L’avvio del progetto Code 2 (Cogeneration Observatory and Dissemination Europe), cofinanziato dal programma Intelligent Energy Europe dell’Unione europea e coordinato da Cogen Europe (www.cogeneurope.eu) risale al luglio 2012. Lo scopo è sviluppare una Roadmap per la cogenerazione per ognuno dei 27 paesi membri e una per l’Unione europea nel suo complesso.
Il rapporto, oltre a prendere in considerazione i potenziali esistenti e previsti, le barriere che si frappongono al raggiungimento degli obiettivi di medio termine, le raccomandazioni per il superamento degli ostacoli e la realizzazione dei target in linea con la Direttiva sull’Efficienza energetica, affronta altri temi quali:
– esame del potenziale per la bio-cogenerazione e micro-cogenerazione;
– la guida “How-to” per una verifica rapida della fattibilità di un impianto di cogenerazione nelle varie possibili tipologie e settori di istallazione;
– la raccolta di esempi di buone pratiche di impianti di cogenerazione.
La relazione finale di Code 2 è in fase di pubblicazione in questi giorni e viene ufficialmente presentata nel workshop dell’11 dicembre 2014 a Bruxelles; descrive un percorso concreto per lo sviluppo futuro della cogenerazione negli stati membri dell’UE quale risultato di un processo di discussione e di scambi di opinione con esperti di energia nazionali.
Relativamente all’Italia, vengono indicate diverse azioni da intraprendere, le principali sono:
– cambiare il tipo di approccio frammentario al problema energetico, assumendo una visione globale a lungo termine all’interno del quadro unitario in cui devono trovare posto l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, dando priorità agli interventi nei settori in cui la possibilità di massimizzare i risultati sia più concreta;
– procedere in modo spedito e ben definito, evitando ambiguità e per quanto possibile complicazioni, nell’attuazione normativa relativa al recepimento della Direttiva Efficienza energetica, con particolare attenzione ai seguenti punti che possono portare a risultati nel breve periodo:
– acquisti della Pubblica amministrazione di prodotti e servizi di efficienza energetica,
– obbligatorietà degli audit energetici per le grandi utenze insieme ad un sistema incentivante per le Pmi che realizzino investimenti di efficientamento,
– analisi costi/benefici per nuovi impianti di potenza superiore a 20 MWe, basate su una visione integrale economico-finanziaria ed ambientale,
– revisione dei regimi fiscali per l’autoconsumo in assetto cogenerativo, attualmente discriminato rispetto alla sola produzione elettrica,
– adozione di misure di garanzia finanziaria e di semplificazione applicativa rivolte ai contratti di rendimento energetico da parte delle ESCo, accelerando il sostegno dei progetti, da parte delle istituzioni finanziarie.
La Roadmap per l’Italia riporta, a seguito dell’adozione di queste ed altre misure raccomandate nel documento, i risultati attesi per il 2030 in termini energetici ed ambientali, che mostrano la possibilità di un risparmio di energia primaria pari a 140 TWh/a e una riduzione nelle emissioni di CO2 pari a 36 Mton/ano.
Facendo riferimento all’attuazione della Direttiva europea sull’Efficienza energetica, Code 2 cerca di delineare un percorso che porti la cogenerazione a facilitare ed accelerare la penetrazione sui mercati, contribuendo significativamente al raggiungimento degli obiettivi che l’Europa si pone riguardo a energia e clima per il 2020 e 2030.
La cogenerazione è un fattore chiave per rendere la produzione di energia in Europa più efficiente e il clima più rispettoso della qualità di vita.
Code 2 si conclude alla fine del 2014 ed i suoi risultati si possono leggere sul sito del progetto. Una versione ridotta, in lingua italiana, è scaricabile dal sito di Fast.