421 giornalisti accreditati da tutto il mondo, 1.581 espositori oltre a 303 brand e 90.739 visitatori, di cui più di un terzo proveniente dall’estero, questi i numeri salienti della 42a edizione di MCE – Mostra Convegno Expocomfort appena conclusa, che registra il più alto numero di eventi di sempre: 120 in presenza, di cui 5 ufficiali, 72 a cura delle associazioni e dei partner, 43 workshop aziendali, e Reed Exhibitions Italia annuncia le date della prossima dal 12 al 15 marzo 2024, sempre a Fiera Milano.
“L’ampio programma di eventi e le nuove tipologie di prodotti esposti hanno dimostrato che la decisione di aprire ad ambiti che si integrano in quello tradizionale di MCE è stata corretta e il mercato l’ha apprezzata” afferma Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia. “È un’attenzione che manterremo viva investendo in questa direzione anche per il futuro”.
A proposito di eventi, MCE 2022 ha organizzato i primi Stati Generali della Circular Economy, dove l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano ha presentato un focus sul settore delle costruzioni basato su un campione di 250 imprese dal quale emerge che circa il 60% delle aziende appartenenti al settore dichiara di aver già implementato almeno una pratica manageriale per l’Economia Circolare.
Tra le aziende che hanno già implementato almeno una pratica di Economia Circolare si registra che il 75% delle rispondenti ha adottato pratiche di Design for Environment e di Design for Recycling nel 58% dei casi. Appare invece evidente come ancora le pratiche di Design for Remanufacturing/Reuse (25%) e Design for Disassembly (8%), al pari delle pratiche di Take Back (8%) siano poco adottate, in parte anche per la natura dei prodotti e dei processi dei materiali utilizzati dal settore.
Lo stato di diffusione di tali pratiche evidenzia come le aziende si stiano concentrando principalmente sulle fasi di progettazione dei prodotti al fine di ridurre l’impatto ambientale ed allo stesso tempo per il loro riciclo. Mentre invece poco o molto poco viene fatto per il recupero dei prodotti all’interno dei propri sistemi produttivi. Un aspetto importante per lo sviluppo dell’Economia circolare è rappresentato dalla simbiosi industriale, l’interazione tra diversi stabilimenti industriali, anche appartenenti a diverse filiere tecnologico-produttive, utilizzata al fine di massimizzare il riutilizzo di risorse normalmente considerate scarti. Per adesso solo il 32% delle aziende ha dichiarato di partecipare ad un ecosistema di simbiosi industriale, ma avendo già potuto misurarne i benefici concreti rappresentati dal risparmio di materiali di scarto (88%), seguito dal risparmio di CO₂ (75%), energetico (50%) e sui trasporti (25%).
L’adozione delle pratiche di Economia circolare ha già permesso di ottenere l’aumento di efficienza energetica: circa il 40% delle aziende rispondenti ha evidenziato che l’adozione di tali pratiche ha permesso un incremento in termini di efficienza energetica pari o inferiore al 30%, mentre invece il 25% delle aziende rispondenti afferma che tale incremento sia anche superiore alla soglia del 40%. All’evento è stata inoltre presentata una case history nel settore siderurgico: Feralpi Group ha illustrato 4 pratiche concrete di applicazione dei principi dell’Economia circolare che, nel caso del recupero del calore per creare una rete di teleriscaldamento, superano anche i confini dell’impresa permettendo di svolgere concretamente un ruolo sociale. Interessante anche l’uso dei polimeri derivanti da un processo di recupero delle plastiche in sostituzione di carbone e antracite che ha permesso di migliorare le performance di processo con vantaggi economici, la valorizzazione di materiali destinati alla discarica, la diminuzione di utilizzo di materie fossili e la riduzione di emissioni di CO2. In Feralpi sono persino riusciti a valorizzare un sottoprodotto del processo fusorio creando la Green Stone, impiegata in sostituzione di materiali vergini in diverse applicazioni edili.
Entrando nello specifico dei numeri di MCE 2022, sono stati 58.007 gli operatori del nostro Paese, con un’incidenza del 78,4% dalle regioni del Nord, l’11,1 dal Centro Italia e il 10,5% da Sud e Isole. Numerose le categorie di operatori rappresentate, fra le quali spicca, accanto a quelle tradizionali della Installazione e Manutenzione (35%) e della Distribuzione (12,2%), quella delle imprese manifatturiere (11,9%).
MCE continua ad ampliare la sua valenza internazionale, e nonostante le condizioni sanitarie e geopolitiche, la presenza degli operatori dall’estero si è confermata ai livelli pre-pandemici, con 32.732 operatori da 131 Paesi. Oltre alla Turchia, Paese ospite di questa edizione 2022, il Medio Oriente è rappresentato soprattutto dalla Penisola Araba, l’area Stan, Iraq e Iran, che assieme a India, Israele e ai paesi dell’Estremo Oriente (Cina, Giappone e Sud Corea in primis) fanno dell’Asia (22,2%) il continente più rappresentato dopo l’Europa (Ovest 44% e Est 25,8%); cresce l’Africa con Marocco, Egitto, Algeria e Tunisia, dal Maghreb, e Sud Africa e si confermano le Americhe (USA, Canada, Argentina, Cile, solo per citarne alcuni).
La vetrina digitale, introdotta nel 2021, ha registrato 32.612 visitatori attivi, che hanno potuto esplorare i prodotti ed entrare in contatto con oltre 600 team member, a sottolineare la propensione di MCE ad anticipare le esigenze di incontro e di networking in un contesto fluido di partecipazione, con soluzioni ibride in presenza e da remoto.
“Se questa 42a edizione di MCE è stata quella della ripartenza e dell’entusiasmo di tornare in presenza, quella del 2024 sarà la conferma di un progetto fieristico tagliato su misura del mercato e delle sue esigenze” conclude Pierini. “La macchina organizzativa è già ripartita, dall’analisi fatta su espositori e visitatori e dalla raccolta dei riscontri nazionale e internazionale. Siamo già al lavoro per presentare agli operatori un’edizione ancora più importante in termini espositivi e di offerta formativa, che possa contribuire a un confronto tra istituzioni, esperti e operatori, utile alla valorizzazione del patrimonio residenziale e industriale nel suo complesso e alla sensibilizzazione verso un futuro sempre più responsabile e sostenibile. A coprire i prossimi due anni, stiamo infatti organizzando iniziative e attività sul territorio nazionale, ma anche in aree geografiche internazionali di particolare interesse, che coinvolgeranno tutte le tipologie di professionisti, tradizionali e nuove, con rinnovata attenzione anche per far crescere la consapevolezza del consumatore finale”.