b) Investimenti, prestiti e servizi di assicurazione
Si tratta di aspetti riguardanti in particolare organizzazioni di servizi come banche, compagnie di assicurazione, società finanziarie che possono svolgere un ruolo importante per la diffusione di EMAS e della gestione ambientale più in generale attraverso adeguate politiche premianti per le imprese eco-efficienti. Certamente anche alcune organizzazioni industriali di grosse dimensioni possono svolgere politiche efficaci in materia ma estremamente limitato è tale aspetto nella maggior parte dei casi di imprese di piccola dimensione.
c) Nuovi mercati
Nell’introdurre un prodotto esistente su nuovi mercati bisogna tenere conto delle caratteristiche di questi mercati per esempio in termini di infrastrutture esistenti di riciclaggio, smaltimento, manipolazione di rifiuti pericolosi o di manipolazione e trasporto di sostanze chimiche, oppure di standard tecnologici o di consapevolezza riguardo alle problematiche ambientali nel nuovo mercato.
d) Scelta e composizione dei servizi (ad esempio, trasporti o ristorazione)
Spesso anche le organizzazioni di più ridotta dimensione presentano problemi legati ai propri servizi interni e/o collegati alla propria attività.
Escludendo le questioni di trasporto (per le merci, i servizi e i dipendenti), trattate tra gli aspetti diretti, andranno valutati ad esempio, ove presenti, gli aspetti legati a:
– ospitalità (hotel, foresterie, centri conferenze);
– servizi di transfer o trasporto;
– politica degli acquisti (green purchasing), uso di stoviglie riusabili o compostabili, gestione dei rifiuti del servizio di catering, ecc).
L’aspetto presenta particolare rilievo nel caso di organizzazioni turistiche o similari ma non è raro il caso di grosse organizzazioni anche di tipo industriale che dispongono di foresterie, centri congressi, ecc.
e) Decisioni amministrative e di programmazione
Questo aspetto è riferito in maniera preponderante alle amministrazioni pubbliche per le quali le decisioni amministrative e di programmazione rappresentano uno dei servizi usualmente forniti.
Estremamente ridotti sono i margini di applicazione al settore industriale ed alle PMI in particolare.
f) Assortimento dei prodotti
Si tratta di un aspetto particolarmente importante per le organizzazioni commerciali di vendita o distribuzione che possono contribuire alla attuazione di una politica eco-sostenibile attraverso:
– lo sviluppo di una politica di “green procurement”, che consiste nella presa in considerazione dei requisiti ambientali nell’acquisto di materiali e beni da parte delle Amministrazioni Pubbliche (Green Public Procurement – GPP) o anche di soggetti privati
– l’acquisto di prodotti locali
– lo sviluppo diretto di prodotti ad elevata qualità ambientale (è il caso, ad esempio, di Grecotel che nei propri alberghi di Creta utilizza produzioni biologiche alimentari sviluppate direttamente presso le sue fattorie nell’isola).
g) Bilancio e comportamenti ambientali degli appaltatori, dei subappaltatori e dei fornitori
Il fronte dei fornitori e appaltatori è uno di quelli su cui l’impresa può intervenire selezionando imprese e prodotti anche sulla base di requisiti ambientali o chiedendo informazioni specifiche circa le caratteristiche ambientali o imponendo nei capitolati di appalto precise norme di comportamento.
L’organizzazione che aderisce ad EMAS deve esplicitare, nelle procedure del suo sistema di gestione ambientale, i criteri di selezione di fornitori e (sub) appaltatori.
Questo argomento è particolarmente importante nel caso di aziende che affidano all’esterno la realizzazione di parti significative dei propri prodotti esternalizzando, in alcuni casi, gran parte degli impatti associati alla realizzazione di tali prodotti.
Case History
Esempi di interventi di comportamenti positivi in materia, attuati da imprese nazionali, possono essere quelli tratti dalle dichiarazioni ambientali di INA rullini SpA e di Fratelli Rosina SpA tintoria che, nel programma ambientale, hanno previsto gli interventi descritti in Tabella 1.
Conclusioni
La revisione del Regolamento UE EMAS, completata con l’emissione del nuovo Regolamento 761/2000 e delle raccomandazioni della Commissione del 7 settembre 2001, e quella della norma ISO 14001, appena iniziata con conclusione prevedibile intorno al 2004, introducono degli elementi nuovi in materia di aspetti ambientali che sono in larga parte riferibili ai nuovi settori ai quali il Regolamento stesso è stato esteso. Le ricadute per le PMI del settore industriale sono abbastanza contenute e riguardano principalmente gli aspetti ambientali indiretti sui quali l’impresa esercita un controllo solo parziale. Questa impostazione amplia la responsabilità del produttore oltre i confini della fabbrica ponendolo nella condizione di considerare, anche se in termini semplificati, tutto il ciclo di vita del prodotto (dalle materie prime alla dismissione) e di influire, per quanto possibile, anche sui comportamenti dei propri fornitori e appaltatori introducendo criteri ambientali tra quelli di selezione ed imponendo modalità di comportamento conformi agli standard interni.
Ciò corrisponde all’esigenza di ampliare i confini del miglioramento ambientale in modo da renderlo sempre più ampio e reale (ad esempio anche interventi che hanno effetti locali peggiorativi possono corrispondere ad una logica di miglioramento se inquadrati in una logica di vita complessiva del prodotto o viceversa) e di realizzare un circolo virtuoso che favorisca la diffusione degli strumenti di gestione ambientale.
Lo spirito della norma, sempre orientata a favorire la applicazione alle imprese di dimensione più ridotta, è quello di introdurre tali elementi tra quelli di valutazione per le PMI senza tuttavia rappresentare un onere eccessivo che ne renda insostenibili i costi di applicazione.