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Nuovo spin chillerERT

Il carico termico di un edificio varia in maniera notevole, sia durante l’anno, sia durante l’arco della stessa giornata. Risultato: per la maggior parte del tempo l’impianto è impegnato da carichi parziali. Una verità elementare che però nessuno aveva ancora tradotto in un sistema veramente efficiente fino all’arrivo di Spin Chiller, un refrigeratore composto da compressori scroll in numero di 4 o 6 – a seconda dei modelli – che si attivano in funzione del carico percepito dall’impianto, così da seguire in maniera intelligente le oscillazioni di energia necessaria. Se il carico termico è al minimo, Spin Chiller funziona soltanto con un compressore; se il carico è al massimo, allora tutti i compressori entrano in funzione.

Confrontato con refrigeratore semiermetico di tipo tradizionale, lo Spin Chiller di pari potenza ottiene sempre Cop decisamente superiori, e in modo speciale quando i carichi parziali sono inferiori al 50%. In questi casi, l’efficienza raggiunta è quasi doppia. A tutto ciò si aggiunga la maggiore efficienza intrinseca dei compressori scroll rispetto a qualsiasi altro tipo di compressore (alternativo, vite). Si ottengono così alti rendimenti energetici, con ricadute positive sull’ambiente e notevoli sui costi d’esercizio, che arrivano fino al 38% in meno rispetto a un refrigeratore tradizionale. Senza considerare il minore stress provocato all’impianto che allunga la vita dei componenti e riduce i cicli di accensione, con un abbattimento drastico nel numero e nelle entità delle correnti di spunto generale.

La straordinaria capacità di auto-regolazione di Spin Chiller è stata ribattezzata da Clivet con il termine di “autoadattività”. Il modulo di controllo intelligente porta infatti a un ulteriore miglioramento delle rese energetiche, in quanto ottimizza i tempi di funzionamento dei compressori in funzione delle superfici di scambio a disposizione. Quando è richiesto un carico ridotto, l’unità lavora con superfici di scambio sovradimensionate e quindi ad un livello di efficienza migliore.

Anche i ventilatori si adattano al carico dell’impianto e adeguano la loro velocità di rotazione in funzione del carico reale. Ne risulta una rumorosità estremamente contenuta in tutte le situazioni di carico parziale. Situazioni che, tra l’altro, si verificano nelle ore in cui la sensibilità al rumore è massima. Inoltre, grazie alla parzializzazione della potenza erogata, Spin Chiller può operare con limiti di temperatura più alti rispetto alle unità tradizionali, per fronteggiare in completa autonomia il superamento episodico dei limiti standard di funzionamento.

Spin Chiller utilizza solo compressori scroll da 15, 20 e 25 Hp prodotti industrialmente su larga scala: una garanzia di maggiore affidabilità. In effetti, le noie denunciate dai classici semiermetici sono spesso dovute all’artigianalità del processo produttivo.
Inoltre, il numero elevato di compressori permette di ridurre significativamente il rischio di panne dell’unità. Se un compressore ha un malfunzionamento, il refrigeratore continua a lavorare a potenza ridotta. In questo caso, il ricambio è reperibile con semplicità, a costi contenuti, movimentato e installato con altrettanta facilità, grazie al comodo vano di accesso. Finalmente, una comoda manutenzione.
L’autoadattività di Spin Chiller elimina uno dei fattori critici riscontrabili nell’abbinamento unità-impianto e cioè la congruenza tra unità selezionata e impianto stesso. Si evitano così delicate e laboriose operazioni di taratura, che sarebbero altrimenti necessarie. Ma Spin Chiller dà ovviamente il meglio di sé quando tutte le altre unità dell’impianto appartengono al programma Clivet Maxi. In questo caso le unità interagiscono tra loro grazie al sistema di comunicazione Clivet Talk, artefice di uno scambio continuo di informazioni sulle condizioni dell’ambiente e dell’impianto.

Ciascuna apparecchiatura regola così in modo nativo i propri parametri di funzionamento sulle condizioni dell’intero sistema e non solo su quelle cui è chiamata a far fronte direttamente. L’approccio è modulare. Si parte sempre da pochi circuiti elementari e identici. A seconda della potenzialità necessaria è possibile accoppiare più unità di base in un’unica struttura. Da qui, un’elevata standardizzazione produttiva e la massima affidabilità di funzionamento.

Infine, il notevole numero di gradini di parzializzazione e la sofisticatezza della gestione elettronica permettono, in un gran numero di applicazioni, di realizzare l’impianto di refrigerazione senza dotarlo di un serbatoio di accumulo. Meno ingombro, meno dispersioni termiche e meno spese. Spin Chiller è disponibile in una gamma di potenza veramente ampia: da 180 a 1.200 kW come refrigeratore di liquidi, da 180 a 520 kW in pompa di calore. Quest’ultima è dotata di Ice Protection System per prevenire la formazione di ghiaccio sulla batteria. Aggiungendovi una sonda di rilevazione dell’umidità dell’aria, i cicli di sbrinamento si attivano solo quando strettamente necessario.