Un’edizione del Fidec (Forum Italiano delle Costruzioni) all’insegna del green e del rispetto ambientale. Il forum, svoltosi a Milano il 19 e 20 novembre, ha visto quest’anno una forte impronta ecosostenibile, con tanti temi legati alla salvaguardia ambientale affrontati nei due giorni.
Una delle tematiche più approfondite è stata quella che ha visto i costruttori attivi nella lotta al riscaldamento globale, tramite la riduzione delle loro emissioni di CO2. Viene proprio dall’edilizia un segnale forte e immediato per dimostrare che si può fare tanto, e si può iniziare fin da subito, per accompagnare l’Italia verso quella “Carbon Neutrality” promessa dal Premier Conte entro il 2050.
Per la prima volta, a supportare questa filosofia green, l’assemblea annuale dei costruttori Ance è stata infatti organizzata e progettata secondo criteri di ecosostenibilità, in modo da minimizzare i propri impatti di CO2, nonché sostenere a compensazione degli stessi un progetto a beneficio dell’Amazzonia tramite la Onlus ambientalista Save The Planet.
Cantieri green è proprio il protocollo che Ance sta sperimentando presso i suoi associati attraverso la Onlus Save The Planet. “Realizzare cantieri con energie rinnovabili è possibile e dalle prime esperienze in atto abbiamo misurato che si può ridurre della metà l’impatto di CO2 di ogni singolo cantiere” afferma Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet Onlus. “Le certificazioni ambientali in edilizia ad oggi sono tutte focalizzate sull’edificio. Abbiamo voluto realizzare invece un protocollo che possa migliorare l’impatto ambientale del processo produttivo della costruzione, cioè il cantiere. Siamo molto lieti dell’impegno concreto e costruttivo di Ance, che dimostra di passare dall’opinione all’azione. I costruttori stanno dimostrando a tutti che si può fare qualcosa di concreto per l’ambiente e lo si può fare subito: la svolta green dell’Italia può partire proprio dall’edilizia. Il mondo non cambierà grazie ai like sui social, ma attraverso azioni concrete come questa”.
Uno degli appuntamenti più attesi è stato quello sul clima, dal titolo “Il ruolo dell’industria delle costruzioni nella lotta al cambiamento climatico”. A moderare, Vincenzo Venuto, biologo, divulgatore scientifico, scrittore, autore e presentatore televisivo. Da sempre realizza documentari su animali, natura e avventura per la televisione italiana, oggi è impegnato come conduttore e autore nel programma televisivo Melaverde, in onda su Canale 5.
Tra gli ospiti illustri anche Lorenzo Baglioni, cantante autore e attore divenuto celebre per le sue canzoni didattiche e sociali, che uniscono sempre l’ironia a un fondo di verità. Baglioni ha partecipato al dibattito presentando un estratto dello spettacolo teatrale «Clima: tempo scaduto. Fa un Pop più caldo» (ideato insieme al geologo e divulgatore Mario Tozzi). “Mi interessa occuparmi di clima perché il mondo scientifico è ormai unanime: non c’è più tempo da perdere se vogliamo dare un futuro al nostro pianeta” ha affermato Baglioni. “Non essendo un esperto di climatologia, cerco di affrontare la questione con lo strumento che più mi si addice, ossia quello della comunicazione. Ho voluto trovare una formula nuova per raccontare il global warming, che – spero – possa essere davvero efficace”.
Ma quella dei cantieri green non è stata l’unica novità. Una vera e propria svolta concreta arriva dalla presentazione del progetto che riguarda la Classificazione di Sustainable Cities. Save The Planet è infatti convinta che si debba ripartire dai piani di sostenibilità delle città, luoghi che da qui al 2050 ospiteranno il 75% della popolazione mondiale. Per questo, l’Associazione ha presentato in anteprima, proprio durante Fidec, la prima classificazione italiana a norma ISO 37120 sulla sostenibilità delle città. Sono molteplici i dati prodotti da questa ricerca che ha classificato le città italiane secondo alcuni criteri.
Tra questi, quelli di emissione di gas serra, che vede Roma, Milano e Napoli sul triste podio, o quelli relativi alla percentuale di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili, che vede la Calabria al primo posto. Questa importante infrastruttura darà modo di impostare piani di comunicazione e policy di alto profilo con le istituzioni, classificando le città secondo dei parametri e dei criteri che ne valuteranno la reale sostenibilità. Questo progetto può essere una vera e propria svolta per permettere alle città di orientarsi verso un percorso ecosostenibile.