L’industria chimica svolge un ruolo produttivo e di ricerca estremamente rilevante nelle nanotec: proprio per questo Federchimica intende collaborare alla creazione di un quadro normativo favorevole allo sviluppo del settore, che al contempo consenta una rapida analisi dei rischi e la combini con l’utilizzo sostenibile delle nanotecnologie. Se ne è discusso anche recentemente nell’ambito della “2a Conferenza nazionale del Programma N.I.C. – nanotecnologie nell’industria chimica”, promossa da Federchimica in collaborazione con 44 Istituzioni pubbliche e private.
Un corretto sviluppo delle nanotec è, infatti, cruciale per la crescita nazionale ed europea. Per questa ragione, le imprese hanno presentato le proprie istanze e posizioni al riguardo alla presenza dell’on. Amalia Sartori, relatrice ombra sulle nanotecnologie al Parlamento Europeo. Un passo importante in vista della relazione di Sartori per gli aspetti regolatori delle nanotecnologie prevista in sede UE a gennaio. Di fatto si tratterà di un aggiornamento rispetto alla Comunicazione del giugno scorso pubblicata dalla Commissione europea, “Regulatory Aspects of Nanomaterials”, nella quale sono stati affrontati tutti gli aspetti normativi in tema di nano materiali e ne sono stati descritti gli elementi legislativi rilevanti.
Di fatto l’attuale legislazione copre in larga parte i rischi associati ai nanomateriali, anche se alla luce di nuovi dati potranno intervenire, ad esempio per quanto riguarda le soglie massime indicate in alcuni testi normativi.
Allo stesso tempo l’onorevole Sartori ha preso l’impegno di lavorare perché i testi delle prossime direttive e dei regolamenti stilati a livello europeo rivolgano la loro attenzione esclusivamente a nuove problematiche che la produzione e l’utilizzo di nanomateriali possono comportare.
Una posizione che trova l’industria concorde: i rischi associati ai nanomateriali possono essere affrontati nell’ambito del quadro normativo vigente; tuttavia l’industria chimica contribuirà all’identificazione di linee guida e di test appropriati che tengano conto delle proprietà intrinseche dei nanomateriali prodotti. Una collaborazione che consenta a queste nuove sofisticate applicazioni di ricerca di essere un’opportunità di sviluppo, da perseguire con attenzione ai rischi ma con fiducia nelle sue straordinarie potenzialità.