,5 °C dell’aumento della temperatura media globale, in linea con gli accordi di Parigi”.
Schneider Electric, che all’inizio di quest’anno è stata indicata da Corporate Knigths come la corporation più sostenibile del mondo, aiuta i suoi clienti a ridurre la loro impronta di carbonio con prodotti e software che ottimizzano la gestione dell’energia e dei processi industriali. L’azienda vanta una storia di decenni di impegno e di azione su temi ambientali, sociali e di governance, e ha recentemente annunciato l’ampliamento della sua divisione di consulenza sulla sostenibilità.
In occasione del COP 26, l’istituto di ricerca dell’azienda – Schneider Electric Sustainability Research Institute (team di studio strategico interno di Schneider Electric *) rende pubblico un importante report dedicato a come raggiungere l’obiettivo net-zero entro il 2050 e limitare il riscaldamento globale entro la soglia critica di 1,5°C.
Lo studio “Back to 2050” è stato condotto con l’azienda di energy intelligence Enerdata e valuta l’impatto a lungo termine sull’uso dell’energia e sulle emissioni di CO2 ad esso associate del cambiamento delle aspettative sociali e dell’uso di tecnologie innovative come la guida autonoma, la generazione decentralizzata di energia pulita, l’utilizzo di stazioni di ricarica “smart” per veicoli elettrici installate negli edifici, maggiore uso di strumenti digitali nella costruzione di infrastrutture e altro ancora.
“La cosa più importante che emerge dallo studio è la seguente: i cambiamenti nelle abitudini di consumo, stimolati dall’apprezzamento per le nuove tecnologie e i progressi che esse permetteranno, aiuteranno ad arrivare a un sistema economico a minore intensità di emissioni. In altre parole, contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5°C potrebbe essere più fattibile di quanto crediamo, perché se l’economia si modernizza e offre più vantaggi alle persone, si decarbonizza” commenta Vincent Petit, Responsabile di Schneider Electric Sustainability Research Institute e SVP Global Strategy Prospective and External Affairs di Schneider Electric. “In ogni caso, dobbiamo accelerare questo trend mettendo al centro dell’attenzione politiche che non siano puramente incentrate sul tema delle infrastrutture, e mettano al centro i consumatori”.
A Glasgow gli esperti Schneider Electric incontreranno clienti e partner per aiutarli a comprendere al meglio quali strumenti siano già disponibili per iniziare a decarbonizzare le infrastrutture, gli edifici, i data center, la produzione industriale, le città. Inoltre, parteciperanno a incontri e tavole rotonde con artisti, attivisti, scienziati del clima, politici, influencer, imprenditori, innovatori come Bertrand Piccard, fondatore e presidente di Solar Impulse Foundation, che è supportata dalla Fondazione Schneider Electric.
La Fondazione Schneider Electric collaborerà anche con Art of Change 21 per mettere in luce l’importante ruolo che gli artisti possono giocare nella transizione ecologica, stimolando la mobilitazione dei giovani e creando un dialogo tra arte, tecnologia, innovazione e clima.
(*) Gli analisti che ne fanno parte creano modelli di scenario per arricchire la nostra comprensione attuale e futura sul tema della sostenibilità, evidenziando ostacoli e opportunità di accelerare la transizione globale e locale a un futuro positivo per il clima
Fonte foto Pixabay_dmncwndrlch