Energia Plus

Previsione di crescita dell’1,5% per la chimica italianaERT

I dati e le previsioni del Panel Congiunturale Federchimica presentati dal Presidente Diana Bracco sono molto chiari, nel 2003 la produzione chimica avrà una crescita nulla, da tre anni la chimica non cresce. Anche per il 2004 ci sono molti elementi per ritenere che lo sviluppo produttivo sarà limitato, non superiore all’1.5%.

Nell’ultimo triennio, mentre i beni intermedi chimici sono calati del 2,4, continua la performance positiva dei beni di consumo chimici (+ 7,9 tra il 2001 e il 2003). Tra il 2001 e il 2003 la produzione chimica italiana è rimasta ferma, ma ancor peggio è andata (-2,3%) la domanda interna. Lo scenario di medio periodo dell’industria chimica europea e italiana, dominato dai timori per la crescente competitività delle produzioni extra europee, risulta ancora più preoccupante a causa del dibattito sulla adozione della nuova Normativa sulle sostanze chimiche.

Il Presidente Bracco ha voluto sottolineare i rischi per l’industria italiana: “L’Italia rischia di pagare il prezzo più alto tra i Paesi europei dall’adozione di tale normativa (dal 20 al 50% superiore alla Germania e all’Europa in generale) perché specializzata nei settori più colpiti e perché più caratterizzata dalla presenza di Pmi”, ha poi concluso dicendo: “La chimica e in particolare quella italiana ha ancora molto da dare allo sviluppo industriale e alla qualità della vita. Al proprio interno ha molti settori ad alta tecnologia. In particolare alla chimica oggi ancor più di ieri è affidato il compito strategico di rilanciare la competitività del made in Italy, trasferendo ai settori utilizzatori i risultati di un grande sforzo di innovazione e ricerca sui propri prodotti”.