Secondo il nuovo report di S&P Global Ratings sul mercato elettrico europeo, le proposte della Commissione Europea per la riforma del mercato elettrico europeo dovrebbero accelerare gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile, grazie ai contratti per differenza (CfD) e ad accordi di acquisto di energia (PPA) più basati sul mercato.
In particolare, un requisito previsto per i membri dell’UE volto ad assicurare la disponibilità di garanzie contro il rischio di controparte nell’ambito degli accordi di PPA consentirebbe di allungare la durata e di migliorare il merito di credito dei progetti legati a fonti di energia rinnovabile.
In generale, S&P non ritiene che i progetti legati alle fonti rinnovabili con un rischio commerciale non mitigato (esposizione ai prezzi all’ingrosso) abbiano carattere di investment-grade, a meno che non vi siano strutture flessibili e un basso livello di leva finanziaria, poiché i prezzi dell’energia sono estremamente volatili e sempre più difficili da prevedere.
Inoltre, la cannibalizzazione dei prezzi potrebbe pesare sull’affidabilità creditizia dei progetti, con l’aumento della quota di rinnovabili a costo marginale pari a zero, in particolare se – come prevede S&P Global Commodity Commodity Insights – i prezzi dell’energia rimarranno a 10 euro per megawattora (/MWh) o a livelli inferiori per il 25% dell’anno entro il 2030, o addirittura per il 50% dell’anno entro il 2035, rispetto a meno del 5% di oggi.