Magnelis, il rivestimento in zinco-alluminio-magnesio di ArcelorMittal ai vertici della categoria, offre una resistenza alla corrosione imbattibile, persino negli ambienti più difficili, ed è ora riconosciuto come conforme alla nuova normativa europea EN 10346:2015.
La normativa europea EN 10346, relativa ai prodotti zincati a caldo (HDG), nel luglio 2015 è stata estesa per includere i rivestimenti in zinco-alluminio-magnesio. Dal momento che la conformità alle norme è un prerequisito, gli architetti, gli ingegneri e le imprese di costruzione possono ora proporre Magnelis. Magnelis è il materiale preferito per un numero crescente di impieghi, tra i quali le strutture di supporto per gli impianti solari, le intelaiature leggere in acciaio per costruzioni, le applicazioni agricole e le infrastrutture stradali.
La nuova normativa è un tributo al successo di Magnelis, che ha dimostrato i suoi vantaggi rispetto ai prodotti standard zincati a caldo e che offre una garanzia fino a 25 anni, a seconda delle applicazioni e degli ambienti.
Magnelis è uno straordinario rivestimento metallico per acciaio, composto dal 93,5% di zinco, 3,5% di alluminio e 3% di magnesio, che ha dimostrato di poter offrire una protezione fino a dieci volte migliore contro la corrosione atmosferica rispetto all’acciaio zincato ordinario. Il 3% di magnesio in Magnelis risulta fondamentale, in quanto porta alla creazione di uno strato stabile e robusto su tutta la superficie metallica, garantendo una difesa molto più efficace contro la corrosione rispetto ai rivestimenti con un contenuto di magnesio inferiore.
In termini di rapporto qualità/prezzo, Magnelis fornisce la migliore alternativa ai prodotti zincati, così come all’acciaio inossidabile e all’alluminio. I rivestimenti Magnelis offrono la possibilità di incrementare notevolmente la resistenza alla corrosione o di garantire lo stesso livello di resistenza alla corrosione dei prodotti standard zincati, ma con uno spessore di rivestimento fortemente ridotto. Magnelis è anche decisamente migliore per l’ambiente, dimostrando in particolare un deflusso di zinco (quantità di zinco dilavata dalla superficie dalle acque meteoriche) nel suolo significativamente ridotto.