“In questi giorni di massima attenzione verso il problema dell’inquinamento atmosferico, è importante fare delle fondamentali precisazioni che lo stesso CNR rimarca nelle proprie valutazioni sul fenomeno dell’inquinamento da polveri di queste settimane. È giusto evidenziare il problema legato all’impatto della combustione di biomasse nella dispersione di polveri sottili, però è corretto e necessario anche sottolineare come questi dati facciano solo ed esclusivamente riferimento ai piccoli impianti domestici utilizzati per produrre riscaldamento domestico”, dichiara Simone Tonon, Presidente dell’Associazione Energia Biomasse Solide.
I provvedimenti di molti sindaci di bloccare il traffico e la presa di posizione di diversi esperti del settore rispetto alle molteplici cause che producono l’innalzamento delle polveri sottili nelle nostre città, induce una attenta e doverosa analisi sull’uso delle biomasse. A proposito di questo, bisogna fare delle precisazioni per spiegare meglio quali siano le differenze tra piccoli e grandi impianti, come correttamente osserva il Direttore del CNR, Dott.ssa Perrino, commentando in questi giorni la problematica del grave inquinamento atmosferico.
“Siamo assolutamente consapevoli che esistano delle differenze relative all’impiego di biomassa, tanto che uno studio realizzato proprio dall’Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR e pubblicato lo scorso giugno 2019, nel quale venivano evidenziate le grandi criticità, in termini di inquinamento, legate sia alla combustione libera in camini aperti, ma anche dai piccoli apparecchi considerati più “puliti” come le stufe a pellet, dove grande influenza hanno, oltre all’assenza di tecnologie di abbattimento, la scarsa manutenzione e la qualità del materiale utilizzato” commenta Tonon, che aggiunge “invece gli impianti per la produzione di energia elettrica di taglia rilevante, che utilizzano biomasse solide, sono soggetti a certificazione e monitoraggio costante delle emissioni, obbligatorio in tutto l’arco del ciclo produttivo, e sono quindi in grado di garantire il rispetto dei più rigorosi limiti alle emissioni previsti. Lo studio stesso evidenzia come l’evoluzione tecnologica, soprattutto su impianti industriali, ha consentito di ridurre sostanzialmente le emissioni di inquinanti a livelli cosi ridotti da risultare impercettibili ed evidenziare come l’attività di questi impianti consente di abbattere drasticamente le emissioni di CO2.”
“Proprio in virtù delle differenze tra l’impiego delle biomasse per produrre energia in moderni impianti industriali e la combustione in piccoli apparecchi domestici – conclude il Presidente EBS Simone Tonon – chiediamo al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa un incontro per presentare sia dati relativi ai nostri impianti sia quanto emerso dallo studio del CNR, ma anche di intervenire per definire delle politiche di promozione e gestione degli impianti che tengano conto delle caratteristiche ambientali, assicurando la diffusione di pratiche per un corretto funzionamento e una corretta manutenzione degli impianti domestici di riscaldamento nuovi o esistenti.”