Nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e anche in qualità di membro fondatore della Global Alliance for Sustainable Energy, 3M ha preso parte alla ventisettesima edizione della conferenza COP27 per portare avanti il dialogo e la collaborazione con aziende, istituti, governi e organizzazioni non governative e proseguire con il proprio impegno e contributo la lotta al cambiamento climatico.
In uno scenario di crisi energetica globale, dove accesso all’energia e riduzione delle emissioni inquinanti sono delle priorità di primaria importanza, l’impegno di imprese e comunità scientifica per un futuro più sostenibile si traduce anche in soluzioni e innovazioni tecnologiche per l’efficienza energetica. L’impulso reale per molte di queste soluzioni viene dato dalle politiche europee, per cui adottare soluzioni per l’efficienza energetica, prima che diventino un requisito, può rappresentare un vantaggio e un’opportunità. Tra i settori in cui imprese e comunità scientifica possono avere un impatto nel breve periodo vi è l’edilizia, con particolare riferimento al rinnovamento degli edifici preesistenti.
Secondo la Commissione Europea, gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico in tutta l’UE, da cui deriverebbero anche il 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Non c’è da stupirsi dunque se oltre il 75% del patrimonio edilizio venga considerato inefficiente rispetto agli attuali standard edilizi e in costante necessità di rinnovamento energetico.
Una tendenza negativa confermata anche dal caso specifico dell’Italia preso in esame nell’ultimo Smart Building Report 2022 realizzato dal Politecnico di Milano, da cui si evince che quasi l’80% degli edifici non residenziali e il 90% di quelli residenziali si trovano nelle classi energetiche D o inferiori. Un dato comprensibile se si considera che oltre il 50% del parco edilizio nazionale è costituito da edifici costruiti prima del 1970.
Alla luce di questo scenario, la Renovation Wave Initiative della Commissione Europea propone una severa revisione degli edifici in Europa, incoraggiando gli Stati membri a prevedere nuovi standard di efficienza energetica minima e norme più severe per il riscaldamento e il raffreddamento, dal momento che solo l’1% di quelli che necessitano di ammodernamento risultano in ristrutturazione. Bisogna quindi accelerare affinché si possa raggiungere almeno il 3% che corrisponde a 220 milioni di edifici da ristrutturare entro il 2050.
Queste evidenze assumono un’ulteriore rilevanza alla luce della necessità di perseguire gli obiettivi dell’UE che mirano alla riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e alla riduzione del 75% della richiesta di energia nell’intento di raggiungere l’importante traguardo della neutralità climatica entro il 2050.
Sebbene le città ricoprano solo il 3% della superficie terrestre sono in grado di generare il 70% delle emissioni globali di gas serra. Questo evidenzia in modo chiaro quanto l’ammodernamento del patrimonio edilizio debba essere sempre più in cima nella lista delle priorità di governi e aziende.
Sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni la riduzione proattiva dell’energia risulterà decisiva, così come un adeguato isolamento degli edifici in sinergia con moderne tecnologie di riscaldamento sarà sempre più alla base di un rinnovamento energetico efficace.
In tal senso, le superfici vetrate giocano un ruolo importante nei carichi di raffreddamento di un edificio: si stima infatti che il 33% delle spese di raffreddamento siano dovute all’aumento di calore solare dalle finestre. Pertanto, nei processi di rinnovamento del parco edilizio, soluzioni all’avanguardia possono contribuire a un controllo efficace del guadagno termico.
“Gli scenari attuali indicano chiaramente l’importanza di un impegno collettivo per il raggiungimento di un futuro a zero emissioni. Da decenni 3M è impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni all’avanguardia per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Ne sono un esempio le nostre pellicole a controllo solare basate sull’evoluzione della nanotecnologia, per superfici vetrate di qualsiasi dimensione, che contribuiscono efficacemente alla riduzione delle emissioni e che oggi, a livello globale, sono state installate in oltre 5 milioni di edifici.” commenta Marc Routier, VP South East Europe Region 3M.
Le pellicole 3M sono in grado di respingere il calore, evitare la dispersione dell’energia, ridurre le emissioni di CO2 e migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio, oltre al comfort abitativo, attraverso un maggior controllo della temperatura alla luce del giorno. Inoltre, queste soluzioni riflettono ed assorbono fino all’88% dell’energia solare, contro il solo 13% dei vetri non protetti, e permettono di ridurre il consumo di energia fino a 205 kWh per metro quadro di finestre, che secondo la media UE-28 corrisponde a 82,29 kg di risparmio in termini di CO2 e 13,07 m3 di risparmio di risorse idriche.
3M ha ottenuto il primo brevetto per le pellicole per vetri nel 1966. Da allora, l’azienda ha proseguito sulla strada dell’innovazione nell’intento di perfezionare questa soluzione studiata per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sia a casa che a lavoro. Un percorso che ha visto nel 1998 lo sviluppo della prima struttura multistrato e nel 2006 l’evoluzione della tecnologia con l’introduzione della prima pellicola rifrangente spettralmente selettiva.