Resistenza al rotolamento e proprietà sul bagnato
Se si sostituisce parzialmente il nerofumo contenuto nel battistrada con filler biopolimerico e si confrontano le proprietà che ne derivano con quelle di pneumatici tradizionali (l’unità di riferimento sul grafico di figura 3 è 100) si ottengono i seguenti risultati:
1. la resistenza al rotolamento migliora in modo evidente;
2. le performance sul bagnato sono ottimizzate;
3. la riduzione del peso è sostanziale;
4. il consumo del battistrada risulta minore.
Risultati simili si ottengono sostituendo parzialmente la silice con cui è costituito il battistrada con filler biopolimerico. In questo caso, infatti, così come nella situazione precedentemente descritta (sostituzione parziale del nerofumo), si osserva un netto miglioramento della resistenza al rotolamento e delle proprietà sul bagnato; è evidente una riduzione del peso e il consumo del battistrada risulta minore.
Possibili riduzioni delle emissioni di CO2
Una delle conseguenze più rilevanti della sostituzione di una percentuale dei materiali base dei pneumatici di tipo tradizionale con altri rinnovabili (come ad esempio amido in questo caso specifico) è la riduzione delle emissioni di CO2. Analizzando gli effetti derivanti dall’utilizzo di pneumatici i cui criteri di costruzione dei rispettivi battistrada si basano sulla sostituzione del 20% in peso del nerofumo con filler biopolimerico, si ottengono in effetti risultati a favore della prevenzione e protezione ambientale. La riduzione delle emissioni di CO2 dipende da più contributi. Considerando un peso di 3,0 kg per il battistrada di riferimento, i vari fattori che determinano la riduzione di CO2, risultati come valori medi su 30.000 km di strada percorsa, sono quelli descritti in tabella 1.
Inoltre, sostituendo il 50% in peso del filler in tutti i componenti di un pneumatico radiale, il risultato che ne deriva è ancora più favorevole nei confronti dell’ambiente. Il filler biopolimerico, dunque, offre molti benefici rispetto a filler di tipo tradizionale, come nerofumo o silice, nella riduzione della CO2.
Accordi ambientali sulla riduzione delle emissioni di CO2
Dal 1° al 10 dicembre 1997 si è svolta a Kyoto la terza Conferenza delle Parti (COP) e durante questo evento è stato adottato un Protocollo, con l’obiettivo primario di stabilizzare le concentrazioni dei gas ad effetto serra sui livelli, assunti come quelli di riferimento, del 1990. Un anno dopo, nel mese di luglio, la Commissione Europea e l’industria automobilistica europea hanno raggiunto un accordo, che apre la strada a una nuova politica, per ridurre le emissioni di CO2 dalle automobili. Questo abbassamento delle emissioni di CO2 dovrebbe essere del 25% (rispetto ai livelli attuali) entro il 2008. In sintesi, poiché le emissioni medie di CO2 corrispondono oggi per le vetture europee a 186 g/km, la riduzione da conseguire è di 46 g/km, abbassando così le emissioni a 140 g/km. Questa sostanziale diminuzione può essere raggiunta solamente attraverso miglioramenti tecnologici e l’applicazione di nuovi processi e adeguati cicli di vita dei prodotti. Dunque, il contributo del biopneumatico al raggiungimento di questo obiettivo è significativo: sostituendo il 50% in peso del filler in tutti i componenti di un pneumatico radiale con filler biopolimerico, la stima della riduzione totale delle emissioni di CO2 è pari a quasi 10 g/km, cioè circa un quarto della riduzione complessiva da perseguire, per l’intera industria automobilistica europea, entro il 2008. Goodyear ha sempre sviluppato programmi e investito nella ricerca verso nuovi concetti legati al pneumatico e attraverso approcci che promuovessero “pneumatici ecocompatibili”. Teoria e pratica hanno condotto Goodyear ad ottenere brevetti riferiti ad ogni componente del biopneumatico, ottenuti dall’azienda a partire dal settembre 1997. La nuova generazione della tecnologia Goodyear relativa ai composti-base per pneumatici contribuisce con un altro gradino innovativo alla costituzione di pneumatici ambientalmente compatibili. Attraverso l’utilizzo dei filler biopolimerici, infatti, prodotti utilizzando una fonte rinnovabile, si ottiene un reale risparmio di combustibile. Per quanto riguarda altre ricerche e innovazioni nel campo ambientale, diverse soluzioni commerciali vengono analizzate continuamente nell’azienda.