L’acqua naturale, spiegano Changgong Meng e Feng Huang, autori della ricerca pubblicata su Industrial & Engineering Chemistry Research, è ampiamente conosciuta come H2O ma in realtà è una miscela di H2O e di piccole quantità di D2O – circa 150 parti per milione (ppm), o qualche goccia di D2O in ogni litro d’acqua. L’acqua a minor contenuto di deuterio di solito contiene circa 125 ppm. Il deuterio, che ha come simbolo una “D” è un isotopo, cioè una variante dell’idrogeno ed è spesso denominato “idrogeno pesante”.
Gli autori citano varie fonti della letteratura scientifica che mostrano come l’acqua contenente elevati livelli di deuterio, può avere effetti negativi sulla salute degli animali e delle piante, mentre quella impoverita di deuterio può essere utile nel trattamento di alcune patologie. I metodi attuali per rimuovere il deuterio dall’acqua tendono a essere costosi, inefficienti, o dannosi per l’ambiente.
Nell’articolo è descritto un nuovo metodo che permette di superare questi problemi e che potrebbe essere la base per la prima produzione su scala industriale dell’acqua impoverita di deuterio. Si tratta di un catalizzatore a base di platino che elimina rapidamente e in modo efficiente il deuterio dall’acqua utilizzando una combinazione di temperature calde e fredde. Nei test di laboratorio, la nuova tecnica ha ridotto la quantità di deuterio in acqua da circa 145 parti per milione a 125 parti per milione. L’acqua risultante è potabile, dicono gli scienziati, e potrebbe essere prodotta in grandi quantità a basso costo.