Pur non essendo diffusa, la frontiera del 4 bar è già realtà in alcune aziende e richiesta da alcuni utilizzatori finali. Puntare a questo obiettivo, o quantomeno a una sensibile riduzione della pressione operativa, sarà la sfida del prossimo futuro per la pneumatica, che ha ancora molto da dire come tecnologia di automazione per semplicità ed efficacia di utilizzo.
L’aumento dei costi energetici, il rilascio di nuove normative, le aspettative per un’industria sempre più efficiente e a basso impatto di emissioni favorirà questa transizione.
I costruttori di macchinari, affrontando questa sfida con spirito pionieristico, coglieranno l’opportunità di conquistare quote maggiori di un mercato in rapida espansione, rafforzando in modo significativo la loro immagine aziendale.
Per fare questo è importante affidarsi a partner qualificati che supportino i progettisti e sappiano fornire prodotti innovativi.
Riduzione della pressione
Ad esempio, la riduzione della pressione a 4 bar in talune applicazioni può richiedere l’uso di un attuatore con diametro maggiore per garantire la forza richiesta. In questo caso l’utilizzo di moltiplicatori a basso consumo SMC (VBA-X3145 e VBA-X3239) possono superare l’ostacolo, evitando di utilizzare un cilindro con diametro maggiorato dove gli spazi non lo consentono, raggiungendo anche il 40% in meno dei consumi.
In casi dove lo spazio è basilare, cilindri più compatti e leggeri come le nostre serie J e con diametri intermedi rispetto alle proposte standard, rappresentano l’uovo di Colombo. Una soluzione che permette una progettazione moderna, innovativa e sostenibile. Una ulteriore opzione è utilizzare una tecnologia diversa: cilindri compatti con doppia spinta (CDQ2B-X3166).
Altre soluzioni
La funzionalità di un impianto a 4 bar si ottiene anche con la gestione ottimale dei soffi tramite soluzioni come ugelli di potenza ad alta efficienza (KNH) che migliorano del 10% la resa; con amplificatori di portata (ZHV) che aumentano di 4 volte la portata; e con sistemi per il vuoto a elevato risparmio energetico (ZK2) che rispetto a un classico eiettore a singolo stadio senza controllo possono arrivare al 93% di risparmio d’aria.
Senza dimenticare che superati sensibilmente i 4 bar gli eiettori non migliorano le performance di aspirazione, aumentando invece i consumi in quanto si entra in una zona non ottimale della curva di rendimento.
È importante sottolineare come man mano che le nuove macchine a pressione ridotta popoleranno le fabbriche, gli utilizzatori finali potranno ridurre la pressione di linea, con ulteriori risparmi sul consumo elettrico totale delle sale compressori e sull’incidenza delle perdite negli stabilimenti.
Infine, i sistemi di monitoraggio avanzati (AMS) rappresentano la “sorveglianza” che estrapola i dati di consumo della macchina in modo da garantire come la progettazione iniziale sia mantenuta efficace nel tempo.
Un cambio di passo fin dalla progettazione
Concludendo, il cambio di paradigma si otterrà quando il progettista, anziché utilizzare semplicemente la massima pressione disponibile in stabilimento, comincerà a considerare ogni zona della sua macchina come un’applicazione a cui fornire la pressione sufficiente a svolgere la sua funzione. SMC è a disposizione della sua clientela per supportare questa sfida.