Dal rapporto recentemente pubblicato dall’Istat in riferimento al periodo 2004-2011, nel 2011 l’ammontare della spesa ambientale delle amministrazioni regionali italiane è pari a 4.094 milioni di euro, con un’ incidenza sul Prodotto interno lordo (Pil) dello 0,26%. Rispetto al 2010 la spesa diminuisce del 5,4% tornando a un valore prossimo a quello del 2004.
In particolare, è la spesa in conto capitale, comprensiva di investimenti per interventi diretti e trasferimenti per il finanziamento di analoghe spese realizzate da altri operatori economici (altri enti pubblici, istituzioni sociali private senza scopo di lucro, eccetera), a presentare una marcata caduta per gran parte delle amministrazioni regionali.
Il 62% del totale della spesa consiste in trasferimenti ad altri operatori economici, principalmente enti pubblici (85% del totale dei trasferimenti). Il rimanente 38% è impiegato per attività realizzate direttamente (spese per personale, acquisto di beni e servizi, acquisto di beni mobili, immobili, macchinari ecc.).
Nel 2011 nelle amministrazioni regionali del Nord-ovest e del Centro i trasferimenti ad altri operatori rappresentano rispettivamente il 91% e il 93% del totale della spesa ambientale in conto capitale mentre tale quota è decisamente meno ampia nel Nord-est e nel Mezzogiorno (rispettivamente il 52% e il 57%).
Nel 2011 il 64% della spesa ambientale, sia di parte corrente sia in conto capitale, è destinato a interventi di “protezione dell’ambiente”. Tali interventi sono volti a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di inquinamento e di degrado (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, inquinamento del suolo, perdita di biodiversità, erosione del suolo, salinizzazione, eccetera). Il rimanente 36% è riservato ad interventi di “uso e gestione delle risorse naturali”, volti a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock delle risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche, eccetera).
Le amministrazioni regionali del Nord-ovest e del Centro destinano la quota maggiore delle proprie spese ambientali a interventi per la tutela della biodiversità e del paesaggio (rispettivamente il 24% e 19% del totale). Nel Nord-est la quota maggiore della spesa, pari al 21%, è destinata a interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. Nel Mezzogiorno il 42% del totale della spesa ambientale si ripartisce in ugual misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie ed interventi di gestione delle risorse idriche.
Nell’ambito della contrazione complessiva della spesa per l’ambiente delle amministrazioni regionali che si registra nel 2011 le diminuzioni più marcate riguardano: altre attività di uso e gestione delle risorse naturali, abbattimento del rumore e delle vibrazioni, altre attività di protezione dell’ambiente, protezione dell’aria e del clima, protezione della biodiversità e del paesaggio protezione dalle radiazioni ed uso e gestione delle materie prime non energetiche Per contro, sono in aumento le spese per gestione dei rifiuti, R&S per l’uso e la gestione delle risorse naturali, uso e gestione delle materie prime energetiche non rinnovabili ed uso e gestione della flora e fauna selvatiche.
Istat: http://www.istat.it