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L’Unione Europea rafforza gli investimenti sulla ricercaERT

Lo ha stabilito nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri della competitività dell’Ue, sotto la presidenza del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Letizia Moratti, adottando una risoluzione in cui definisce gli strumenti più appropriati per rafforzare gli investimenti in ricerca.

Tra gli altri temi presi in esame, il Consiglio ha ascoltato dal commissario europeo per le imprese, Erkki Liikanen, la presentazione dei risultati della consultazione pubblica lanciata da Bruxelles sul progetto di riforma della legislazione europea sui prodotti chimici (progetto Reach).

Dal dibattito che ne è seguito sono emerse preoccupazioni di vari Stati membri per il potenziale impatto della riforma sulle imprese del settore. Per il ministro alle politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, bisogna evitare che Reach si trasformi in una minaccia per settore chimico europeo, che ”potrebbe crollare se si impongono oneri troppo elevati”.

Tra altre misure individuate a livello europeo spicca il riorientamento dei Fondi strutturali e degli aiuti di Stato verso gli investimenti, la maggiore formazione dei ricercatori, il sostegno all’accesso al credito per le piccole e medie imprese (Pmi) impegnate in attività di ricerca.

I ministri riuniti a Bruxelles hanno anche proceduto ad un primo dibattito orientativo sul tema della sede del progetto internazionale di fusione nucleare (Iter), per la quale sono ancora in corsa la Francia e la Spagna, e sulla proposta della Commissione europea di togliere la moratoria dell’Ue sul finanziamento europeo di progetti di ricerca sulle cellule staminali che prevedono l’uso di embrioni umani in sovrannumero