La chiave di successo di una medaglia olimpica sta anche nei materiali utilizzati: come a dire, vinca il migliore e il meglio equipaggiato. Decisive e irrinunciabili le plastiche giocano un ruolo determinante sul ghiaccio e sulla neve in quasi tutti gli sport invernali. Così se nella discesa libera femminile la tedesca Maria Riesch riuscirà a battere la statunitense Lindsey Vonn, sarà sicuramente per abilità personale ma anche di attrezzatura sportiva. Lindsey utilizza sci più rigidi e pesanti, più difficili da controllare, ma anche più veloci. Questo, per molti esperti, la favorisce rispetto alla Riesch.
Gli sci alpini sono composti da diversi materiali stratificati, la plastica è uno di questi. La parte posteriore dello sci ad esempio – quella che entra a contatto con la neve – è fatta di una plastica speciale in grado di consentire uno scivolamento eccezionale. Nello sci di fondo, inoltre, è prevista l’applicazione di una protezione in plastica rigida per adattare lo sci alle diverse temperature e ai tipi di neve. Nel Biathlon, la disciplina che combina il tiro con la carabina e lo sci di fondo, la plastica è presente anche nella particolare pistola utilizzata dagli atleti. La stessa plastica, rinforzata con fibra di carbonio contribuisce a rendere più veloci i bob, che sfrecceranno sulla pista di cemento ghiacciata di Vancouver ancor più velocemente, grazie alla plastica che li ricopre.
Non è soltanto nello sci, nello snowboard o nel bob che le plastiche svolgono un ruolo importante, ma anche in sport quali l’hockey sul ghiaccio, impossibili senza le plastiche. Basti pensare al casco e alle protezioni per braccia, gambe e gomiti. Plastica speciale solo per i campioni? Naturalmente no. Anche per chi frequenta le nevi solo per puro divertimento la plastica continua a rinnovare i materiali che compongono gli sci da carving, i caschi e l’abbigliamento tecnico.
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