Dal 1 dicembre è in corso a Lima la 20a Conferenza Delle Parti Della Convenzione Quadro Delle Nazioni Unite Sui Cambiamenti Climatici/10° Meeting Delle Parti Del Protocollo Di Kyoto ed, in qualità di Paese ospitante, il Perù sarà Presidente della Conferenza.
Martedì 9 la conferenza è entrata nel vivo con la sessione ‘ministeriale’ che si concluderà il 12 dicembre con la definizione delle intese in vista della COP21 e della CMP11 che si svolgeranno alla fine del 2015 a Parigi.
Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, intervenuto in plenaria in rappresentanza dell’Europa in apertura della sessione ministeriale ha affermato: “La strada verso Parigi inizia qui, a Lima. Tra soli dodici mesi noi tutti avremo la possibilità di adottare un trattato di importanza storica, con il quale sarà accelerata la transizione mondiale verso un futuro segnato da un clima a basse emissioni di carbonio. Il lavoro che stiamo svolgendo qui deve preparare la strada per Parigi”.
“Allo scopo di garantire progressi reali nel nostro lavoro – ha continuato Galletti – la COP 20 dovrebbe raggiungere un accordo su alcuni punti immediatamente operativi:
– in primo luogo, abbiamo bisogno di una bozza dell’accordo da adottare a Parigi che sia condivisa dalle Parti e che sia al contempo più avanzata e più equilibrata;
– in secondo luogo, abbiamo bisogno di chiarezza sulle informazioni necessarie a garantire che i contributi realizzati dalle Parti siano trasparenti e comprensibili; dovremmo inoltre condividere il processo in base al quale valutare e analizzare gli impegni proposti prima di Parigi;
– infine, ma non certo per importanza, abbiamo bisogno di raggiungere un accordo sulla modalità in base alla quale continuare a lavorare insieme anche in futuro per accrescere le nostre ambizioni in tema di mitigazione prima del 2020”.
Nei giorni precedenti si è tenuto il primo dei due side event di Lima promossi dal Ministero dell’Ambiente sul ruolo delle foreste montane nell’adattamento ai cambiamenti climatici, tema oggetto di una dichiarazione adottata dagli Stati membri della Convenzione delle Alpi lo scorso 21 novembre a Torino, in occasione della XIII Conferenza delle Parti di Torino presieduta dal Ministero dell’Ambiente.
A Lima si è voluta sottolineare l’attenzione emergente sul ruolo delle foreste montane nelle politiche sui cambiamenti climatici. La loro capacità di stoccaggio di CO2 è stata ampiamente riconosciuta ma c’è anche una crescente attenzione per la capacità di adattamento delle foreste e del settore forestale che merita di essere presa in considerazione. Le foreste non solo partecipano a raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 ma soffrono anche gli impatti dei cambiamenti climatici e richiedono perciò misure e politiche di adattamento adeguate, che possono garantire a queste di continuare a lavorare come una infrastruttura verde fondamentale a vantaggio dei territori, dei cittadini e delle economie regionali. Le azioni di adattamento dovrebbero essere integrate nel concetto più ampio di gestione forestale, che già considera i fattori ecologici, ma anche quelli sociali quando vengono affrontati i rischi per il settore forestale.