Ieri, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione con la quale stabilisce che l’accesso all’acqua potabile e alle infrastrutture igieniche è un diritto umano fondamentale, essenziale per godere appieno del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo.
La risoluzione richiama gli Stati e gli organismi internazionali a fornire le risorse finanziarie, a rafforzare le capacità e a mettere in atto dei trasferimenti di tecnologie, grazie all’aiuto e alla cooperazione internazionale, in particolare in favore dei Paesi in via di sviluppo. L’obiettivo è quello di accrescere gli sforzi per fornire acqua potabile e infrastrutture igieniche per tutti.
Secondo l’Onu, circa 884 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e oltre 2,6 milioni non possono usufruire di infrastrutture fognarie. Quasi 1,5 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono a causa di malattie di origine idrica o legate alla mancanza di infrastrutture igieniche.
Nella risoluzione, che ha ottenuto 122 voti a favore, nessuno contrario e 41 astenuti, l’Assemblea generale afferma anche la responsabilità degli Stati nella promozione e nella protezione di tutti i diritti umani che sono universali, indivisibili, interdipendenti e intimamente connessi.
Gli Stati membri ricordano anche l’impegno della comunità internazionale per realizzare gli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo, specialmente l’obiettivo 7 che, nel 2000, prevedeva di ridurre della metà, di qui al 2015, la percentuale della popolazione che non ha accesso né ad un approvvigionamento di acqua potabile né a dei servizi fognari.
Infine, l’Assemblea generale ha accolto la decisione del Consiglio dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite di chiedere ad un esperto indipendente, Catarina di Albuquerque, incaricata dell’accesso all’acqua potabile e alle infrastrutture igieniche, di presentare un rapporto annuale nel quale vengano elencati i principali problemi riguardanti la realizzazione del diritto all’acqua e della loro incidenza sull’attuazione degli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo.