I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità dei prodotti e delle aziende che li producono e commercializzano. Secondo uno studio di Accenture, in Italia, il 71% dei consumatori preferisce acquistare beni e servizi provenienti da aziende con valori allineati ai propri ideali e opinioni e l’85% considera i prodotti sostenibili più innovativi e qualitativamente superiori ad altri.
Questo trend avrà ovviamente un impatto anche sulle scelte dei prossimi regali natalizi. Già nel 2021, infatti, le persone hanno effettuato ricerche su Google con parole chiave quali “regali natale sostenibili” in numero decisamente maggiore rispetto all’anno precedente. Sempre più interesse viene rivolto a regalare doni destinati alla salvaguardia delle foreste o delle api, e il 78% dei consumatori intervistati da uno studio di Google2 afferma che per gli acquisti di Natale sarebbe disposto addirittura a rinunciare a un brand conosciuto, in favore di uno più attento alla sostenibilità.
Il tema della sostenibilità sta sempre più a cuore ai consumatori italiani, che vorrebbero (il 74%) più informazioni e trasparenza nella comunicazione dei brand su questo aspetto.
“Da questi dati si evince come i consumatori vogliano un maggiore impegno da parte delle aziende presso cui acquistano” dichiara Primiano De Rosa Giglio, Business Line Manager Sustainability di TÜV Italia “e desiderino che questo impegno sia dichiarato e dimostrato. Per questo motivo, per le aziende, è sempre più fondamentale ricorrere a soluzioni concrete che attestino la propria responsabilità; tra queste le certificazioni e le attestazioni rilasciabili da un ente terzo come TÜV Italia giocano un ruolo determinante”.
L’attenzione dei consumatori è sempre più rivolta alla sostenibilità e questo fa sì che le aziende debbano considerare all’interno del proprio business questioni di fondamentale importanza come quelle ambientali. La sostenibilità è ormai entrata nelle scelte di acquisto dei consumatori italiani, in linea con quanto avvenuto in quasi tutto il mondo.
Sono tre le tematiche di maggior rilevanza che le aziende devono necessariamente prevedere per essere efficaci nelle proprie dinamiche commerciali: certificazione delle performance ambientali, CSR e governance e gestione della supply chain.
– Le certificazioni delle performance ambientali
La performance ambientale misura oggettivamente gli impatti delle politiche ambientali di un’organizzazione. Attraverso le certificazioni di sistema di gestione, che analizzano questi parametri, secondo i più svariati standard come la ISO 14001 per il sistema di gestione ambientale, la ISO 50001 per il sistema di gestione dell’energia o la ISO 20121 per gli eventi sostenibili, le organizzazioni possono ridurre i rifiuti, abbattere le emissioni, abbassare il consumo di energia e tagliare i costi.
– Responsabilità sociale d’impresa e governance
Con questa terminologia si fa riferimento alla responsabilità di un’organizzazione relativa all’impatto che le sue decisioni e attività hanno su società e ambiente e al contributo allo sviluppo sostenibile che essa garantisce con il suo comportamento etico e trasparente. Un approccio responsabile deve tener conto delle aspettative degli stakeholder e della conformità alle leggi vigenti, nonché della compliance a standard di comportamento internazionali e deve essere integrato in tutta l’organizzazione ed esteso alle relazioni con tutti gli stakeholder. Gli standard e gli assessment applicabili per comunicare all’esterno in merito a tematiche quali condizioni di lavoro, conformità in materia di salute e sicurezza, divario di genere e retribuzione dei dipendenti sono molteplici: si va da quelli relativi alla governance come la ISO 22301 per la Business Continuity, a quelli di responsabilità sociale come la ISO 26000 o i Codici di Condotta.
– Gestione sostenibile della catena di fornitura
Il tema della gestione sostenibile della catena di fornitura riguarda qualunque tipologia di azienda, indipendentemente dal settore di business e dalle dimensioni ed è diventato nel tempo sempre più rilevante perché le catene di approvvigionamento sono il motore dell’economia globale. Per questo agire per renderle più sostenibili significa premere su una delle leve più rilevanti ed impattanti.
Anche in questo caso si possono applicare diversi standard di riferimento per attestare la propria attenzione alla sostenibilità, su tutti lo standard ISO 20400 che permette di integrare la sostenibilità nelle politiche di approvvigionamento dell’organizzazione.