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Palazzo Barberini diventa un museo smart grazie alla tecnologia di AvveniaERT

Con il progetto pilota presentato nel corso dell’evento WeAct3 presso le Gallerie Nazionali Corsini, il Palazzo Barberini diventa un ‘museo smart’: l’innovativo sistema di micro sensori wi-fi installato da Avvenia, società del gruppo Terna, consente infatti un accurato monitoraggio ambientale dell’edificio museale per ridurne l’uso energetico, salvaguardare il delicatissimo patrimonio artistico e migliorare  la fruizione da parte dei visitatori. Con evidenti benefici economici stimati in una riduzione del 20% dei costi energetici. Un intervento di energy management, replicabile su scala più ampia, che ha impegnato cinque esperti in quasi due anni di lavoro per la ricerca delle migliori soluzioni da applicare a Palazzo Barberini.

“Attraverso l’installazione di cinque sensori wi-fi non invasivi sia dal punto di vista visivo che di installazione poiché senza cablaggio nelle sale delle Gallerie – spiega Avvenia – abbiamo realizzato un monitoraggio per sei mesi che ci ha consentito di misurare alcune variabili ambientali quali temperatura, emissioni di anidride carbonica, illuminazione, umidità, calore e affluenza visitatori. Lo studio e l’analisi dei dati e dei parametri inseriti in una piattaforma IoT, Internet of things, fornita da Ericsson consente, in tempo reale, di intervenire direttamente sugli impianti di illuminazione e climatizzazione, per creare condizioni ideali all’interno delle sale che non danneggino le opere e migliorino l’esperienza dei visitatori. Con questo intervento Avvenia contribuisce alla creazione di un vero e proprio ‘museo intelligente’, in grado di mutare il proprio assetto grazie alle migliori tecnologie disponibili, abbattere i consumi energetici del 20%, creando le condizioni per ospitare, di volta in volta, opere e collezioni di valore provenienti da altre strutture, ma che potrebbero necessitare di particolari accortezze per la loro esposizione al pubblico”. Per il museo e i suoi visitatori è un valore aggiunto: più confort ambientale, miglior livello di luminosità delle sale e delle opere nonché il risparmio ottenuto da destinare a risorse per altre attività del museo.

La valorizzazione e la cura dell’immenso patrimonio culturale italiano, quindi, hanno un nuovo alleato: l’efficienza energetica. A dimostrarlo è proprio il progetto che Avvenia ha presentato a Palazzo Barberini in occasione di “WeACT³- La Tecnologia per Arte, Cultura, Turismo, Territorio”, iniziativa di partnership pubblico-privata promossa dall’Associazione Civita e le Gallerie Nazionali di Arte Antica insieme a dodici importanti partner internazionali nel campo dell’energia, del credito e dell’information technology. Nel corso dell’evento gli esperti di Avvenia hanno illustrato le risultanze di un progetto concepito per migliorare l’efficienza energetica; incrementare la sicurezza, la fruizione e l’accessibilità delle Gallerie; rendere più accessibile la conoscenza del patrimonio artistico e culturale italiano; utilizzare strumentazione innovativa a supporto della conservazione delle opere e alla visita; avvicinare nuovo pubblico e coinvolgere i giovani anche nella progettazione.

“Il nostro auspico – conclude Avvenia – è che presto i gestori dei musei italiani comprendano l’importanza di introdurre la tecnologia per la gestione del patrimonio artistico che, grazie all’IoT, sarà sempre più interconnesso. Sarebbe un deciso salto nel futuro per un Paese che vanta circa 5mila siti museali tra pubblici e privati, e che potrebbe incrementare ulteriormente le proprie performance in termini di visitatori e di tutela dei beni stessi”.