La pandemia colpisce anche il settore delle energie rinnovabili: registrata nel 2020 una drastica riduzione del numero degli impianti domestici ed una brusca frenata sia per il segmento commerciale, che chiude a +3% su base annua contro il +20% del 2019 che per quello delle piccole industrie, che chiude a +20% contro il +41% dell’anno precedente.
Va in controtendenza solo il segmento delle grandi industrie che fa segnare un +64%, contro addirittura un -12% del 2019. “Ma solo grazie al Decreto FER1, e nonostante le complicazioni ed i tempi della burocrazia”, osservano gli analisti di EnergRed.com.
Più in generale l’effetto Covid-19 sulle rinnovabili nel 2020 è stato pesantissimo, facendo segnare un -35%, con il fotovoltaico che resiste con una perdita meno gravosa (-15%).
Nel 2019 il solare aveva battuto ogni record di crescita rispetto al settore delle rinnovabili stesse, rappresentando il 62% di tutte le installazioni. “Ed è anche quello che nel 2020 ha subito il minor rallentamento” dichiara Giorgio Mottironi, marketing manager di EnergRed.com.
Guardando al futuro, per raggiungere gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030, l’Italia deve ancora installare 40,7GW di capacità da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Si tratta di uno sforzo enorme che significherebbe in pratica raddoppiare l’attuale capacità.
Ma se, secondo gli analisti, fonti come l’idroelettrico ed il geotermoelettrico hanno praticamente esaurito il loro ruolo, il solare e l’eolico stanno accumulando un grande ritardo, avendo rispettivamente raggiunto appena il 41% ed il 56% dell’obiettivo fissato dal piano.
“Per riallinearsi al piano, il solare dovrà addirittura crescere del 14% all’anno per i prossimi 10 anni, il che significa quintuplicare la capacità installata ogni anno, passando dagli attuali 620MWp fatti registrare nel 2020 a circa 3GWp di installazioni annue”, sottolineano gli analisti di EnergRed.com.
Nel 2020 la taglia media delle installazioni del segmento commerciale (10-100kWp) è stata di fatti di circa 28kWp, inferiore del 49% alla media aritmetica, mentre in quello delle piccole industrie (100-500kWp) è stata pari a 220kWp, inferiore del 22% alla media aritmetica.
“Guardando i numeri della crescita complessiva che si era innescata tra il 2018 ed il 2019, almeno mille aziende sono rimaste fuori dalla transizione energetica e sono stati persi circa 48MWp di potenza destinata all’autoconsumo, con un danno economico pari a 128 milioni di euro. Per questo abbiamo deciso di dare ancora più forza alla nostra azione espandendo i nostri investimenti diretti al fianco delle piccole e medie imprese italiane per un totale di 22MWp all’anno per i prossimi 5 anni”, si impegna l’ingegner Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.com.