7.720 litri di acqua potabile risparmiati in poco più di sei mesi. È questo il dato che testimonia l’impegno di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, nel ridurre l’impiego di acqua potabile per usi non domestici. La sperimentazione ha consentito alle macchine spazzatrici del Comune di Assago, nella loro mansione di pulitura delle strade cittadine, di approvvigionarsi di acqua depurata presso lo stabilimento di Assago dove le acque reflue vengono appositamente trattate e depurate per essere reimmesse nell’ambiente.
“L’utilizzo di acqua depurata per usi non domestici è uno dei temi del prossimo futuro per il settore idrico, afferma Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Siamo il primo Paese in Europa per consumo di acqua pro capite con 241 litri al giorno a fronte dei 180-190 litri utilizzati quotidianamente da un cittadino del Nord Europa. Dobbiamo, come abbiamo anticipato nel nostro piano di sostenibilità, consumare meno e consumare meglio, avvalendoci di una risorsa importante come l’acqua depurata, che si presta a mille utilizzi quotidiani: dall’irrigazione dei campi e dei nostri giardini alla pulizia delle strade”.
L’iniziativa, tra le prime nel milanese, mira ad aprire la strada ad altri Comuni che vogliano ripetere lo stesso gesto virtuoso, allineandosi alle linee guida della nuova direttiva europea (Drinking Water Directive) che esorta i singoli Paesi ad attuare politiche di risparmio idrico sostenibili. In questa direzione viene in aiuto ai Comuni e alle aziende del milanese la nuova tariffa dell’acqua, entrata in vigore dal 1° gennaio 2019, che prevede tariffe agevolate con lo scopo di promuovere l’uso dell’acqua di prima falda e il riuso di acqua depurata (tariffa per usi pubblici e sociali e tariffa per usi non potabili), anziché la preziosa acqua del rubinetto, in ottica di economia circolare.
La scelta di promuovere la riduzione dei consumi di acqua ha portato Gruppo CAP a potenziare le iniziative che mirano al riuso delle acque di depurazione trattate in agricoltura, il settore che impiega il 51% dell’acqua a disposizione. A novembre 2018, presso il depuratore di Peschiera Borromeo, è stato avviato il primo Sanitation Safety Plan italiano, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con la supervisione della North Carolina University, che permette l’analisi dei rischi per riuso a scopo irriguo. Vengono applicate soluzioni 4.0, le tecnologie IOT, che permetteranno il monitoraggio continuo e il controllo costante della qualità delle acque trattate.Stiamo parlando di un ambizioso programma di investimenti che ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni di euro giunto dalla Commissione Europea nell’ambito della call Horizon 2020 “Digital solutions for water” al progetto “DWC – digital-water.city – Leading urban water management to its digital future”.