L’iniziativa, dopo l’interdizione alle coltivazioni tradizionali lungo il fiume Sacco, ha voluto rilanciare forme alternative di coltivazioni agricole destinate alla produzione di energia pulita, sia elettrica sia termica.
Dopo due anni di crescita in piena terra, il pioppo Srf o a “rotazione rapida” è risultato pronto per il primo ciclo di taglio. La giornata è servita quindi a dimostrare la capacità di crescita della coltura e la meccanizzazione relativa alle diverse fasi della raccolta (taglio, cippatura e carico). Il prodotto ricavato dalla potatura sarà poi utilizzato per la generazione del primo reddito da agroenergia per le aziende coinvolte nella formazione della filiera agroenergetica del distretto della Valle dei Latini. L’appuntamento ha concretizzato un progetto ambizioso, capace di fondere agricoltura, ambiente, energia e sviluppo sostenibile.
Tra i promotori dell’evento hanno figurato l’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, l’Ufficio commissariale per l’emergenza nel bacino del fiume Sacco e l’Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio. Questi enti stanno portando avanti, da alcuni anni, nella Valle dei Latini, un progetto di recupero delle aree inquinate.
La fase di inizio è stata sviluppata con la collaborazione della società umbra Atena, un’azienda operante nel settore agroenergetico che vanta un See Award 2009, il premio per le energie sostenibili europee conferito dalla Commissione europea.
Alla giornata hanno partecipato, oltre alle istituzioni, anche i diversi componenti attuali e potenziali della filiera agroenergetica: il produttore (l’imprenditore agricolo), la società logistica (Atena) e il trasformatore energetico rappresentato da Acea.