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Rifiuti, le discariche “scoppiano”, in arrivo più di 100 nuovi inceneritoriERT

Il mercato legato al waste-to-energy, gli inceneritori con recupero energetico o termovalorizzatori, sta vivendo un momento di grande slancio grazie anche all’attenzione politica sulla materia. Waste-to energy, infatti, si sta rivelando estremamente importante per alleviare la pressione sulle discariche e per eliminare rifiuti che non possono essere riciclati. Non solo. Un altro vantaggio degli impianti waste-to-energy è che l’energia generata viene utilizzata per alimentare lo stesso impianto o a favore della comunità locale. Un mercato questo che si sta sviluppando anche in Italia, Paese con una storia difficile in materia ambientale, con gravissime emergenze rifiuti, come quella verificatasi in Campania, e continui sequestri di discariche abusive.

Un’analisi di Frost & Sullivan stima che il mercato europeo degli impianti waste-to-energy ha prodotto introiti pari a 1,8 miliardi di dollari nel 2005 e che, nel giro di quattro anni, questa cifra raggiungerà i 2,7 miliardi di dollari.

“Normative sulle discariche e volumi di rifiuti in costante e impressionante aumento stanno spingendo molti Paesi europei a rivedere le strategie di gestione dei rifiuti e a sviluppare strategie efficaci dal punto di vista dei costi e soluzioni sostenibili – spiega John Raspin, direttore dei settori Energia e Ambiente per Frost & Sullivan -. La Direttiva europea sulle discariche, che pone obiettivi per la riduzione dei rifiuti biodegradabili urbani (BMW) da mandare in discarica, offre un enorme potenziale di crescita”. Questa direttiva, associata alla carenza di spazio nelle discariche in Europa, sta spingendo a guardare a strategie alternative per lo smaltimento dei rifiuti, fra cui appunto waste-to-energy. Se la produzione di BMW dovesse continuare a crescere, sarà necessario dirottare maggiori quantità di rifiuti dalle discariche ad altri impianti ed è per questo che waste-to-energy diventerà sempre più necessaria.

Attualmente, più di 400 impianti di waste-to-energy in Europa processano circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani all’anno. Numeri che sono destinati ad aumentare come effetto della Direttiva Discariche dell’Unione Europea. Si prevede, infatti, che oltre 100 nuovi impianti o linee saranno installati in Europa entro il 2012.

Nonostante i vantaggi di questa tecnologia, si registra una notevole opposizione da parte di gruppi ambientalisti e comunità locali riguardo alla sicurezza del processo di incenerimento dei rifiuti. “Gli effetti delle emissioni sulla salute pubblica, l’aumento di traffico e di inquinamento legato al trasporto dei rifiuti agli impianti di incenerimento rappresentano gravi preoccupazioni che possono ostacolare l’espansione del mercato – spiega John Raspin –. E dunque i rischi che i progetti possano essere cancellati rappresentano una sfida significativa”.

È per questa ragione che assume un’importanza determinante per i fornitori di questo mercato lavorare in stretta collaborazione con le comunità locali e con i Comuni per promuovere i progetti. Un altro fattore da non sottovalutare è l’aumento di competitività in quanto i mercati stanno assistendo a un crescente numero di fusioni e acquisizioni.

Per maggiori informazioni su questa ricerca e per ricevere una brochure elettronica in lingua inglese – in cui sono indicati produttori, utenti, e altri soggetti industriali con un quadro delle più recenti analisi del mercato europeo degli impianti waste-to-energy – bisogna inviare un’email a Chiara Carella, Corporate Communications, all’indirizzo chiara.carella@frost.com.