Un’ampia superficie piana di copertura di uno stabilimento, una guaina protettiva da non forare e limiti di carico strutturale da rispettare; obiettivo: realizzare un impianto fotovoltaico da cui ottenere il massimo rendimento possibile.
Sono queste le premesse da cui New Light, Epc contractor bellunese per le green energy, ha mosso le prime ipotesi per realizzare lo studio di fattibilità dell’intervento commissionato da Sida Costruzioni.
La soluzione attraverso cui convertire questi 1.600 metri quadri di coperture in una centrale fotovoltaica non poteva passare attraverso i soliti sistemi di fissaggio al solaio o ricorrere a strutture autoportanti zavorrate tramite ghiaia o piastre in cls: il solaio non doveva essere forato per non danneggiare la guaina isolante di copertura e, data l’ampia superficie, i normali carichi di zavorra sarebbero stati oltre la portata consentita.
È stato necessario quindi individuare una struttura di sostegno dei moduli capace di non appesantire troppo il tetto e di risultare stabile senza essere ancorata meccanicamente.
Date le premesse, New Light ha deciso di ragionare e intervenire in termini di aerodinamicità della struttura, in modo da sfruttare la potenza del vento a favore della stabilità e non come forza contraria.
La soluzione è stata quindi una struttura autoportante con un’inclinazione inferiore ai classici 30° (ma maggiore delle altre soluzioni autoportanti ai fini di un maggior rendimento per metri quadri), in cui la mancanza di peso è stata sopperita dai calcoli aerodinamici, per cui la forza del vento (fino a 190 km/h) porta la struttura a essere “schiacciata” al solaio piuttosto che a sollevarsi. Ogni fila di moduli è inoltre fissata alle altre, in questo modo la struttura diventa un corpo unico, aumentando il peso che oppone resistenza al vento.
Inoltre la struttura è stata carenata, in modo che il vento invece di insinuarsi sotto la struttura “rimbalzi” di lato, diminuendo la possibilità di far alzare l’impianto, consentendo al tempo stesso di alloggiare all’interno ganci per fissare le piccole zavorre secondo le capacità di carico emerse dai calcoli strutturali.
L’impianto, entrato in funzione nella primavera 2011, ha una potenza di 99kWp circa.
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