Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua: una ricorrenza istituita esattamente 30 anni fa, nel 1992, dalle Nazioni Unite, in occasione della Conferenza di Rio, per ricordare a tutto il mondo l’importanza di questa risorsa essenziale per la vita e per sensibilizzare la popolazione contro il suo spreco.
Qual è la situazione tre decenni dopo? Secondo alcune stime, circa 2 miliardi di persone nel mondo vivono in zone ad elevato stress idrico, ossia con difficoltà ad accedere ad acqua pulita. Il principale responsabile del consumo idrico, secondo i dati della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, è l’approvvigionamento alimentare: il 90% delle risorse idriche nel mondo vengono infatti consumate da allevamenti, coltivazioni e centri di produzione di alimenti trasformati. Da sola, l’agricoltura “beve” il 70% dell’acqua.
Con 9,2 miliardi di metri cubi (dati Istat 2021), l’Italia detiene, nell’Ue27, da ormai più di vent’anni, il primato del volume di acqua dolce complessivamente prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei. La quantità di acqua prelevata dipende dalle risorse idriche disponibili (in Italia sono abbondanti grazie soprattutto alle Alpi), dalla domanda, dalle modalità di prelievo, oltre che dal clima e dalla presenza di attività agricole e industriali. L’Italia preleva soprattutto l’acqua dal sottosuolo: l’84,8% del totale arriva da sorgenti e pozzi.
In un contesto in cui la garanzia di approvvigionamento alimentare anche in periodi di emergenza o in aree che per effetto dei cambiamenti climatici diventano inadatte alla coltivazione, l’importanza di soluzioni che riducano consumi di energia, risorse e manodopera è centrale; e proprio su questa intuizione si fonda Ono Exponential Farming, start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech, ideatrice della prima piattaforma di agricoltura verticale modulare completamente automatizzata, capace di rientrare in qualsiasi location e dare luogo a una coltivazione idroponica indoor efficiente, con un notevole risparmio di acqua e priva di pesticidi e prodotti chimici.
I vantaggi sono una produzione del raccolto triplicata, con l’uso di solo il 2% di acqua rispetto ad una coltivazione tradizionale e nel massimo rispetto della natura di ogni specie. L’acqua è pulita dopo l’uso, e può essere riciclata e riutilizzata, riducendo i costi e minimizzando i rifiuti.
Ma ancora: la soluzione brevettata da Ono Exponential Farming consente anche una riduzione significativa del consumo di energia, in uno scenario mondiale in cui la stessa è un bene sempre più prezioso. In particolare, le tecnologie implementate nell’ultimo anno riguardano i sistemi di riduzione del consumo energetico per i Led (-70%) e per la climatizzazione delle camere di crescita (-60%). È in fase di validazione una tecnica che porterà alla totale circolarità del ciclo energetico e di emissioni.
Grazie al nuovo design delle macchine e alla possibilità di realizzare impianti alti fino a 16 metri senza intervento umano, l’Exponential Farming di Ono consente il triplo della densità di coltura rispetto alle più note vertical farm, un costo al metro quadro coltivato pari al 73% in meno e una riduzione del costo del lavoro pari al 95% rispetto ai sistemi più noti.
La soluzione può essere applicata, oltre che nel campo alimentare, anche per la produzione di piante per cosmesi, nutraceutica e vegetali utili per estrazioni di molecole farmacologiche. La vera rivoluzione, nei progetti di Ono Exponential Farming, arriverà grazie a piante utilizzabili come bioreattori naturali come il tabacco, per produrre medicine specifiche per individui: in questa applicazione sono stati raggiunti valori di produttività 400 volte maggiori rispetto al laboratorio.
“Per garantire il nostro futuro dobbiamo avviare una rivoluzione totale e cambiare le regole del gioco. È così che abbiamo concepito Ono Exponential Farming. Ed è così che la stiamo portando avanti”, dichiara Thomas Ambrosi, founder di Ono Exponential Farming. “Il consumo dell’acqua richiesto dall’agricoltura tradizionale, nello scenario attuale, è un aspetto che può diventare difficile da sostenere: le nostre farm sono progettate proprio con questa consapevolezza, e permettono di produrre riducendo allo stesso tempo il consumo di risorse, rispettando il naturale ciclo di vita della pianta e garantendo condizioni ambientali sempre ottimali”.