Nel 2009 recuperato il 60,7% degli imballaggi in plastica. La nuova sfida è la creazione di un sistema integrato europeo per la promozione dei mercati delle materie secondarie che possa affrontare la competizione nel mercato globale.
A Dusseldorf, nell’ambito di ‘K’, la più importante fiera mondiale delle materie plastiche e della gomma, il direttore generale di Corepla e co-chairmain di Epro, Cesare Spreafico, ha presentato ‘Plastics - The Facts 2010 - An analysis of European plastics production, demand and recovery for 2009’.
Si tratta del più completo e autorevole rapporto annuale sulla realtà industriale e ambientale delle plastiche, realizzato grazie alla collaborazione di tutti i soggetti che su scala europea partecipano alla filiera: PlasticsEurope (associazione dei produttori), EuPC (associazione dei trasformatori), EuPR (associazione dei riciclatori) e Epro (associazione delle organizzazioni per il riciclo e il recupero).
Oltre a Spreafico, i relatori sono stati Guenter Hilken, componente dello Steering Board di PlasticsEurope, e Wilfried Haensel, direttore esecutivo di PlasticsEurope. Il settore, con 1.600.000 occupati in Europa in 50.000 aziende, si dimostra vitale, anche se per effetto della crisi la produzione globale di materia prima è scesa da 245 a 230 milioni di tonnellate. L’imballaggio si conferma il principale campo di utilizzo (40,1% del totale).
Il recupero complessivo si è mosso in controtendenza rispetto al calo di immesso al consumo, raggiungendo il 54%. Nel comparto specifico dell’imballaggio, però, si è fatto anche di più: nel 2009 il 60,7% degli imballaggi commercializzati è stato recuperato (30,3% di riciclo e 30,4% di recupero energetico), superando di gran lunga gli obiettivi previsti dalla normativa europea (almeno il 22,5% di riciclo).
Il settore del riciclo rende quindi disponibili quantativi di ‘materie prime seconde’ con ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale: la plastica è un valore anche a fine ciclo-vita.
Corepla: www.corepla.it