A fine settembre 2015 l’Onu ha presentato l’attesa agenda post 2015 e i 17 obiettivi verso cui il Pianeta dovrà tendere nei prossimi 15 anni. Obiettivi che hanno un unico ambizioso fine: assicurare uno sviluppo sostenibile.
Il ruolo delle conoscenze tecnico-scientifiche nel perseguire i 17 Sustainable Development Goals è centrale e di conseguenza le università sono chiamate ad adeguare, aggiornare e arricchire le proprie esperienze formative.
Il Politecnico di Milano ha accolto con entusiasmo questa sfida, consapevole che formare ingegneri capaci di coniugare crescita economica e conservazione dell’ambiente, inclusione sociale ed equa distribuzione della ricchezza e delle risorse è un’esigenza che diventerà in futuro sempre più pressante.
Dopo 15 mesi di preparazione, dall’anno accademico 2015/16, l’Ateneo inaugura infatti l’Honours Programme in “Engineering for Sustainable Development”, un percorso formativo parallelo che si svolge contemporaneamente ai corsi di Laurea Magistrale delle due Scuole di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale. Il percorso è finalizzato a potenziare e sviluppare le competenze multidisciplinari e la prospettiva globale dell’allievo ingegnere, preparando il futuro professionista a comprendere e valutare le sfide complesse dello sviluppo sostenibile.
Il percorso è caratterizzato da tre elementi distintivi ma tra loro profondamente correlati: selezione di esami extracurriculari in corsi di studio complementari rispetto a quello di appartenenza per estendere le competenze; partecipazione ad attività seminariali con esperti internazionali del settore pubblico, privato e delle organizzazioni internazionali sui temi di rilievo per lo sviluppo globale e i diritti umani; realizzazione di una tesi di laurea multidisciplinare, con due relatori, su tematiche legate agli obiettivi di sviluppo del millennio e completata, ove possibile, da un’esperienza di campo in realtà nazionali, europee o extraeuropee.
L’Honours Programme è un percorso di didattica innovativa rivolto a 20 giovani talenti del Politecnico di Milano capaci, competenti e fortemente motivati, selezionati in base al curriculum vitae, alla carriera accademica e alle rispettive motivazioni.
“Lavorare sul capitale umano, far crescere le capacità e le competenze dei nostri giovani ingegneri e trasmettere loro una profonda etica della responsabilità che li guidi nelle scelte future è l’obiettivo di questo programma che parte come esperienza pilota proprio nel mese di lancio dell’agenda post2015 delle Nazioni Unite”, afferma Emanuela Colombo, Delegato del Rettore per la Cooperazione e Sviluppo del Politecnico di Milano. “La riflessione sul ruolo della tecnologia e della scienza nello sviluppo globale entra così nei percorsi delle due Scuole di Ingegneria e ne arricchisce la formazione tradizionale, predisponendo i giovani alle sfide multidisciplinari che attendono l’ambiente, la società e le diverse economie del mondo”.
Il nuovo percorso formativo sarà lanciato oggi al Politecnico di Milano nel corso di un incontro con Grammenos Mastrojeni, Responsabile dell’Unità “Decentralised Cooperation, Academic Cooperation and Environment” della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.