Un sigillo di ecosostenibilità ambientale per comunicare ai consumatori la totale riciclabilità degli imballaggi metallici in acciaio e alluminio. Il marchio “Metalleco” è stato presentato a Firenze nel corso dell’Assemblea annuale di Anfima, l’Associazione nazionale fra i fabbricanti di imballaggi metallici e affini aderente a Confindustria.
Sugli imballaggi metallici certificati da Anfima sarà quindi apposto il marchio “Metalleco: metallo 100% riciclabile”, a garanzia della facilità di recupero e della totale riciclabilità all’infinito del metallo. Qualità ambientali da sempre apprezzate dai consumatori e sempre più determinanti nella scelta di un prodotto. Il sigillo sarà concesso su licenza gratuita alle aziende utilizzatrici, per apporlo sulle etichette dei prodotti e nei materiali di comunicazione.
“Metalleco”, spiega Rosolino Redaelli, presidente di Anfima, “rappresenta un importante passo avanti in un più ampio progetto di certificazione qualitativa: è un nuovo strumento per comunicare e al tempo stesso garantire l’elevata riciclabilità e il basso impatto ambientale dei contenitori in acciaio e alluminio, che attualmente rappresentano gli imballaggi con il più alto tasso di riciclo in Europa (oltre il 70%), e sono riciclabili al 100% per infinite volte”.
Sicuri, igienici e infrangibili, i contenitori in acciaio e alluminio confermano il proprio ruolo di primo piano nel preservare l’ambiente: in Italia nel 2011 è stato riciclato il 75,9% dell’acciaio e il 57,4% dell’alluminio. L’obiettivo europeo del settore è arrivare all’80% del tasso di riciclo entro il 2020. Il settore degli imballaggi metallici rappresenta un comparto di rilievo per l’economia italiana sotto il profilo ambientale, industriale e sociale. In Italia le aziende che producono imballaggi metallici sono circa quaranta con oltre tremilacinquecento dipendenti e con un fatturato annuo di circa 1,6 miliardi di euro.
Nel 2011, il fatturato del settore degli imballaggi, contenitori e chiusure in banda stagnata è stato di 1.350 milioni di euro, in crescita dell’8% rispetto al 2010 a fronte di una lieve flessione della produzione (693.000 tonnellate, -1,9%). Il settore dei fusti in acciaio ha registrato un fatturato di 59 milioni di euro (+11,3%) e un aumento della produzione a 96.000 tonnellate (+1%). In leggero calo invece la produzione dei contenitori in alluminio (77.700 tonnellate, -2.5%).
“Le aziende italiane che producono contenitori in acciaio e alluminio”, commenta Redaelli, “hanno compiuto negli ultimi anni sforzi poderosi per aggiornare i propri impianti e oggi la nostra industria, grazie all’alto livello qualitativo della produzione, può competere con successo sui mercati internazionali offrendo soluzioni all’avanguardia e garantendo un’assoluta sicurezza”.
Per quanto riguarda le principali aree di utilizzo degli imballaggi metallici nell’ambito del consumo effettivo italiano al primo posto si confermano le scatole per prodotti alimentari con il 42,3%, seguite dagli imballaggi general line (contenitori destinati in prevalenza all’industria di vernici, smalti e oli) con il 25,8% e dalle chiusure metalliche con il 14,2%.
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